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OTTIMISTI O REALISTI DI FRONTE ALLA CRISI?

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

La lettera pubblicata qui sotto, che abbiamo ricevuto dal promotore finanziario Riccardo Marsili, ripropone la tesi cara a Silvio Berlusconi sul ruolo dei media indipendenti, e non manipolabili, come Wall Street Italia, accusati spesso in questi ultimi mesi di catastrofismo e di fare un’informazione “sfascista”. Invitiamo tutti (lettori, investitori, banchieri, promotori, politici, amministratori, giornalisti, cittadini, risparmiatori, studenti, gente comune) a leggere la lettera inviandoci se possibile un commento (clicca qui). Le vostre opinioni saranno pubblicate in questa pagina.

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Gentili Signori di Wall Street Italia, il momento storico costringe tutti ad essere cauti nelle
previsioni del futuro. Stamo assistendo ad un disastro causato da mancanza
di regole nei mercati. Dopo tanto terrorismo e disinformazione sarebbe
l’ora di attivarci per andare a ricostruire l’ottimismo. In particolare
spetta a tutti noi, nei diversi ruoli, che possiamo considerarci “Addetti
ai Lavori” farlo.

Vi leggo con interesse e continuerò a farlo, ma mi dispiaccio quando vedo
che anche voi non sapete dare maggiore enfasi agli elementi positivi. Dare
ancora voce ai catastrofisti non aumenta la consapevolezza, semmai
conferma il poco acculturato approccio al mondo degli investimenti. Non
dobbiamo stancarci di fare cultura finanziaria, favorendo un più opportuno
approccio da parte dei risparmiatori al mercato.

Quando capita di avere i mercati che danno un segno di vita, magari
sarebbe bello leggere cose che aiutano a ritrovare la fiducia.
Solo attraverso il ritorno all’investimento nelle imprese avremo sviluppo.
Questo è stato vero fino ad oggi, a maggior ragione lo sarà nel futuro.
Le persone ci pensano da sole a spaventarsi e allontanarsi dagli
investimenti, spetta a noi aiutarle a capire e utilizzare le opportunità
che ci sono in mercati così fortemente scontati.
A cosa serve tenere in piedi tutta questa paura?
Dopo forti ribassi seguono forti rialzi! C’è un Paese al mondo che oggi non sia interessato ad avere un vero
grandissimo mercato globale efficiente?

Cari colleghi dell’informazione, ed in particolare voi che scrivete e
vivete come me dei mercati finanziari, non credete che sia l’ora di
dedicare ogni nostra energia a costruire informazione, a recuperare la
fiducia negli investitori e a fare pressione massima nei nostri governanti
affinchè facciano il loro dovere di riscrivere le regole del mercato che
il mondo moderno richiede?
Il progresso si basa su chi sa vedere nel bene e nel male le opportunità
che creano sviluppo e benessere.
Attraverso la la fiducia e superando la paura si crea il progresso.
Facciamolo!

Se sapremo dare il nostro contributo di consapevolezza e autorità
costruttiva, potremo dire “IO C’ERO ED HO FATTO LA MIA PARTE – SE OGGI
SIAMO QUI E’ ANCHE MERITO MIO”.

Grazie della Vs cortese attenzione, e grazie anche per aiutarci a
ricostruire.

Con simpatia, Riccardo Marsili

Invia un commento a Wall Street Italia su questa lettera.

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Ecco le prime email di commento arrivate in redazione:

1) Gianni Fontana – promotore

Questo Signore si rifiuta di vedere le cose come sono realmente, continuate
pure a scrivere la realtà che noi lettori la apprezziamo, disprezziamo
invece chi per interesse personale vuole farci vedere rosa quello che è di
un altro colore. Grazie.

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2) Nicola Fiore

bravo, d’accordo su tutta la linea!

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3) Giuseppe Lo Giudice

La tesi sostenuta dal Marsili a mio parere è fondata. Infatti troppo
spesso da un pò di tempo a questa parte, i siti di informazione finanziara
hanno dato molto risalto alla brutte notizie (diminuizione utile, perdite
varie ed altro) e quasi nulla a ciò che di buono c’è nella nostra economia.
Insomma tutti hanno dimenticato che comunque si andrà avanti, certamente
in questo periodo si azzecca di più a dire andremo giù piuttosco che fare
una approfondita analisi finanziaria. Ci sarebbe molto da discutere, ma non ne ho voglia.

Grazie per l’attenzione data.

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4) Stefano Sala – promotore finanziario

Ritengo valido il commento del collega, anche se il vostro sito che
frequento spesso, da in effetti un tipo di informazione + oggettiva.
Sono gli strumenti come la televisione che cavalcano l’audience piuttosto
che l’educazione finanziaria, invitano esperti che non hanno ache fare con
i risparmiatori ma sono solo dei grandi teorici.
Ultimamente anche certe agenzie pubblicitarie sfruttano l’ondata
dell’economia al ribasso per lanciare slogan negativi per il mercato e molto
positivi per i loro prodotti.
Ritengo che questa crisi come le altre educherà ben pochi risparmiatori a
gestire al meglio i propri sudati risparmi.
Noi come categoria cerchiamo di accompagnare il nostro cliente in modo
coerente con i suoi bisogni.

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5) Gianluca Lombardo – trader

è un tipo di informazione che non possono controllare, è quindi scomoda e
tentano di delegittimarla, ma per fortuna oggi è l’unica informazione che
può essere veritiera

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6) Sabrina Fratocchi – Promotore finanziario

SONO STRADACCORDO E CONDIVIDO IN PIENO. QUANDO LE BORSE CALANO, SUBITO
TITOLONI “BRUCIATI X MILIONI DI CAPITALIZZAZ”… QUANDO SALGONO MAI NESSUNO CHE SCRIVA “CREATI X MILIONI DI VALORE”. AMPIO SPAZIO A ROUBINI MA MAI NESSUNO
CHE ESALTI LE PAROLE DI BUFFETT O ALTRI IMPORTANTI ANALISTI CHE VEDONO LA
FACCENDA CON UNA CHIAVE DI LETTURA DIVERSA. L’AUTOREVOLE SETTIMANALE “THE
ECONOMIST” TITOLAVA A META’ FEBBRAIO 2003: “HOW DEEP IS THE RIFT?” (TRAD.
“QUANTO E’ PROFONDO IL BARATRO?”. ED ERAVAMO ALLA VIGILIA DI UN IMPORTANTE
RALLY DI MERCATO. TUTTAVIA SAPETE CHE VI DICO? CONTINUATE PURE A
SCIORINARE E SBANDIERARE CATASTROFISMI. QUESTO E’ IL SEGNALE MIGLIORE CHE
LE BORSE SONO ALLA VIGILIA DI IMPORTANTI RECUPERI.

CON STIMA E SIMPATIA.

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7) Marco Zoletto – impiegato

L’informazione è libera, e libero è chi ha il coraggio di informare.
“… costruire l’informazione…” vuol dire disinformare, vuol dire
manipolare l’informazione per ottenere un risultato personale.
Guardiamo alla luna (e oltre) e non al dito che la indica.
Complimenti a Wall Street Italia, cercate di essere più liberi possibile.
Marco

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8) Bruno Massetti – promotore finanziario

Credo che il collega abbia ragione. Siete un’ottima fonte di informazione,
ma sovente esagerate nel prendere spunto da notizie od eventi sfavorevoli
per assumere toni catastrofici sui vostri articoli. Lasciamo il
catastrofismo a chi deve fare audience e nei luoghi dove si presume esista
maggior professionalità cerchiamo di assumere toni più coerenti al ruolo
che crediamo di interpretare nel mondo dell’informazione e/o della propria
professione.

Credo che anche attraverso il vostro sito si possa contribuire a fare
cultura finanziaria, approfondendo nel modo giusto ed obiettivo gli
argomenti che vengono trattati, lasciando il qualunquismo ai blog
“grilleschi”.

Un saluto

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9) Giuseppe Montenero

Spett.le Wall Street Italia

sono un semplice vostro lettore, con passione per economia e finanza ma
senza alcun titolo specifico che mi autorizzi a parlare della situazione
economica attuale. E proprio per questa impossibilità a giudicare ciò che
è avvenuto che focalizzo l’attenzione su un’altro punto che
involontariamente Riccardo Marsili ha toccato e che lo stesso
evidentemente non ha tenuto in considerazione, esattamente come il
Presidente del Consiglio non considera mai: questo punto è quello del
ruolo del Giornalismo (con la G maiuscola).

Riccardo Marsili non lo conosco, ma se mi dite che è un promotore
finanziario la prima cosa che penso è che ha dei colleghi che forse senza
conoscere la verità, forse per ordine del datore di lavoro, hanno
consigliato fino all’ultimo momento possibile bond argentini, obbligazioni
Parmalat e Cirio, e poi hanno pensato che con il TUS al 2% fosse
conveniente per le famiglie che facevano un mutuo, farlo a tasso variabile
e per somme che arrivavano a superare il valore dell’immobile acquisito.

A questo punto veniamo alla crisi attuale, crisi che non è dovuta ad una
siccità e carestia improvvisa, nè alla caduta di un meteorite, nè ad
alcuna congiunzione astrale particolare. E’ dovuta con tutta probabilità
(senza entrare in motivazioni tecniche) all’esasperazione di un sistema
che è stato malgestito da chi lo doveva attuare, peggio governato da chi
lo doveva governare e per nulla controllato da chi aveva questo compito.

E allora se il fine (lodevole) di Riccardo Marsili, è quello di ridare
fiducia al mercato, dovrebbe lui e noi tutti tifare per un giornalismo che
faccia da ‘cane da guardia’ a tutto questo…. che dica chiaramente quali
sono gli errori e chi li ha commessi, che faccia di tutto per far si che
chi ha malgestito, malgovernato, malcontrollato, si renda conto di aver
sbagliato e se tutti i giorni in prima pagina finalmente si metta da
parte!!! Se io fossi certo che da domani i responsabili di questo disastro
non fossero più in grado di operare, acquisirei certo maggiore fiducia nel
mercato!

L’alternativa di Marsili? “Dai ragazzi facciamo finta di niente, un bel
sorriso a tutti, dite che tutto va bene e tutti ci siamo comportati al
meglio, almeno fino alla prossima crisi, e poi ancora all’altra tanto il
parco buoi sempre da noi deve tornare!”

No cara Wall Street Italia, il futuro è fatto di informazione via
Internet, libera e intelligente, Obama ha vinto così le sue elezioni,
Marsili preferirebbe il TG4.

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10) Lorenzo Bonini – veterinario

Corsi e ricorsi! Opero in borsa da 20 anni… mai ho visto un’occasione
d’acquisto così ghiotta! Occasione unica per 1) lo Stato Italiano che
emette debito (bot cct btp) con rendimento medio del 2% netto annuo per
l’utente e ‘compera’ azioni vergognosamente sottovalutate da rivendere tra
3 anni con un guadagno medio del 50% (così si risanano i bilanci!), per… 2)
le banche che si ricapitalizzano e ripatrimonializzano con “2 palanche”,
per… 3) l’oligarchia industrale-economica-finanziaria che vede premiata
l’azione di “scoperto”.

E chi ci rimette? Continuavano a chiamarlo ‘parco
buoi’! Tutto il mondo è paese… alla fine sia prima che dopo la cosiddetta
globalizzazione chi ci rimette SEMPRE e COSTANTEMENTE è il cittadino! Il
cittadino-risparmiatore… il cittadino-lavoratore-salariato fisso!

Delegare è pericoloso! fai da te… cittadino! L’ignoranza (nel senso del non
so o non conosco) penalizza!!! Quando si va in qualunque banca e si chiede
come e cosa fare del proprio denaro… il più delle volte è un arrendersi
involontariamente e inconsapevolmente alla… surroga-fregatura. E’ una
questione di non cultura ma anche di sub-civiltà… e non solo del ‘comune
mortale’!

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11) Enrico Lincetto

Non conosco Marsili (è un giornalista?) e non sono d’accordo con le sue
critiche di eccessivo pessimismo da parte dei media indipendenti sulla
crisi economica attuale cara anche a Berlusconi; il Presidente del
Consiglio fa bene ad essere ottimista, lui può permetterselo data l’età ed
il suo patrimonio, non fosse altro che per contrastare la sua incredibile
sfortuna di trovarsi a governare sempre in periodi di congiunture
economiche negative (1992/94, 2001/2005 e 2008).

Ciò non significa però
che i veri esperti ed analisti di finanza debbano coprirsi gli occhi ed
enfatizzare quello che abbiamo davanti: la più brutta recessione della
storia prevista da pochissimi economisti (Roubini tra tutti), ma
soprattutto del tutto completamente ignorata dalla BCE che solo a luglio
2008 aveva alzato i tassi per lo spauracchio del topolino dell’inflazione
non vedendo dai piani alti di Bruxelles l’orso della recessione!?

Io dico
che finchè certe Istituzioni avranno la libertà di sbagliare e fare danni
così gravi per i concittadini senza pagare, ci saranno poche occasioni di
essere ottimisti! Se lo potranno permettere coloro che siedono nei CdA
degli organismi statali, delle Banche, degli Organi Istituzionali che
hanno già le tasche piene, ma non penso che la gente comune e sopratutto i
giovani che devono far famiglia avranno di che sorridere ed essere
ottimisti! Non si tratta di pessimismo, nè di realismo ma purtroppo di
rassegnazione sulle capacità di chi governa le istituzioni.

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12) David Rossi – collega del sig. Marsili

Sarebbe bene che la categoria iniziasse ad offrire il servizio che la
clientela richiede anzichè nascondersi dietro obbiettivi ambiziosi e
inpropri queli “ricostruire l’ottimismo”!?!

p.s.: certo che così non vale, pubblicare lettere del genere non aiuta
certo la categoria a ricostruire la stima e la fiducia verso i
risparmiatori.

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13) Stefano Anichini

Catastrofismo? Non scherziamo, basta leggere notizie, confrontare dati,
guardarsi intorno tutti i giorni, ascoltare quello che dicono le persone
comuni per capire che non si tratta di catastrofismo, ma di amara realtà,
e wsi non fa altro che riportare tutto questo nei suoi articoli.

La crescita si è azzerata, anzi è andata sotto lo zero, le possibilità di
recupero, nell’immediato, sono minine e da un certo punto di vista forse è
bene così.

Negli ultimi anni siamo cresciuti grazie ad una economia di carta, fatta
da architetti della finanza, è stato incentivato il mondo del mattone in
tutti i modi possibili, senza pensare alle conseguenze di una crescita
senza regole, le varie rottamazioni, l’offrire soldi a tutti per comprare
di tutto, con buona percentuale di superfluo. Le banche, spesso giudate da
indagati, sono state libere di fare di tutto, senza regole, senza etica,
tutto questo perchè?

Semplice alla fine pagano i soliti noti, siamo
arrivati al paradosso, anche se ce l’hanno fatto passare come grande atto
dei governi, che i risparmiatori si autogarantiscono i soldi che hanno
depositato nelle banche, addirittura finanziandole con soldi pubblici,
mentre dovrebbe essere il contrario, si salvano sempre i soliti noti e si
vuotano le tasche alla gente comune, diciamolo chiaramente è sempre così.

Vediamo Alitalia: offerta CAI un miliardo di euro che metterà a
disposizione una banca, la quale emetterà delle obbligazioni per detta
cifra da vendere ai risparmiatori ai quali rimarrà poi da pagare il poco
buono dell’Alitalia che chiaramente CAI non compra, sempre noi da una
parte, i soliti noti ad incassare dall’altra. Ma un imprenditore non deve
metterci anche il suo capitale di rischio?

Oggi un pò si sono accorti di una situazione difficile e i nostri
governanti ci chiedono di essere più oculati, ma sempre noi, ma loro che
in un mese ci costano cadauno quanto un operario guadagna in due anni, che
esempio danno, grandi risate e grande ottimismo alle varie trasmissioni a
cui vengono invitati, intanto per loro che differenza fa, mica devono fare
la fila alla mensa della Caritas oppure andare ai mercati generali per
vedere di risparmiare qualcosa.

Allora ritornando all’argomento principale, è necessario, è obbligatorio,
è eticamente giusto, che esista un informazione indipendente, che dica le
cose come stanno, che dia la vera interpretazione della situazione,
l’informazione deve essere questo, non giornalisti legati ad un giornale e
pertanto ad un padrone che guarda caso fa sempre parte dei soliti noti,
come possiamo pensare di sapere la verità?

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14) Francesco D’Arpino – imprenditore

Mandatelo a lavorare, sarebbe ora che faccia un mestiere utile a quella
che lui descrive come ricostruzione della fiducia.
E’ opportuno che tutti capiscano che i giochini non si possono più fare ma
occorre vivere di economia reale e non di fumo…

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15) Ciro Astarita – private banker

le televisioni dovrebbero finirla di assillare il cittadino con
informazioni devianti e sempre pessimistiche, in modo da creare sempre una
notizia scoraggiante e ansiosa per il nostro cliente perche’ non pensano a
fare informazione e basta senza voler creare sempre il caso, poi mai in
positivo sempre in negativo in modo da indurre il risparmiatore al panico
e alla vendita.

Io mi accorgo che subito dopo un tg il numero delle telefonate dei
clienti e quindi la paura aumenta aumenta aumenta.
Perche’ incalzare contro la nostra professione, che sicuramente e’
fatta in modo certamente migliore rispetto alle banche?
Come possiamo fare per fermare questi giornalisti????????????????
AIUTATECI GOVERNO……
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16) Mario Valdivieso – promotore finanziario

Non vedo come non si possa dar ragione al Sig. Marsili! Anzi, dovreste
essere Voi, con la visibilità che avete verso un vasto pubblico on line, a
diffondere questo tipo di considerazioni, sperando che arrivino anche ai
Vostri colleghi della carta stampata e della t.v. (su cui davvero ogni
commento sarebbe superfluo…..).

Distinti saluti

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17) Gennaro Starnone – Libero Professionista

Intanto comunico che scrivo in modo spontaneo quello che penso dopo avere
letto l’articolo.

L’articolo è pieno di significato, quello che ho letto mi ha un pò
infastidito, non è vero che WSI da’ rilievo o voce ai catastrofisti, però è
vero che le persone si allontanano dagli investimenti quando conoscono che
le Agenzie di Rating poco prima del fallimento hanno assegnato rating
creditizio AAA a Lehman Brothers.

Grazie a WSI aumenta la consapevolezza da parte dei risparmiatori che non
è tutto “oro quello che luccica”. Purtroppo la colpa è del sistema
finanziario, in questa fase del mercato WSI deve decidere se essere come
le Agenzie di Rating che poco prima del fallimento hanno assegnato rating
creditizio AAA a Lehman Brothers, oppure essere media indipendente per
poter “donare” a tutti noi investitori, un senso di libertà.

Continuo ricordando al Promotore che la Lehman Brothers ha causato danni
sistemici, soprattutto a delle persone che forse non hanno cultura
finanziaria, se tutte loro avessero letto gli articoli di WSI, sono sicuro
che una buona parte dei poveri investitori avrebbe evitato il crack dei
risparmi.

Però è pure vero che i clienti di Mediolanum, il gruppo bancario guidato
da Ennio Doris, non
perderanno neppure un euro a causa del fallimento della Lehman Brothers.

Sono sicuro che il lavoro del Promotore è utile ai risparmiatori, e sono
sicuro che l’articolo scritto dallo stesso esprime profondità e genuinità
esemplare, però oggi la verità non è essere catastrofisti, ottimisti, o
equilibristi, ma ogni investitore deve prendere coscienza che le Agenzie
di Rating poco prima del fallimento hanno assegnato rating creditizio AAA
a Lehman Brothers.

Perciò se il piccolo risparmiatore ha subito perdite per colpa della falsa
informazione adesso il nostro buon senso è in allarme, perchè le stesse
Agenzie di Rating ancora operano nei mercati.
Non WSI ma Le Agenzie di Rating e la Lehman Brothers, sono state
catastrofiste per come hanno operato nel mercato.

Il Promotore ha fatto questa domanda:

Cari colleghi dell’informazione, ed in particolare voi che scrivete e
vivete come me dei mercati finanziari, non credete che sia l’ora di
dedicare ogni nostra energia a costruire informazione, a recuperare la
fiducia negli investitori e a fare pressione massima nei nostri governanti
affinchè facciano il loro dovere di riscrivere le regole del mercato che
il mondo moderno richiede?

Io rispondo:

Finchè i mercati saranno guidati da Agenzie di Rating che falsano la
realtà, è giusto e divino che ci siano media indipendenti come WSI che con
i loro articoli consentano di dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Certamente ognuno offre il suo contributo, in modo diverso ma lo si offre,
sono sicuro che anche i Promotori offrono il loro contributo a
ricostruire.
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18) Paolo Giamaria – libero professionista

Sono un ex P.Finanziario che dopo anni di lavoro la società per cui
lavoravo ha deciso di liquidare la SIM, mettendoci tutti per strada, senza
alcun premio (avevo un portafoglio di circa 30/Mln di euro 98% amministrato
il restante 2% gestito in fondi liquidità imposto dall’azienda senza
parlare dei loro prodotti che avrebbero voluto che io vendessi ai miei
clienti ma mi sono sempre rifiutato a danno dei miei introiti). Dico questo
per capire che le regole le leggi ed altro sono esclusivamente una
parvenza, ma nella reatà e’ tutto diverso.

Il nostro governuccio dice che aiuterà imprese e famiglie. Bene cosa sta
succedendo sul mercato? le banche stanno chiedendo alle imprese di
rientrare con le linee di credito concesse a suo tempo, per rinnovarle a
condizioni più gravose ed importi minori, le famiglie le stanno richiamando
per rivedere le condizioni di credito e variarle a condizioni più gravose
per la famiglia. Per il sistema informativo generale non so negli altri
paesi ma in italietta siamo rovinati. Almeno parlo per me, non riesco a
capire niente. Un giorno si dice “B” dopo qualche ora si dice “C” basta
poco tempo che addirittura si dice che non è stato detto nè “B” che
“A”. Purtroppo siamo in una epoca bombardati da TV e media in generale che
tutti i giorni voglione modellare le persone secondo il loro modo di
vivere ed ad utile esclusivo di poco aziende superstite in un paese che
ormai è allo sbando totale dove non c’è fiducia nelle istituzioni, stampa
ed altro e la gente stanca di pettegolezzi politici (per distrarre
l’opinione pubblica) pensa come sbarcare il lunario. Il problema è la
stampa è manipolata ecco perchè la gente è spaventata.

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19) Giuseppe Ricci

Ho sempre sostenuto l’importanza dell’esistenza dei mercati azionari in
tutto il mondo: per me sono la vera espressione di libertà del capitalismo! I mercati vivono di numeri, ma se volete di emozioni e speculazione
permessa da ben precise regole. Gli investitori difficilmente potranno
recuperare la fiducia persa: dopo aver visto il comportamento
dell’amministrazione Bush, che sta semplicemente distruggendo gli USA e
qualsiasi forma di credibilità in Wall Street, c’è un grande territorio
inesplorato… avete citato Berlusconi, l’esatto contrario di ciò che il
vero capitalismo è!! ma questo è forse un altro discorso. Felice lavoro.

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20) Paolo Piano – impiegato di banca

Io capisco le esigenze e le speranze dell’autore della lettera, ma
appartenendo al suo punto di vista mi permetto di dire che forse e’
proprio un eccesso di ottimismo che ha portato a questa situazione di
crisi profonda. La fiducia incrollabile nella “mano invisibile del
mercato”, nella possibilita’ di avere qualcosa in cambio di niente, nella
creazione di ricchezza dal nulla (e senza nessun lavoro, arte, merito), la
visione stessa della vita come di una una giostra in movimento perpetuo
senza nessuna spinta, beh, tutte queste cose mi sembrano proprio
dimostrazioni di un eccesso di ottimismo.

Oggi, io lavoratore di una grande banca coinvolta dalla crisi, un posto di
lavoro che fino a ieri sembrava sicuro come un posto statale, vedo il mio
futuro a rischio per colpa di situazioni sulle quali non ho nessuna
possibilita’ di controllo. Vedo compromesso il frutto del mio lavoro da
speculazioni assurde fatti ai piani alti dell’azienda. Vedo distruggere la
ricchezza vera, quella che viene dal lavoro, da illusioni di ricchezza
basata sul nulla.

Mi dispiace, non sono piu’ ottimista. Non so se lo saro’ ancora in futuro,
ma per ora ne ho abbastanza di ottimismo che fa rima con menzogna, con
illusione, con speculazione. Non desidero, sicuramente, essere mai piu’
ottimista nel modo irresponsabile in cui siamo stati – tutti – ottimisti
fino ad oggi. Non voglio la compagnia di ottimisti di comodo, voglio avere
intorno a me persone con gli occhi aperti che non mentano a se’ stesse e
non mentano soprattutto a me. Voglio che qualcosa cambi, che le regole di
questo assurdo gioco vengano messe in discussione. Anzi, voglio come prima
cosa che finalmente vengano messe delle regole. Grazie a Wall Street Italia
per quello che ha sempre fatto; Wall Street Italia che, ricordo bene,
denunciava le malefatte di Fiorani ben prima che scoppiasse lo scandalo. E
al signore che lamenta la mancanza di ottimismo del sito: lasci un po’ in
liberta’ il cuore che ha in petto, Le fara’ bene.

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21) Michele Tota – IT Advanced Analyst

è ormai sotto gli occhi di tutti l’eccezionalità del momento in termini
storici, sociali e finanziari, che ha investito la globalità del pianeta.
Ottimismo, Realismo o Catastrofismo ? Proviamo a ragionarci su. La
globalizzazione coatta e senza regole ha permesso di irretire il sistema
globale su una base politico-finanziaria giammai collaudata, ove le
differenze socio-politiche dei vari microsistemi economico-finanziari
locali sono diventate mere opportunità di profitto per i grandi player
economici: nessun valore aggiunto per le economie “importatrici” (modello
lavorativo occidentale downgraded) e per quelle “esportatrici”
(contrazione e instabilità interna del benessere sociale).

La
delocalizzazione quindi è stato un ottimo affare solamente sotto la
direttrice esclusiva del profitto, escludendo qualsivoglia opportunità di
sviluppo per un modello di economia “etica” che privilegiasse un modello
di interrelazione imprenditoriale basato su un accresciuto livello di
benessere di entrambe le parti (sistema tecnologico esportatore e sistema
economico importatore). Le comunità nazionali si sono quindi “impoverite”
in senso sociale e/o economico. La percezione di fallimento sottesa in
questo modello di sviluppo ha alimentato quindi il potere di una pseudo
ingegneria finanziaria che come una torre di babele ha “contaminato”
l’intero sistema finanzario, investendo non sul valore guireale
sottostante ma sul valore atteso di uno strumento sottostante.

Come dire:
consapevolmente ottimismo su ottimismo per creare catastrofismo! Non
realismo: Ecco perchè è assolutamente necessario recuperare il valire di
un approccio realistico alla lettura degli eventi e alla ricerca della
loro soluzione. Una strategia e una condotta che valorizzi l’etica e la
consapevolezza di una informazione libera per i media.

Realismo etico e
consapevolezza divulgativa: guidelines sulle quali da tempo
Wall Street Italia ha costruito il suo successo, la sua credibilità, la sua
autorevolezza per noi piccoli lettori, microrisparmiatori alla mercè della
cupidigia e della incompetenza di un modello distruttivo di top management
finanziario.

Realismo e “sfascismo” se necessario per ricostruire una fiducia e una
credibilità non scalfibile da dichiarazioni fin troppo scontate che
lasciano il tempo che trovano e tradiscono non di rado presunzione.
Wall Street Italia e tutti noi contribuiamo insieme ad un rinnovato modello
comunicativo che edifichi un futuro sostenibile per il benessere di molti,
di tutti e non di qualcuno.

Cordialmente
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22) Federico Baldassari – promotore finanziario

Sono d’accordissimo con quanto scritto dal sig. Marsili; da mesi trovo
davvero rivoltante la linea sposata da Wall Street Italia che pubblica
solo e unicamente articoli e commenti catastrofisti sui mercati e sul
futuro dell’economia.

Certo, viviamo una crisi nuova non tanto per
dimensioni quanto per motivazioni e per velocità……. é finito un modo di
fare finanza nel modo sbagliato e questo è e sarà sicuramente un bene e un
punto da cui ripartire per avere mercati più sani e trasparenti….. penso
anche che parecchi manager che hanno portato aziende (soprattutto
bancarie) floride al dissesto dovrebbero essere messi da parte e non
continuare a percepire compensi al di fuori di ogni logica ed offensivi
per gente come noi che ogni giorno vive tensioni enormi per continuare a
cercare di fare il proprio lavoro.

Detto questo penso però che siti come il vostro, seguito da migliaia di
persone che hanno investimenti o che si interessano di finanza, dovrebbero
cercare di essere il più possibili neutrali e cronisti di quanto avviene,
e non catastrofici in tutto e per tutto; nei 5 o 6 giorni in cui il
mercato è salito guardavo con curiosità gli articoli da voi scritti o
pubblicati e non ne ho trovato uno con un’intonazione almeno leggermente
positiva ed ottimista; questo credo sia un modo sbagliato di fare
informazione e cultura finanziaria.

Un cordiale saluto e suvvia…..un pochino di ottimismo!!

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23) Ivana Guida – Promotore Finanziario

A proposito di catastrofismo, nel lontano 2002 mandai una e-mail
all’allora Direttore del TG5 Dr. Mentana facendo presente che in tema di
mercati finanziari devono fare informazione e non disinformazione.
Lanciare inuliti allarmismi ha come unica conseguenza quella di creare
panico tra clienti i quali poi effettuano delle scelte irrazionali.

Quante volte i tg aprono con la notizia “bruciati x miliardi in borsa” oppure “tonfo delle Borse di tutto il mondo” e quante volte invece
dal marzo 2003 all’aprile 2007 i tg hanno dato risalto al fatto che le
Borse avevano recuperato quanto bruciato a suo tempo?

Nel 2002 un mio cliente oramai nel panico ha venduto tutto per fare i Bot, lo sapete che nonostante le Borse fossero salite, lui era convinto
che ancora scendessero????

La risposta che, allora, la redazione del TG5 mi dette fu che il compito
del giornalista è di dare la notizia e fare notizia.

I temi legati a quello che gli italiani hanno di più caro, ossia il
“Risparmio” dovrebbero essere trattati più seriamente e approfonditamente.

Il risparmio non è un Gossip !!!

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24) Filiberto Faedo – Geometra

Nell’economia moderna quello che conta è l’aspettativa che si determini un
certo evento. Pertanto la componente psicologica ha una importanza
rilevante nel comportamento di un individuo o gruppi di individui.
Difficilmente si acquista oggi, quello che domani costerà meno. E’
evidente che in questo contesto i media hanno una funzione importante nel
determinare i vari comportamenti. Ci si rovina risparmiando, non
acquistando, era il motto dei pubblicitari di Madison Avenue a New York
inventori della vendita a rate e del consumismo moderno. D’altra parte
se il cavallo non beve e cioè se non ripartono i consumi, sono guai per
tutti.

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25) Sandro Alfano – promotore finanziario

“mi dispiaccio quando vedo che anche voi non sapete dare maggiore enfasi
agli elementi positivi.”

Se si dovesse dare ragione a questa tesi, verrebbe da chiedersi come mai
i mercati azionari stanno continuando a scendere, nonostante il calo
repentino del petrolio, l’aggiustamento del cambio euro/$ ed i tassi del
mercato monetario che stanno ritornando a livelli accettabili.

La tesi di seminare ottimismo quando le cose non vanno non mi trova
d’accordo: piuttosto meglio concordare gli opportuni rimedi per far si
che l’attuale situazione abbia un impatto meno doloroso possibile e
trascorra rapidamente. Gli antichi dicevano, a ragione, che una rondine non
fa primavera… (purtroppo).

Distinti saluti e grazie all’ottimo sito Wall Street Italia per l’ospitalità!

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26) Sandro Carnovale – promotore finanziario

Condivido totalmente ciò che ha scritto. Tutto condivisibile; quando i
mercati scendono sono stati “sbruciati” 250 mld di euro, ma quando i
mercati salgono non si dice assolutamente nulla! Bella informazione.

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27) Giancarlo Simoni

UN’ECONOMIA BASATA SUL DEBITO HA BISOGNO DELLA FIDUCIA DEI SUOI ATTORI PER
SOPPRAVVIVERE. SE MANCA LA FIDUCIA:

– I CITTADINI NON CONSUMANO E NON SI INDEBITANO
– LE AZIENDE NON INVESTONO E NON ASSUMONO
– LE BANCHE NON FINANZIANO

– LO STATO NON INCASSA LE TASSE

IL SISTEMA SI FERMA IN UN ‘ATTIMO.
IL FALLIMENTO DELLA BANCA D’AFFARI AMERICANA LEHMAN BROTHERS HA FATTO FARE
AL MONDO UN SALTO DI PARADIGMA: IL SISTEMA NON FUNZIONA.
LE CAUSE SONO PRINCIPALMENTE DUE:

– LE REGOLE NON SONO ADEGUATE
– CHI DOVEVA APPLICARE LE REGOLE NON L’HA FATTO

CHI CONTRAE UN DEBITO LO FA PERCHE’ SPERA CHE LA SUA ATTIVITA’ ECONOMICA
DA IMPRENDITORE/LAVORATORE SARA’ MIGLIORE DI QUELLA DI OGGI. OVVIAMENTE
NON TUTTI RIUSCIRANNO AD ONORARE IL LORO DEBITO, MA SOLITAMENTE LA
PERCENTUALE DI INADEMPIENTI NON METTE IN PERICOLO IL SISTEMA. CERTO E’ CHE
SE I TASSI VENGONO PORTATI VERSO LO ZERO E NON VIENE FATTO UN CONTROLLO
PREVENTIVO SUI PROGETTI DELLE PERSONE/AZIENDE E DELLA LORO CAPACITA’
FUTURA DI ONORARE I DEBITI CI SI TROVA DOVE SIAMO ORA.

GLI STATI E LE BANCHE CENTRALI POSSONO INONDARE IL MERCATO DI LIQUIDITA’
PER ANNI, PORTARE I TASSI ALLO 0% (COME IN GIAPPONE), FARE RIUNIONI G4,
G5, G8, G20, MA SE NON CAMBIANO LE REGOLE E NON VENGONO MANDATI VIA COLORO
CHE HANNO SBAGLIATO E SOTTOVALUTATO (BUSH, BERNANKE, TRICHET & CO.) IL
FENOMENO DEI MUTUI SUBPRIME, LA SITUAZIONE NON CAMBIERA’.

L’OTTIMISMO ED IL PESSIMISMO SONO L’EFFETTO E NON LA CAUSA DI UNA
SITUAZIONE.

L’OTTIMISMO DI FACCIATA NON SERVE SE NON E’ SEGUITO DA FATTI CONCRETI.

DOBBIAMO FARE DI NUOVO UN SALTO DI PARADIGMA: AVERE FIDUCIA NEL FUTURO.
PER OTTENERE QUESTO CAMBIAMENTO NON OCCORRONO SOLDI (CHE TANTO NON CI
SONO), MA OCCORE CAMBIARE RADICALMENTE LE REGOLE PER EVITARE CHE SI CREINO
GLI STESSI ECCESSI E BISOGNA MANDARE A CASA CHI HA SBAGLIATO.

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28) Luciano Amato – consulente

Da molto tempo utilizzo WSI come canale preferito per l’aggiornamento
delle notizie e per la lettura di autorevoli pareri in tema di finanza.
In questi anni mi sono certamente anche imbattuto in articoli privi di
rigore scientifico e basati su sentimenti irrazionali, ma tutto sommato
sono sodisfatto dalla mole di informazioni, molte veramente professionali
e autorevoli. Per me attualmente il vostro sito è, tra quelli italiani,
il migliore per aggiornarsi su notizie e commenti finanziari.

Detto questo, pur non condividendo il pensiero di fondo del collega PF
Marsili, non mi ha fatto piacere la vostra introduzione che riporto:

[“La lettera del promotore Riccardo Marsili ripropone la tesi cara a
Berlusconi sul ruolo dei media indipendenti come WSI, accusati di
catastrofismo e di fare informazione “sfascista”].

Utilizzate il tema riportato dal sig. Marsili per parlare di Berlusconi e
di sue affermazioni su catastrofismo e informazione “sfascista” ??? ma
quale relazione trovate tra le due cose??

Il sig. Marsili ha unicamente fatto presente una sua opinione personale a
proposito della mancanza di ottimismo in alcuni articoli del vostro sito,
e della necessità di guardare con ottimismo a un mercato (quello
finanziario) senza il quale si rischia di far precipitare l’economia reale
in un baratro, e come conseguenza si avrebbe la peggiore svalutazione
delle principali monete mondiali dal 1929.

Si carissimi signori è meglio che lo si dica, quello che tutti chiamano
credit crunch (non è semplicemente il fallimento di qualche banca e di
qualche impresa) non è altro che la fine del capitalismo attuale e quindi
dei capitali attuali. (I denari non servirebbero più a niente, si
tornerebbe all’era del baratto, per riformare una nuova economia
capitalistica fondata su nuovi capitali – nuova moneta stampata – la
vecchia la utilizzeremmo per accedere i camini come fecero nei paesi ex
Jugoslavia ed ex Urss).

Questo sano ottimismo non è pertanto qualcosa da schernire, ma è una
necessità per salvare i sacrifici (risparmi) di milioni di persone.

Dopo l’errore di Lehman, il ritorno al pessimismo ci porterà al fallimento
di GM cui seguirà il fallimento di altre aziende e poi le diffocoltà delle
banche che a queste aziende hanno prestato i soldi, e poi interventi
pubblici che finanzieranno la lenta morte della economia reale. Senza
aziende e senza banche, senza i posti di lavoro, senza coloro che pagano
le tasse, cosa capiterebbe ai titoli di stato (decantati come l’unico
attuale porto sicuro)??? e poi toccherebbe alla moneta che da questi
stati è stata emessa e da questi stati è garantita (quindi è garantita dal
flusso di tasse).

Mi auguro (anzi ci dobbiamo augurare) che nel nostro immediato futuro ci
siano almeno 1, 10, 100, milioni di Marsili, per ripristinare quella
fiducia che può salvare il nostro denaro e i nostri risparmi.

Quindi non me la sento di accusare il sig. Marsili per questa sua richiesta
di ottimismo ………. e non mi sento di ringraziare colui che, nella
vostra redazione, ha approfittato della sua opinione per operare una
strumentalizzazione politica fine a se stessa.

Ringraziandovi per l’elevato livello di servizio che fino ad oggi avete
saputo offrire, vi prego di proseguire con lo stile e la professionalità
che finora avete dimostrato.

Cordiali Saluti

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29) Carlo Barbieri – family banker

complimenti per la lettera del collega Marsilli.
E’ ora di dire basta al catastrofismo.

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30) Massimo Milanese – Promotore Finanziario

Non posso che essere d’accordo con il collega che ha scritto
l’informazione ed aggiungerei di più.
I giornalisti sottolineano con una certa enfasi le notizie negative dal
momento che sanno bene che l’audience arriva soprattutto da queste (chi
guarderebbe un telegiornale dove parlano solo di cose positive??).
Purtroppo ho assistito sovente anche a notizie FALSE senza tuttavia
trovare smentita in edizioni successive.

Vi faccio un esempio su tutti:

quando i telegiornali hanno segnalato che al Primo Ministro francese
Sarkozy avevano prelevato fraudolentemente delle somme dal suo conto hanno
comunicato che “avevano intercettato le COORDINATE BANCARIE del suo conto
corrente” e non che avevano sottratto i codici segreti di accesso allo
stesso tramite internet. Purtroppo un mio cliente ha assistito a
quell’informazione spaventandosi per aver comunicato a degli addetti
dell’Enel le sue coordinate bancarie per l’addebito sul conto delle
bollette. Lo stesso mi telefonava in preda al panico alle 10 di sera per
il timore che gli avessero prelevato tutte le somme dal suo conto…

Ma questo è solo un esempio, banale, di come l’informazione giornalistica
possa indurre uno spavento non giustificato.

Un altro esempio: circa due settimane fa, nella rubrica TUTTOSOLDI de La
Stampa compariva un articolo “Se il promotore fallisce” riferendo il testo
dello stesso agli emittenti di fondi ETF. Un comune lettore, secondo voi,
a chi ha pensato in quell’istante??

Leggo i vostri articoli con interesse da anni e Vi ho sempre reputati una
testata economica: come tale ritengo SQUALLIDI i vostri interventi di
natura politica (soprattutto perchè sono nettamente schierati mentre
invece un giornalista SERIO non dovrebbe MAI farlo…). Non per ultimo un
INUTILE “sondaggio” di cosa pensava la gente circa la battuta di
Berlusconi riguardo il colore della pelle di Obama.

Spero che questi interventi facciano riflettere…

Grazie di avermi pubblicato.

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31) Fabrizio Marassio – ex promotore finanziario

ho letto con vivo interesse la lettera del sig. Marsili, dove si dice, se
ho capito bene, che la stampa di settore, i giornalisti economici e
in genere tutti gli operatori del settore finanziario, devono infondere
fiducia nelle persone, per fare in modo che la locomotiva economica
riparta. Bello. Peccato che io sia in totale disaccordo.

Coloro che come
si legge, vivono di economia, e soprattutto i giornalisti, secondo me,
devono riportare i fatti quali sono. Se si vuole fare cultura finanziaria
io credo che non si debba infondere fiducia raccontando che tutto va bene,
e che bisogna essere ottimisti, quando invece non è così. Ci sono state
numerosi recessioni, solo nel periodo che va dal 1900 agli anni 2000. Ma
queste recessioni non sono state superate dicendo siate ottimisti. Sono
state superate grazie a personaggi di rilievo che hanno introdotto
controlli e regole certe in un mercato che prima lo era meno (certo e
controllato).

In questi ultimi anni si è assistito ad un venir meno di
regole e controlli. O ad un crescere di controllori che controllavano se
stessi. Io credo non che si debba raccontare ottimismo in un momento di grande
difficoltà economica e dove le stesse istituaioni sono venute meno ai loro
compiti. Credo invece che si debbano ritrovare quelle regole e quei
controlli che sono venuti meno.

Il mercato, si dice, si autoregola. Benissimo, allora non si deve dire in un momento negativo va tutto bene. Se il momento è negativo è perchè siamo in una fase di autoregolazione del
mercato. Si prende, e io credo che sia necessario prendere questo momento,
come un dato di fatto, per trovare nuove opportunità. Le crisi si
superano, non si nascondono sotto un falso ottimismo.

cordialmente.

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32) Mauro Fabro – promotore finanziario

Credo che lo stimato collega in questo momento, non sappia che pesci
pigliare. Per quello che mi riguarda già dalla fine dell’anno scorso,
leggevo sia quanto veniva pubblicato sul Vostro sito e su pochi altri
seri, sia ascoltanvo quanto dicevano i vari gestori nelle convention
aziendali (tutti Bullish), alla fine ho privilegiato la Vs. serietà ed ho
consigliato i miei clienti di alleggerire gradualmente gli investimenti in
borsa e questo anche se a scapito delle mie proivvigioni. Ora che tutti o
quasi hanno le disponibilità in obbligazionario a breve termine potranno,
se ce ne saranno le opportunità e se lo vorranno, avere in un prossimo
futuro disponibilità ancora integre per investire in borsa.

Io ritengo che le cose vanno dette come stanno e che non bisogna
nascondere la testa sotto terra come gli struzzi e sperare che tutto si
sistemi da solo, poi se dobbiamo colpire chi ha prodotto i disastri in
borsa colpiamoli duramente e non critichiamo chi, come Voi e purtroppo
altri pochi, fanno il loro lavoro seriamente. Un tanto Vi dovevo.

Distinti saluti.
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33) Angelo Cavaliere

Sono esterefatto dal leggere lettere di questo tipo. Per l’autore, in
evidente conflitto di interesse, chiunque si discosti dal coro e’ un
disfattista. Sento puzza di bavaglio… Saluti

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34) Pasquale Della Torca – Sociologo

Le cicale sapevano benissimo negli anni scorsi come stava funzionando il
sistema della finanza globalizzata. A tutti non è parso vero, ad un certo
punto, aver trovato il gioco nel quale si vinceva sempre.

Al livello microeconomico il sistema bancario ad un certo punto ha
scoperto che era possibile guadagnare tanto mettendo in mano a tutti il
trading on line, e, incentivato dai governi, ha poi concesso mutui a cani
e porci.

Tutto questo ha portato alla crisi odierna? No. Perché il sistema
finanziario ormai si era adattato a funzionare come una catena di
sant’Antonio. Il sistema è andato in crisi perché, come fonde un motore
che viene spinto troppo, si è spinto troppo sulle materie prime; fino a
quando qualcuno ha deciso anzitempo di non stare più a quei patti e ha
provato a far saltare il banco. Quel banco è stato Lehman.

La gente è stata truffata per anni da analisti e banche d’affari, con
prodotti strutturati, report, e IPO di aziende sfiatate. I controlli man
mano si sono affievoliti e tutto è stato permesso.

Gli alti e bassi di borsa e dell’economia sono nell’ordine delle cose ma
nella situazione attuale è subentrato un certo desiderio di immanentismo,
di catastrofismo. La verità è che nessuno ha finora reso esplicitamente
conto di una recessione; la verità è che le cattive aziende si sgonfiano
mentre ce ne sono ottime a ottimi prezzi. Ma questo pochi o nessuno lo
dice perché ha paura.

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35) Michele Cocco – Promotore finanziario

In riferimento alla lettera del collega Riccardo Marsili, mi è ventuo
spontaneo partecipare alla disussione, vista la particolare sensibilità
che noi operatori del settore abbiamo nei confronti di tale argomento.

Alla luce della mia esperienza, credo che siti o strumenti di informazione
come WSI, che ritengo sostanzialmente imparziale, siano frequentati e
dedicati ad addetti ai lavori e che difficilmente il risparmiatore medio
ne usufruisca. Ritengo quindi che l’impatto sulla cultura finanziaria dei
“clienti” sia abbastanza limitato.

Se allarghiamo invece l’analisi
all’intero mondo dei mass media, credo che sia evidente, in presenza di
crisi o forti ribassi, la volontà di molti di cavalcare la notizia, al
pari di quanto avviene per la cronaca nera. Emblematico in tal senso è la
situazione dell’estate del 2007, dove in luglio, a fronte di continui e
progressivi cali complessivamente consisenti, i mass media hanno dedicato
alla finanza le normali due righe di commento quotidiano, e che, invece,
in agosto, in presenza di un drastico calo ferragostano, in assenza di
altre notizie, i telegiornali abbiano gridato l’allarme, nonostante il
calo fosse meno importante nel complesso di quello del mese precedente.

Ciò nonostante, non possiamo aspettarci e chiedere che siano i mass media
ad insegnare cultura finanziaria. L’Italia è un paese dalla ricchezza
giovane (due generazioni), che sino a 15 anni fa riservava
all’investimento azionario le briciole. Siamo quindi noi operatori del
settore che dobbiamo prenderci cura ed “educare” il risparmiatore. Più che
dei mass media, dovremmo preoccuparci soprattutto dei vari imbonitori o
venditori di fumo che circolano ampiamente nel nostro settore, e che
vedono fra le loro fila anche quelle istituzioni, come le banche, che
invece rivestono un ruolo sociale fondamentale.

RingraziandoVi per lo spazio ed il tempo riservatomi,

cordialmente Vi saluto

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36) Giulio Maimura – pf

mi associo al collega che Vi ha scritto,anche se non possiamo nasconderci
dietro alla realtà quotidiana.
Vedere rosa o nero ho sempre pensato abbia lo stesso “costo”, quindi, tanto
vale vedere e pensare in positivo.

Apprezzo il Vs sito e lo leggo assiduamente tutti i giorni, capisco anche
che è difficile x chi scrive, trasmettere positività o speranza, visto il
momento attuale. Diciamo che, forse, potremmo sforzarci un po’ tutti ad essere
meno catastrofisti quando parliamo del presente e soprattutto del futuro
delle economie e dei mercati finanziari.

Io partirei dal presupposto che abbiamo 2 scenari possibili, il primo non è
spiegabile perchè implementa la fine di tutto e del mondo in cui
viviamo, quindi, inutile fare previsioni o programmi, è sufficiente
ringraziare della vita vissuta e arrivederci a tutti.

Il secondo, invece, dà x scontato che la vita terrestre continui ancora x
qualche secolo, quindi? cosa possiamo fare oggi x vivere meglio domani? come
posso incidere io e dare il mio contributo? Si rischia di entrare in un
meandro filosofico dal quale sarebbe impossibile venirne fuori, ma quello
che intendo dire è che sn convinto e fiducioso che l’essere umano non abbia
intenzione di mollare tutto proprio adesso, anzi, se iniziassimo a credere
che questo momento x quanto delicato e topico possa trasformarsi in
opportunità, in tutti i sensi, allora forse, riusciremmo a venirne fuori
prima e meno “malconci” di quanto tutti i pessimisti possano immaginare o
sentenziare.

Questo è il mio piccolo contributo alla causa.

Grazie a Voi x l’attenzione prestatami. Buon lavoro a tutti.

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37) Stefano Cocci – promotore finanziario

Occorre fare una riflessione, terra terra, per coloro che fuggono
terrorizzati dai mercati, contabilizzando perdite importanti;
che vendono i propri titoli perche’ c’e’ qualcuno che acquista quei
titoli…….. Ma questo non si enfatizza……..

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38) Daniele D’Andrea – promotore

Non mi sembra che la lettera del collega sia in sintonia con le parole di
Berlusconi a proposito del ruolo dei media.
Mi sembrano parole di buon senso.

E’ assolutamente comprensibile che chi fa business con l’informazione
(come voi) propenda a pubblicare ciò che è maggiormente richiesto dal
pubblico: aumenterete sicuramente i contatti (sbaglio o avete dovuto
potenziare i server per far fronte all’incremnto di accessi?) e quindi gli
spazi pubblicitari quanto più utilizzerete termini tipo “armageddon”,
“tsunami”, “crollo”, “bruciati”…..Se foste quotati consiglierei ai miei
clienti di comprare vostre azioni in questo periodo!

Tuttavia, la cultura finanziaria, del tutto latitante nella nostra
società, la si crea in un secolo non in pochi mesi.

Chiudo citando il professor Ruggero Bertelli, docente all’Università di
Siena: “… premesso che investire in azioni non è obbligatorio… ora il
mercato valuta aziende e banche a livello di liquidazione. Si tratta di un
grosso errore di tipo comportamentale che mentre nel 2000 nascondeva una
minaccia (lo sboom della new economy), oggi cela incredibili opportunità.
Le emozioni, siano esse dettate da esuberanza o da depressione, portano
all’irrazionalità”.

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40) Alceste Beduschi – trader

Vi leggo sempre con piacere in quanto su WSI si riesce a trovare la vera
informazione.

Riguardo la lettera del tal Riccardo Marsili…

Di fronte a tali affermazioni e punti di vista la migliore risposta sarebbe
il silenzio.

Il disastro attuale è figlio della scorretta gestione dei capitali. Le
banche che perdono enormi capitali sui mercati finanziari sono la prova
inconfutabile di questo. Modelli tipo VAR ed altre assurdità del genere,
tenuti tanto in considerazione anche negli ambienti accademici sono
l’emblema di una sottocultura finanziaria. Alla gente non piace pensare
purtroppo.

Ora Marsili, dall’alto della sua incapacità, ci viene a dare consigli? E
cosa ci consiglia? Di fare i giardinieri? Di comprare azioni e tenerle per
sempre? Di bruciare i nostri fondi pensione sui mercati? Vi consiglia di
dire che le cose vanno bene? Pretende che il mercato si risollevi con
l’aiuto (falso) dei giornalisti?

Ma si rende conto del disastro che hanno combinato? Questi lasciano sul
lastrico un’intera generazione di lavoratori bruciandogli i risparmi di
una vita e sono qui a darci consigli???

Beh, lasciatemelo dire: Marsili non l’ho mai sentito ma di finanza
operativa non sa nulla. Questa gente non ha il minimo barlume di cosa sono
i mercati finanziari. Ci stiamo trascinando di bolla in bolla (da anni
oramai) proprio perchè lasciamo che questi fessi aprano la bocca? E’ vero
che il sistema favorisce modelli sub ottimali ma questa lettera non è
subottimale è semplicemente subnormale.

Ci faccia vedere le contabili delle operazioni finanziarie che fa e se
negli ultimi dieci anni ha guadagnato gli possiamo dare credito. Le
contabili devono essere certificate altrimenti sono carta straccia.

Voi di WSI continuate ad essere indipendenti e continuate a divulgare la
vera cultura finanziaria attraverso un informazione onesta. Marsili deve
tornare a scuola, per non dire di peggio…

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41) Giuseppe Somma – trader

concordo con il collega fontana, oggi essere indipendenti e’ una
richezza………….
complimenti…………..
vedo il dax a 4.200 a breve

buonaserata a tutti

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42) Tommaso Romanelli – trader

Il PF in questione, portatore di interessi personali, di categoria e del
proprio datore di lavoro, per definizione non può essere anche promotore
di cultura finanziaria per il risparmiatore e quindi non può dare lezioni
di alcun tipo a chicchessia. Invece va preso atto che il nuovo MinCulPop,
direttamente o via PF virtuali e con avvertimenti travestiti da letterine
ben scritte, non lascerà niente di intentato per soffocare l’informazione
disallineata.

Ricordo che in rete esistono blog finanziari italiani estremamente seri
che, basandosi su dati oggettivi e sul pensiero razionale, documentano in
modo inequivocabile il grande rischio di implosione del sistema
economico-finanzario globale fondato su un modello consumi-produzione
insostenibile.

Il buon Marsili o chi per lui, prima ancora di prender lezione dagli
economisti di scuola austriaca, dovrebbe ispirarsi al valore del rispetto
verso il più debole (il risparmiatore) e rivalutare la parabola della
cicala e della formica da cui riceverebbe utili suggerimenti per contenere
la sua innata avidità e superficialità.

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43) Antonello Serra – promotore finanziario

Pur non condividendo l’accostamento al Dr. Berlusconi il cui ottimismo ha
altre radici (proprio modello unico) e forse non proprio le stesse
finalità, mi trovo d’accordo su molti elementi, che credo di poter
esprimere dato che mi occupo di finanza da oltre trenta anni.

Diceva Rotschild: “quando la geste butta bisogna raccogliere e non
accodarsi a buttare” ed io di cicli da discarica ne ho visti diversi. Mi
sorprendo a sentire addirittura gli stessi vocaboli pronunciati nei cicli
negativi passati da parte degli investitori (ho giornali che proponevano
il blocco delle vendite allo scoperto, proprio come adesso) quindi non c’è
niente di nuovo sotto il sole.

Aggiungo un solo dato: gli indici dei
mercati azionari italiani (non certo quelli in assoluto a maggior contenuto
qualitativo) sono cresciuti negli ultimi trent’anni (alla situazione
attuale) di oltre venti volte. Alla faccia dei pessimisti rotativi e
periodici.

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44) Roberto Pelucco – commerciante

D’accordo al 110% con Marsili. Ma la stessa cosa dovrebbero farla anche gli
operatori finanziari di tutto il mondo, e naturalmente anche le
televisioni ed i giornali (vero “Repubblica”?). Il catastrofismo non serve
a nessuno, neanche a chi sta all’opposizione.

Salutoni.

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45) Antonio Marchesi – imprenditore

Recita il mea culpa … invece di fare l’ illusionista come avete fatto
finora. Promotore? …. Ma se è per buona parte colpa vostra se il
risparmio privato và a rotoli (fondi, polizze etc.)… Quali sono le tue
conoscenze finanziarie, quelle della società per cui lavori…?? Si vede che
non capisci niente fai a meno di dire castronerie… evidentemente
neanche dalla frequenza a WSI hai appreso nulla, già la verità ti fa
male…

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46) Gianmario Milanesi – gestore titoli retail

Da anni seguo i “pessimisti” di turno, da Roach a Usemlab, e grazie alle
loro analisi catastrofiste ho avuto la prudenza di mettere in salvo i
risparmi di parecchi clienti, sottraendoli all’ottimismo forzato di vari
promotori che, pur di portare a casa la pagnotta hanno continuato (e
continuano) a prevedere “magnifiche sorti e progressive”. Verrà anche il
momento della ripresa e dell’ottimismo, ma non sarà grazie ai media, essi
devono prima di tutto informare, rendendo pubblici tutti i punti di vista,
così come fa WSI, che seguo da 8 anni.

Cordiali saluti

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47) Camillo Polacchini

Credo che le cose vadano spiegate per come sono, niente di più e niente di
meno. Il catastrofismo è un’altra cosa: divulgare informazioni negative non
ancora assolutamente accertate.
Chi propone di dare enfasi alle notizie positive, potrebbe cominciare a
scrivere sistematicamente come, quando, perchè e cosa comprare.
Assicuro che lo leggerei con molto interesse.

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48) Luca Vitale – promotore finanziario

Sono si’ d’accordo con quanto dice sopra il “collega”, devo xò essere
oggettivo e realista nel sapere che poi alla fine ognuno di noi, così come
dice il cliente in modo un pò netto, deve fare il suo mestiere; il nostro
compito deve rimanere quello di dare informazioni il più equilibrate
possibile Vs la propria clientela ed il compito del giornalista deve
essere quello di dare un “taglio” di un certo tipo al proprio modo di fare
informazione.

Chi sarà maggiormente coerente con i fatti e con la realtà verrà premiato
in termini di credibilità e quant’altro, agli altri non resterà che fare
il “mea-culpa”…

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49) Corrado Bernabei – Dirigente d’azienda

Credo che il reale problema sia la reticenza dei mezzi di comunicazione e
delle istituzioni, con le dovute eccezioni, anche se molto rare, reticenza
che ha fatto si che anche persone informate sul reale andamento delle cose
fossero portate a mistificare, nel migliore dei casi, la realtà.
Comportamento tipico che JK Galbraith nel suo libro sulla Grande
Depressione sintetizza così:

“come sempre nella storia, capacità finanziaria e perspicacia politica
sono inversamente proporzionali. La salvezza a lunga scadenza non è mai
stata apprezzata dagli uomini d’affari se essa comporta adesso una
perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi’
si auspicherà l’inazione al presente anche se essa significa gravi guai
nel futuro. Questa è la minaccia per il capitalismo (…) E’ ciò che agli
uomini che sanno che le cose vanno molto male fa dire che la situazione è
fondamentalmente sana!”

Trovo disgustoso quindi che gente come Alan Greenspan vada dicendo che
tutto dipende dai tassi troppo bassi per troppo tempo come se fosse
sbarcato oggi stesso da Marte….. Oppure che l’intensità e profondità
della crisi era del tutto inaspettata…. queste cose non le sopporto!

Sono anni, almeno 4 o 5, che un personaggio come Warren Buffett denuncia
l’effetto distorsivo di derivati e stock option che fanno perdere di vista
al management le cose veramente importanti puntando tutto sul brevissimo
termine. Poi a proposito di catastrofismo vorrei ricordare a tutti il mito
di Cassandra, vittima del rifiuto dell’uomo nel voler prendere
consapevolezza quando questa consapevolezza lo mette di fronte a scelte
difficili, rifiuto che peraltro non impedisce affatto l’arrivo della resa
dei conti. Non c’è nulla di nuovo, l’animo umano in fondo è già stato
scandagliato a sufficienza da quasi 3.000 anni almeno, in barba alla
psicoanalisi!

Cordiali saluti

______________________________________________

50) Corrado Bertozzi – promotore finanziario

Io credo che su ogni testata giornalistica, di carta o virtuale, andrebbe
impresso a caratteri cubitali: IL BENE NON FA NOTIZIA.

Da lettore di giornali quotidiani da quasi 50 anni constato un crescente
conflitto di interessi da parte della stampa col bene: titoli enfatici e
reboanti, molta cronaca, molta emotivita’, la borsa “brucia” sempre
e non “ricrea” mai!

Si da’ spazio ai Beppe Scienza e altri catastrofisti e a giornalisti
conosciuti ma mancano analisi con profondita’ storica e prospettica.
Le ragioni dei “gufi” prevalgono sulle analisi piu’ serene e distaccate
che inquadrino la situazione contingente senza schicciarla in un eterno e
sempre grigio presente.

Dico queste cose con amarezza perche’ da decenni spendo sempre i miei 2 e
piu’ euro quotidiani per acquistare giornali che ormai hanno la superficie di
un lenzuolo, ma, spesso, l’utilita’ della carta da pacchi.

Cordiali saluti

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51) Nedo Bertini – Imprenditore

Buona sera a tutti, credo che le notizie vadano date per quello che sono,
tuttavia ritengo che anche le sfumature contano e quest’ultime possano
dare segnali di ottimismo o di pessimismo e di quest’ultimo non ne abbiamo
più bisogno.

Sono oramai quasi due due anni che tutte le notizie dei media sono
catastrofiche e pur nella gravità della crisi, hanno ulteriormente
contribuito a fermare l’economia reale in primis i consumi.
Cerchiamo tutti di essere costruttivi ed avidenziare anche quello che di
buono c’è e le prospettive di crescita future.
La gente comune, me compreso, credo sia stufa di catastrofi ed alla
ricerca di soluzioni che consentano di guardare al futuro con ottimismo e
voglia di fare.

Personalmente licenzierei il capo della BCE e tutti coloro che hanno
contribuito ad alzare i tassi d’interesse nell’ultimo anno con lo
spauracchio dell’inflazione sicuramente importata dall’aumento delle
materie prime per speculazioni varie. Come risultato hanno fermato
drasticamente l’economia che loro dicevano Solida e Robusta soltanto tre
mesi fa. (E’ evidente che l’inflazione cala perche i consumi sono
drasticamente calati, oltre al calo delle materie prime; BEL RISULTATO)

un saluto

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52) Mauro Montano – promotore finanziario

Anzitutto complimenti per il Vs. lavoro,
Vi seguo da qualche anno e ho sempre pensato che siete tra i pochi (forse
unici) a dare “tutte” le informazioni (sia quelle che vorremmo sentire sia
quelle che no).

Bene nel mio lavoro i clienti vorrebbero sentirsi dire, oggi più che mai,
che il mondo di domani sarà migliore di quello di oggi. Io oggi rispondo
“Non è detto”. E aggiungo che ” forse dipenderà un po’ da ciascuno di
noi”.

Wall Street Italia spesso ha anticipato con i suoi flash di informazione
in real time, le cose che sarebbero avvenute di lì a poco. Non perchè i
makers di Wall Street siano dei veggenti, ma perchè spesso hanno messo
orecchio laddove nessuno pensa. E’ il caso di Roubini, accusato di
ipercatastrofismo, ma ha visto bene. Allora se Roubini, il premio Nobel
Krugman, Soros (e non solo) ci hanno azzeccato è anche perchè la loro
analisi se approfondita spiega molte delle cose successe negli ultimi mesi
sui mercati finanziari.

Non si può mettere la testa sotto la sabbia (come qualcuno del Governo fa)
e sperare che fra tre trimestri tutti gli indicatori economici vadano a
pieno giro.
La crisi finanziaria ed economica è il risultato combinato di molteplici
scommesse sul futuro del mondo che purtroppo devono (a scadenza, perchè le
scommesse non sono gratuite!!!) essere pagate.

I nostri nonni, per troppa paura (il ricordo degli anni 30 e 40 era ancora
vivo) preferivano vivere sulle certezze: prima risparmio, poi ne consumo
una parte, più per investimento (casa) che per consumi veri (divertimenti,
vestiario), e poi continuo a risparmiare. Lungi da loro contrarre un
debito, anche se piccolo. Piuttosto si ricorreva alla “famiglia” per
piccoli finanziamenti, poi restituiti o con denaro o con opere e/o beni.
I nostri genitori invece hanno fatto in parte come i nonni e in parte
prima hanno fatto qualco debito (per la casa).

Noi, oggi, prima abbiamo fatto i debiti (per avere tutto ora), al 30%, al
50% o al 100% e oltre del proprio reddito. Sperando di restituire le somme
nel tempo con un reddito magari più alto. Nel frattempo Zero risparmio!
Era poi così difficile capire.
Siamo alla fine di un lunghissimo periodo (almeno 20 anni) di leva
altissima: poche riserve, molto debito.

Un sistema economico (leggi USA) senza risparmio vero prima o poi salta in
aria, e se non lo farà, causerà un infezione che svaluterà tutti gli asset
mondiali (siamo in un’era globale). Il principale detonatore sarà l’enorme
flusso di denaro che le banche centrali stanno pompando nel sistema.
Tanta carta nuova al posto della vecchia tossica.


Nel frattempo magazzini pieni e fabbriche ferme. Tanti ordini inevasi.
Redditi spendibili sempre più bassi (al netto degli oneri finanziari).
Lavoratori sempre più precari.
Beh è giusto dire che è già una catastrofe, quello che verrà è ancora da
capire.

Di certo nè i responsabili del credito nè gli economisti sono in grado di
fare una previsione che non comporti diversi mesi e forse anni per sanare
gli enormi debiti contratti.
Forse è il caso di ripensare il modello di vita sostenuto finora. Questo
comporterà inevitabilmente una diminuzione della ricchezza complessiva;
gli stati dovrebbero almeno evitare che venga eroso quel poco chè è
rimasto dello stipendio al netto di rate e bollette. Distribuire la
ricchezza è il compito più nobile di uno stato, ma anche il più difficile.
Ma è l’unica soluzione efficace. Se il modello macro economico dominante è
stato prevalentemente quello dei consumi (drogati dal credito facile),
oggi si potrebbe sostituire una parte di essi con investimenti
(infrastrutture, energie rinnovabili, welfare) attraverso tasse sui
redditi più alti e un massiccio piano di finanziamento pubblico spalmato
nei decenni futuri.

Non resta che sperare in un new deal a livello mondiale.

…..ancora complimenti e auguri…..

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53) Fabrizio Azzaro – promotore finanziario

Non mi sembra un dibattito nuovo. Ad ogni crisi ci si divide tra ottimisti
e pessimisti mentre in realtà è l’economia che deve semplicemente fare il
suo corso. Penso che un pò di pulizia nelle stanze dei bottoni farebbe
molto bene all’economia ma chi se ne occuperà? I Governi? Le Banche
Centrali?? E quanto durerà? Piuttosto che dare la colpa ai media che fanno
solo il loro lavoro (quando il mercato sale per anni non ci si lamenta
però dei toni entusiasti!!) preoccupiamoci di difendere i patrimoni dei
nostri clienti e cerchiamo di fare cultura finanziaria. Il resto purtroppo
non possiamo controllarlo.

Buon lavoro a tutti.

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54) Giulio Vivoli – private banker

Cari Colleghi e Gentili Lettori,

viviamo in tempi di democrazia compiuta, questo implica che chiunque sia
libero di esprimere la propria opinione liberamente. E’ compito del
giornalismo che si voglia dire serio decidere cosa dire e come dirlo, a
chi dare spazio e a chi no: mi sembra che Wall Street Italia, che seguo
assiduamente anche come strumento di lavoro oltre che di approfondimento
personale, dia spazio in tutti i campi a diverse opinioni, tutte sostenute
in modo serio e rispettabile da giornalisti e addetti ai lavori
autorevoli.

Semmai sono i tg che amano aprire i loro notiziari con i toni
piu’ spettacolari soprattutto nelle giornate negative sui mercati, creando
panico fra i risparmiatori e venendo meno a quella che secondo il mio
punto di vista e’ una funzione essenziale e delicata dell’informazione.

Altra cosa e’ fare, come a qualcuno farebbe comodo, solo informazione di
parte, guardando solo i bicchieri mezzi pieni: va bene l’ottimismo, ma mai
perdere di vista la realta’; questa crisi ci sta insegnando molte cose, in
primis a non costruire castelli in aria e magari di carta…
Basta che si alzi un po’ di vento e tutto rischia di volare via.
Pensiamo anche al peggio per ottenere sempre il massimo!

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55) Moreno Pieroni – libero professionista

Sono d’accordo con le considerazioni fatte e credo sia giusto indicare, nei giorni di ribasso, la capitalizzazione persa ma altrettanto quella
guadagnata nei giorni di buon rialzo.

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56) Massimiliano Robles – Promotore Finanziario certificato

?fa

Concordo pienamente con l’intervento del collega. I media stanno
interpretando un pessimo ruolo in questo momento. Per strada ci sono
ancora tante auto che circolano, i supermercati sono pieni, le pizzerie ed
i ristoranti la sera idem, la gente compra ancora nei magazzini, ma se
leggiamo la stampa pare che una catastrofe sta investendo tutto il mondo.
Non si da mai risalto alle notizie positive tipo discesa dei tassi e dei
prezzi delle materie prime, per non parlare delle misure governative.

Sembra che i giornalisti non aspettino altro che un bel ribasso per
scrivere ” BRUCIATI …. tot mld di euro in una sola seduta” e non leggo
mai quando ci sono i rialzi “CREATI tot mld di capitalizzazione”.

Con stima

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57) Giovanni Cherubini – Agente di commercio

In linea di massima condivido le tesi del signor Marsili. Oggi rende ed è
molto più facile vedere ed illustrare il mercato in maniera negativa. Per
i miei risparmi, da molti anni opero in parte in borsa ed in altra altra
parte in titoli a redito fisso (Bot, fondi monetari e qualche
obbligazione) e specie per le azioni ho imparato ad andare oltre quella
che è la notizia del giorno. Sia essa positiva o negativa.

A 58 anni credo
di avere un minimo di esperienza da autodidatta sul campo. Se leggo due
giornali economici lo stesso giorno, sulla stessa azione o titolo che sia, spesso leggo due notizie esattamente contrarie l’una dall’altra. In
questo particolare momento preferisco andare oltre i singoli commenti ed
cercare di analizzare in maniera più obiettiva possibile le future
possibilità dei mercati e dei singoli titoli.

Ce ne sono alcuni in Italia
che hanno perso dal 50 al 70%. E mi sembra un po’ esagerato. Ho già visto
gravi crisi come il 1987, il 1988, la prima guerra del Golfo ecc. sino a
ques’ultima. E tutte hanno una costante. Prima o poi ne usciamo. Io credo
che oltre ai commenti catastrofici, ci debbano essere commenti più
obiettivi. Ma andare contro corrente non è facile per nessuno. Nemmeno per
le testate più importanti.

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58) Fabrizio Di Rella – avvocato e studioso economia e mercati

La situazione è grave, l’ economia mondiale è allo sfascio questo è quello
che bisogna dire.
Non sono d’ accordo con chi accusa il Presidente del Consiglio di aver
commeso reati invitando gli italiani a comprare Eni ed Enel: il cittadino
deve essere rassicurato dal Governo, deve avere una speranza, deve pensare
che si possa uscire dal tunnel e che le prime luci di speranza si vedranno
nelle società ancora parzialmente statali.

Insomma il compito del Presidente del Consiglio (di qualunque schieramento
sia) è quello di condurre, come un novello Noè la barca nella tempesta e
rassicurare tutti della fine del diluvio.
Non sono invece d’ accordo che questo sia il compito dei giornali, degli
esperti e di chiunque si interessi di economia in modo oggettivo.
Oggi la situazione è tragica la globalizzazione dei mercati ha portato ad
un effetto domino mondiale:

la Lehman è fallita, la GM sta fallendo, nel mondo banche e assicurazioni
sono con l’ acqua alla gola, i consumi sono calati, materie prime e
petrolio sono sui minimi degli ultimi anni.
Cosa dovremmo dire che tutto va bene? che l’ economia è in espansione, che
la ricchezza pro capite aumenterà….tutte falsità, in realtà tutto va
male e alla fine del tunnel ci vuole ancora molto.

Ricordiamoci nel 1929 cosa è successo: la borsa americana si è quasi
dimezzata tra ottobre e dicembre ma la crisi non è finità lì, dopo alcuni
rimbalzi fisiologici, la borsa nei successivi 3 anni continuò a scendere
perdendo il 75% del suo valore!!
E’ vero nel 29 vi era una crisi di liquidità che non c’è oggi, ma è anche
vero che all’ epoca non c’era la globalizzazione che c’è ora e non c’era
l’ effetto leva dei derivati (ricordiamoci dei futures sul petrolio che
scambiano quantitativi superiori al bisogno mondiale annuale).

I mercati non sono stabili, non si può dire ai risparmiatori tutto va
bene, tutto è sereno quando per 2 giorni o per 5, 6 vediamo segni
positivi: è normale che vi siano rimbalzi anche violenti in un mercato
orso …anzi bisogna dire non comprate, non tenete, questi rimbalzi
servono solo a far entrare gli ultimi nel recinto!!!

Quando le notizie macro economiche inizieranno a migliorare, quando le
trimestrali daranno segni di ripresa, quando i tassi si stabilizzeranno
(sin quando scendono vuol dire che l’ economia ristagna), allora si potrà
iniziare a comprare con pochi rischi e probabilmente visti i prezzi delle
azioni con buone possibilità di guadagno: quando ci sono bolle
speculative il valore dei titoli non corrisponde al valore delle aziende,
in questo momento i titoli si deprezzeranno ad un valore tale da non
corrispondere al valore e alle aspettative di crescita delle società.
Forse ha ragione chi dice che bisognerebbe chiudere i mercati!!!!

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59) Carlo Spada – Finanza aziendale

Essere ottimisti?

Alcune notizie di oggi:
1 – GM è a un passo dal fallimento;
2 – Circuit City é fallita;
3 – Il salvataggio di AIG da parte del governo USA è costato sin ora 150
B$, l’eventuiale fallimento farebbe crollare il mercato dei CDS con
conseguente liquefazione degli assets di banche, assicurazioni, etc;
4 – Mi pare che larga parte del sistema finanziario USA, UK,
Belga/Olandese sia in corso di nazionalizzazione;
5 – Addirittura: la FED sottoscrive commercial papers di aziende USA;
5 – andando un pò più indietro nel tempo, un paio di mesi di questo
lunghissimo 2008, mi pare che Lehman Brothers sia fallita, come è in
virtuale default il debito pubblico islandese, si teme per l’Argentina.

Ma tutto questo era prevedibile e alcuni lo hanno previsto. La domanda
semmai è: cosa leggevano i promotori finanziari nella primavera del 2007,
che consigli davano ai propri clienti?

La realtà è questa, non possiamo sfuggire, ne nasconderla, altrimenti
cadiamo nella disonetà intellettuale, fatto questo ancor più grave se
viene commesso da chi opera professionalmente (e quindi trae guadagni) nei
mercati finanziari.

Se non credete a WSI, leggete Bloomberg, il Financial Times (Consiglio i
Comments di Martin Wolf), andate in qualche autorevole Blog USA (Thoughts
from the frontline di John Mauldin, Repubblicano, Texano, letto ogni
settimana da 2 milioni di persone …). Certo, se ascoltate Rete 4 o la
RAI potete pensare che questo sito faccia del catastrofismo…

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60) Stefano Cangianiello

buongiorno a tutti voi, sto leggendo in questi giorni decine di articoli in
merito alla “catastrofica crisi finanziaria” che si è impadronita dei
mercati dal giorno del fallimento di Lehman Brothers, e a leggerli tutti
attentamente ci sarebbe da non investire più un soldo fino ad almeno metà
2009… e se questo può in parte esser vero per tutte quelle persone ansiose
che non dormono la notte al pensiero di veder bruciati i propri risparmi
bisogna anche che qualcuno si faccia carico di dire onestamente che
“questo mercato è in mano alla speculazione” e i prezzi che i titoli
battono sono fuorvianti, perchè sottovalutati, non bisogna pensare che
stante la recessione i listini sono destinati ad esaurirsi, eh no, le mani
forti altro non fanno che portare i listini stessi ai minimi e poi
intervengono con una scusa qualsiasi, un buon dato in America, i
tassi, Bernanke o altro ancora… tutta speculazione, bisogna dirlo, i titoli
delle società quotate, i big, già scontano gran parte di questo, vedrete
quando usciranno i primi dati incoraggianti in America, sulla
disoccupazione, sul pil, la borsa esploderà, e fino ad allora si
specula, prima al ribasso, poi al rialzo. Questo va detto alla
gente, altrimenti la materia diventa incomprensibile per tutti.

SALUTI

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61) Stefano Coppetti – promotore

finalmente uno che ci prova… grazie Marsili.

1- IL MERCATO AZIONARIO PER IL RISPARMIATORE HA UN ORIZZONTE TEMPORALE DI
LUNGO PERIODO O DA VALUTARE NEL QUOTIDIANO? VISTO CHE LA RISPOSTA LA
SAPETE MI SPIEGATE COSA C’E’ DI STRANO IN QUELLO CHE STA SUCCEDENDO.
2- VORREI DIRE A GIUSEPPE MONTENERO CHE PRIMA DI SCRIVERE CERTE COSE SI
RENDA CONTO CHE C’E’ CHI FA IL MESTIERE DI PF IN MANIERA SERIA.
3- VORREI DIRE ALTRESI’ A LORENZO BONINI CHE E’ VERO CHE CI SONO TANTE
OCCASIONI D’ACQUISTO E CHE SI PUO’ FARE PER CONTO PROPRIO, MA VORREI
FARGLI UNA DOMANDA, CONOSCI LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA FAMILIARE?
4- SOLO QUESTA E’ LA SOLUZIONE: LA PIANIFICAZIONE FINANZIARIA.

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62) Francesco Penno

Belle parole! Quanto servirebbe un po’ di ottimismo che aiutasse le
imprese ad investire ed a rinnovarsi piuttosto che chiudersi su se stesse.
Oggi, e non solo in Italia, la grande maggioranza delle imprese é intenta
a limare ogni giorno il proprio budget a costo di precludersi il futuro,
per tentare di sopravvivere un giorno in più o di fornire un centesimo di
dividendo in più.

L’ottimismo delle imprese si traduce in ottimiso dei privati, spingendoli
ad investire quello che resta del proprio martoriato partimonio. Di contro
Il pessimismo induce i privati ad atteggiamenti di preclusione
all’investimento.
Purtroppo la realtà quotidiana non fa propendere all’ottimismo; l’economia
dei beni materiali e dei servizi oggi é malata e la gente non ha soldi da
spendere ne in Amerca, ne in Europa, ne in Asia, perché anche le economie
degli emergenti stanno soffrendo.

Il paradosso di una profonda crisi di liquidità originatasi quasi di colpo
a fronte di una massa monetaria mostruosa (basta guardare ogni tanto i
grafici del bollettino BCE o pensare al fatto che FED ha smesso di
pubblicare i dati) ha ferito profondamente l’economia reale innescando il
ciclo vizioso “mortificazione del consumatore” – “fuga dall’investimento”
delle imprese.

Per ridare fiducia all’economia ed ai mercati finanziari servirebbero
azioni coordinate a livello globale tanto sul fronte della
regolamentazione dei mercati finanziari, finora abbandonati all’anarchia,
quanto su quello dell’economia dei beni e dei servizi.
Sono entrambe condizioni necessarie, ma non sufficienti, e solo assieme
possono invertire il circolo vizioso.
Bisogna riconoscere che i principali Paesi si stanno muovendo in questa
direzione con azioni di sostegno al sistema bancario ed alle altre
imprese. ma lo fanno ancora in ordine sparso.

Più difficile giungere ad una regolamentazione dei mercati a livello
globale, perché ci scontra con grandi interessi nazionali, diversità di
sistemi e protezionismo. Soprattutto ci si scontra con la presenza di
operatori non bancari su cui la Banca dei Regolamenti Internazionali le
Banche centrali non hanno autorità e dei cosiddetti “paradisi fiscali”,
che vivono di finanza fuori controllo che fa tanto comodo a
multinazionali, governi, politici vari, nonché altri innominabili
soggettti.
Solo svolte forti, decise e coordinate tanto sul piano della
regolamentazione dei mercati che su quello degli stimoli economici possono
ricreare le condizioni in cui le imprese torneranno ad investire e gli
individui saranno stimolati a ad investire sulle imprese, alimentando il
cilco virtuoso.
Prima non possiamo realisticamente attenderci nulla.

P.S. Spero che la regolamentazione dei mercati sia affidata a uomini di
buon senso e poco amanti della burocrazia, perché nuovi mostri come MIFID,
SEPA, ecc., non farebbero che uccidere definitivamente il malato.

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63) Andrea Riccardi

Credo che i motivi per cui i mercati sono stati gonfiati…ormai li
conosciamo… ma altre ragioni acuiscono il problema.
Sono sicuro che controllare le società e le varie dichiarazioni che
vengono
rilasciate, per poi effettuare operazioni sporche, sarebbe un altro buon
aiuto.
Evitare di parlare di operazioni prossime a concludersi… come Alitalia
eviterebbero alle persone che operano in borsa di ricevere mazzate che
non fanno altro che accrescere la rabbia e la sfiducia.
Non permettere le operazioni short, sarebbe un altro buon passo avanti.

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64) Diego Gargia – promotore finanziario

Sono d’accordo su tutta la linea con Marsili…..ma anche qui il problema
è sistemico e quindi anche WSI, che è sicuramente uno dei siti più completi
d’informazione finanziaria, non può esserne immune.

Mi riferisco alla modalità comunicativa di tutti i mass media che da
sempre, sparano la notizia cruda, catastrofica, a volte parziale tendendo ad
assecondare l’aspettativa del lettore/telespettatore medio compiacendo non
solo il lettore stesso, ma anche …gli inserzionisti pubblicitari (anche
WSI non vive d’aria).

Ovviamente questi messaggi non controbilanciati da razionali dati
ottimistici, anche a causa della bassa cultura finanziaria media degli
italiani, hanno un effetto devastante sulle scelte d’investimento dei
risparmiatori che continuano mediamente a comprare sui massimi e vendere
sui minimi ormai da quasi vent’anni.
Sarebbe opportuno evidenziare sempre anche gli aspetti positivi e le
opportunità che un mercato in recessione offre e oltre che citare
Berlusconi, che cmq è uno dei pochi ad aver dato un messaggio semplice e
corretto, vi invito ad approfondire il punto di vista di Buffett o leggere
“the intelligent investor” di Benjamin Graham.

http://it.wikipedia.org/wiki/The_Intelligent_Investor

Ricordo che nel 2002 il consensus generale dei media era negativissimo e
appunto pochi hanno fatto ciò che era giusto, rientrando sul mercato
azionario mediamente solo nel 2005-2006.
Fino a 12 mesi fa l’outlook era di un soft landing e cmq
tutti (gestori, bce, banca d’italia, fmi, ho i ritagli di giornale conservati)
dicevano che il peggio era ormai alle spalle.

La lezione dovrebbe essere chiara, sii cauto quando gli altri solo avidi,
avido quando gli altri sono cauti.
La crisi non si risolve certo “a Porta a Porta” dove professori
universitari d’economia dicono allegramente e impunemente “che i titoli di
stato sono la cosa + sicura perchè lo stato non fallisce mai”,
per un’affermazione così alla mia università m’avrebbero lanciato il
libretto dalla finestra!

La situazione si affronta ragionando con equilibrio, competenza, e
pacatezza ed anche un pizzico d’ottimismo.
Non ho mai visto in vita mia un pessimista raggiungere un qualsiasi
risultato di rilievo!

Cordialità

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65) Alessandro Castrechini – Private Banker

Volevo esprimere il mio pieno accordo con quanto espresso dal collega
Marsili nella sua lettera a WSI, a cui faccio comunque i complimenti per
la pienezza d’informazione e un plauso per l’apprezzabile indipendenza
(cosa rara al giorno d’oggi nel mondo dei media).

A tutti i colleghi (promotori, consulenti, private) consiglio di iniziare
ad acquistare cappotti, sciarpe e guanti perchè a quanto pare “per i
mercati azionari sarà un lungo inverno” (ACKET dixit “il sole24ore del
12/11/2008”).

Al collega Gianni Fontana, senza offesa e con un pizzico di provocazione,
chiedo: ma sei sicuro di aver fatto la giusta scelta a livello lavorativo?
Il ruolo del promotore è quello di stare accanto ai propri clienti nei
momenti difficili gestendo non solo l’aspetto finanziario, ma altresì
quello emotivo fornendo una visione positiva e ottimistica; un bravo
dottore è colui il quale sa confortare il proprio paziente nel momento di
maggiore sconforto, infondendo in lui fiducia e speranza, ma dubito possa
farlo se ogni giorno gli mostra la REALTà DEL PRESENTE e non LA SPERANZA
NEL FUTURO.

Noi progettiamo il futuro dei nostri clienti, pianifichiamo i loro
obiettivi, traduciamo in soluzioni finanziare quelli che sono i loro
bisogni FUTURI, come potremo mai farlo se ci soffermiamo a valutare
continuamente il PRESENTE?
Probabilmente perchè siamo un paese che per forma mentis è abituato a
basare le proprie scelte, siano esse finanziarie che economiche, politiche
o sociali alla luce del profitto immediato e non del benessere futuro.
Ringrazio WSI per lo spazio che ci concede e a voi tutti per
l’attenzione… E che Dio ci benedica.

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66) Cristiano Santoro – Promotore finanziario

Da anni leggo gli articoli pubblicati sul vostro sito (almeno dal 2000).
Indubbiamente siete una delle fonti di informazione finanziaria (e a volte
non solo) più puntuali e veloci nel fornire informazioni. Vi va
riconosciuta una certa indipendenza di giudizio su tutti i campi.

Sono però costretto a muovere una critica nei vostri confronti: concordo
con l’autore della lettera pubblicata oggi sul vostro sito (Ottimisti o
realisti di fronte alla crisi? Riccardo Marsili) che anche voi, come la
maggior parte degli organi d’informzione specializzati (per non parlare di
quelli generalisti) tendete ad enfatizzare più le cattive notizie rispetto
alle positive. Probabilmente la cattiva notizia si presta meglio ad essere
“cavalcata”, però se proprio volete cambiare qualcosa io consiglierei un
maggiore spazio all’ottimismo o per lo meno un riequilibrio dei giudizi.
Se proprio non riuscite continuate così.

Saluti

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67) Adriano Fondi

L’anno 2008 si sta configurando come il peggiore per lo S&P 500, insieme
al 1931 dal lontano 1802 (fonte elaborazione Julius Baer) risultati fra il
meno 40% e il meno 50%. Può essere ragionevole intravedere occasioni di
acquisto in questa fase di mercato?
Se questo potesse essere ipotizzabile il sito wsi non da l’impressione di
incoraggiare a questa riflessione ma ad altri tipi di ragionamenti, più
inclini a seguire l’emotività e la fuga, favorendo solo i soliti ignoti
potenti.

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68) Andrea Bonandin – impiegato

Gentilissimi,


sono pienamente in sintonia con quanto scritto, allarmismo e disinformazioni arriva già dalla televisione e dalla carta
stampata. Almeno da voi che siete meno “faziosi” ci si aspetta una visione piu’
realistica di quanto accade. Ad oggi siamo ancora ben lontani dai limiti
del 10 ottobre e questo non viene mai menzionato nei giorni di crollo o di
forti guadagni.
Le condizioni per far ripartire i mercati ci sono tutte (valori di cambio,
inflazione, petrolio, liquidità creata…ecc..) quindi porebbe essere solo
una questione di tempo.
L’unico articolo che paventava una situazione positiva (rally di fine
anno) è rimasto in prima pagina solo poche ore rispetto a tutti gli altri
articoli catastrofici.

cordialmente

______________________________________________

69) Giovanni Contardi

OTTIMISTI O REALISTI DI FRONTE ALLA CRISI?
IN RISPOSTA A…. IO C’ERO E HO FATTO LA MIA PARTE,
A NOVEMBRE HO GIA’USATO 7 GIORNI DI FERIE ARRETRATE, LO STESSO HANNO
FATTO A TURNO I MIEI COLLEGHI.
PER DICEMBRE ALTRI 5 O 6 GIORNI IN FERIE CON CHIUSURA DAL 24/12
AL 7/01/2009. E DOPO SI VEDRA’………. INDOVINATE UN PO’….
NON VOGLIO ESSERE ALLARMISTA, CATASTROFISTA O QUANTALTRO, MIGLIAIA DI
PERSONE SONO GIA’ STATE LICENZIATE ANCORA DI PIU’ SONO GIA’ IN CASSA
INTEGRAZIONE E TANTISSIME AZIENDE STANNO USANDO LE FERIE COME
AMMORTIZZATORE. SMETTIAMOLA DI RACCONTARE SOLO QUELLO CHE FA’ COMODO AL GOVERNO O AI PROMOTORI FINANZIARI DI UN CERTO TIPO.
SMETTIAMOLA DI RACCONTARE PALLEEEEEE.

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70) Lucio Saccardo

Sono in parte d’accordo col Signor Marsili. L’ottimismo aiuta a
risollevarsi ma non bisogna esagerare allontanandosi troppo dalla realtà.
La realtà è la direzione verso cui tutto si dirige; ora mi sembra che ci
si stia allontanando in una direzione troppo pessimistica (d’altra parte
veniamo da un periodo troppo ottimistico e, come in un’onda sinusoidale,
ora si va verso il suo opposto).

Leggo spesso gli articoli pubblicati sul Vostro sito ed ultimamente ho
avuto l’impressione che siate un po’ troppo pessimisti dando più risalto
alle notizie negative. Anche se ora queste ultime sono la maggioranza e
“attirano” di più l’attenzione, non dovreste ignorare le buone notizie:
dopo tutto sono sempre notizie che io, come lettore, vorrei conoscere. Non
ci sono analisti contro l’attuale corrente negativa? Mi piacerebbe sapere
cosa dicono.

Grazie.

______________________________________________

71) Renzo Pizzolato

Ho letto con interesse la lettera del collega e le varie risposte di altri
colleghi e non. Sono più di venticinque anni che faccio questo lavoro, il
promotore finanziario, ed ad ogni crisi tutti si prodigano a dare
spiegazioni e consigli. Va benissimo, ma non impariamo mai, io per primo.
Non esistono persone al mondo a qualsiasi livello che sanno prevedere
niente, tutti parlano poi tra i mille i pochi che la azzecano diventano i
guru del momento. Le crisi prevedibili non accadono mai, proprio per il
fatto che sono prevedibili.

Le motivazioni vanno ricercate più in profondità e sono insite nella
natura dell’uomo. Gli uomini ricchi e potenti, coloro che governano le
grandi banche, le grandi aziende, le banche centrali, sono la stessa
comunità e non sono uomini più intelligenti di noi comuni mortali, anzi a
volte sono presuntuosi e arroganti ma soprattutto avidi. Ovviamente non
tutti ma molti di loro. Così i loro errori vengono pagati dalla gente che
lavora seriamente e non ha alcuna colpa. Come hanno potuto le Banche
Centrali permettere che si arivasse a questo punto? Possono rispondere
che non sapevano? Sarebbero venute meno ad una parte importante del loro
ruolo.

Viviamo in un mondo marcio oggi più che mai dove l’etica e i valori
sono spariti. Noi promotori, giornalisti, analisti finanziari siamo solo
gente che deve guadagnarsi la pagnotta giorno per giorno. Anche questa
crisi finirà ma solo quando converrà a qualcuno.

Tanti auguri a tutti e
buon lavoro

______________________________________________

72) Marco Polini – consulente tecnico

Leggo ormai da mesi, teorie strampalate sulla situazione economica, che
definire guerra moderna combattuta a suon di crolli e crac finanziari e
dire poco.
Qui non si tratta di essere ottimisti, purtroppo già dal 2001 Bin Laden
l’aveva previsto che gli USA sarebbero crollati sotto le bordate delle loro
stesse artificiose e creative speculazioni.
Il problema è che hanno impestato il mondo, crediamo in molti,
volutamente.
Dire dove finirà questa crisi non è possibile saperlo.
Se gli operatori vogliono farci sapere delle performance della borsa, che
facciano pure, ci sono quelche miliardo di persone da convincere, noi
popolino non crediamo piu’ alle panzane delle banche e delle favolose e
infinite riserve frazionarie, giusto?

Ho dieci soldi depositati e presto per 100 volte senza avere la
disponibilità?
giusto? banche…. parlo con voi! adesso la resa dei conti è giusta, sacrosanta, e speriamo non si
fermi…. speriamo che Obama lasci fallire la GM, visto che dovrebbe
tutelare la gente… e che lasci andare a scatafascio anche tutte le banche
qualche decina grossa e molte piccole, che hanno impestato il mondo di
derivati.
Mostri imprenditoriali lasciati crescere con il debito inserito, i conti
qualcuno doveva pur pagarli.
Quindi, se volete sparare in cose positive fate pure, non sperate di
farci credere cose non vere.
Certo ci sarà qualcuno che guadagnera’… poi vedremo se il mondo sarà
ancora uguale.

saluti.

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73) Carlo De Luca – Consulente Fin. Indipendente

E’ certo la teoria di Marsilli come del resto quasi la stragrande
maggioranza dei Promotori è quella di dire va tutto bene, gli investimenti
e la borsa riprenderanno, etc etc.

intanto i risparmi di una vita perdono il 20% poi 30% …..60%.

Se avessero magari consigliato in tempo di uscire (rinunciando anche ad
una parte dei propri profitti) per poi rientrare dopo con PAC magari
sarebbe meglio per tutti i loro clienti e quindi anche per loro.

Brava WSI, sono i NUMERI A PARLARE E AD ESSERE CATASTROFICI NON I VOSTRI
TITOLI.

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74) Giorgio Razzi – consulente finanziario indipendente

Andate pure avanti con l’attuale e indipendente linea editoriale.

Cordiali saluti e buon lavoro.

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75) Giuseppe Scotti – Area manager Europa

Mi sono letto i vari pensieri, posso solo dire questo, nel 1987 sembrava che
finisse il mondo, nel 2001 peggio, anche a causa delle torri gemelle
abbattute, anche questa crisi passerà in attesa della prossima.
Io la penso così: compra con il cannone e vendi con il trombone.

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76) Giorgio Magistri – private banker

il collega conferma ciò che da tempo noi promotori
ribadiamo, l’informazione è importante nel bene e nel male ma
sino ad oggi lo è stata nel male. Perchè non si inizia un nuovo
corso costruttivo e meno catastrofista visto che i multipli di mercato
indicano di certo la via all’acquisto dei titoli azionari, penso che voi
di Wall Street Italia avete i mezzi per poter informare i risparmiatori
ed indirizzarli verso di noi, rimasti ad oggi, e i dati statistici lo
dimostrano, unici realisti conduttori di consulenza verso i nostri
clienti.

Tutti i momenti di grave crisi sono sempre sfociate in momenti
di grandi opportunità e questo lo dicono i dati statistici ma quello
che più conta lo dicono i grandi uomini d’affari del mondo che comprano da
sempre nei momenti come questo. Certo che pubblicherete informazioni più
realiste e meno catastrofiste in consireazione della bontà dei vostri mezzi, sono certo che se ciò
avverrà darete un contributo positivo ai moltissimi utenti che vi
seguono da sempre.

cordiali saluti

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77) Bruno Poggi – pensionato

Buongiorno, cara WSI vi leggo sempre con attenzione, e per la verità non
ho avuto l’impressione che i vostri commenti o articoli siano impostati al
catastrofismo più assoluto, anzi forse lo sono in misura minore di altre
testate.
Il Sign. Marsili ha però sollevato, in maniera molto educata, un problema
reale, che esiste, e che non possiamo ignorare.

Da tempo, pur di fronte alla gravità della crisi, tra me e me infatti ho
sempre pensato che senza nascondere la situazione, sarebbe stato opportuno
che tutti coloro che gravitano nel complesso e variegato mondo della
finanza e della borsa, compresi gli investitori e gli operatori di borsa
cioè quelli che vendono e comprano, dovrebbero sforzarsi di essere un pò
più ottimisti, che potrebbe anche essere un modo, di natura psicologica,
per uscire prima dalla crisi.
Voglio dire che quando si parla di un bicchiere a metà l’ottimista lo vede
mezzo pieno, il pessimista lo vede mezzo vuoto, e la cosa fà una bella
differenza.
Ed è quello, secondo la mia modesta opinione, che, al di là della gravità
della crisi, sta avvenendo nelle borse mondiali.

Per fare un’altro paragone, senza voler essere irriverente, se una persona
è gravemente ammalata, magari a rischio della vita, non contano sole le
cure e le medicine, ma ci dicono i dottori conta anche la volontà di
vivere del malato stesso, cioè un forte ottimismo della persona.
A conferma del fatto che il problema sollevato dal Sig. Marsili esiste,
vi rimando ad un bell’ articolo sulla STAMPA del 10/11/2008 di MARIO
DEAGLIO, economista, giornalista economico, docente universitario, già dal
titolo emblematico: SE I MEDIA FANNO IL TIFO PER IL CROLLO (La Stampa – opinioni).

Grazie per lo spazio concessomi e saluti.

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78) Nicola Gobbo – promotore finanziario

Mi associo con convinzione alla lettera del collega/concorrente Marsili.
In momenti in cui telegiornali e giornali dipingono il futuro prossimo del
mondo intero come la più memorabile delle catastrofi parte da noi addetti
ai lavori (promotori, bancari, giornalisti di settore, indipendenti)
riportare la fiducia, incrementare il grado di cultura finanziaria della
gente, cercare di ragionare con la testa e non con il battito cardiaco.
Ricordiamo che qualsiasi Crisi Storica di mercato si voglia analizzare ha
un aspetto in comune e cioè 3 aspetti, 2 sono incerti ed 1 è cristallino:

ASPETTI INCERTI (quindi difficilmente governabili)

1- Non sappiamo quando gli indici azionari cambieranno direzione
2- Non sappiamo quando cominceranno ad esserci le buone notizie in termini
economico-finanziari

ASPETTO CERTO (e obbligatoriamente da governare)
Scordiamoci che gli indici cominceranno ad invertire la rotta nel momento
in cui cominceranno ad uscire le belle notizie. Non è successo in passato,
non accade oggi e sicuramente non succederà domani.
In poche parole: CARATTERE E RAZIONALITA’.

Arrivederci a tutti

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79) Fabio Ferrero – Dirigente Bancario

Continuate pure a scrivere oggettivamente come state facendo.
Non vedo una sola ragione per essere ottimisti.
Il promotore finanziario è un lavoro che non esiste più perchè il
risparmio gestito ha dimostrato di non funzionare.

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80) Andrea Bisaro – IT professional

Un pessimista è un ottimista bene informato. Oscar Wilde

mi pare che di ottimisti ce ne siano stati finora anche troppi, e in
posizioni istituzionali. fino a pochi mesi fa molti di loro sostenevano
che la crisi era passeggera, o che l’italia e le sue banche non avrebbero
subito alcuna conseguenza o che il futuro era radioso e chi sosteneva il
contrario (quelli che secondo me erano semplicemente obiettivi) remava
contro.
altri sostenevano che eravamo su un treno in corsa verso un muro da almeno
tre anni.

a conti fatti, le possibilità sono queste:
* questi ottimisti sono degli incapaci, ricoprono le cariche che ricoprono
per motivi oscuri e non per meriti e quindi se ne devono andare.
* questi ottimisti sono in malafede, ricoprono le cariche che ricoprono
per motivi oscuri e non per merito, hanno lucrato e si sono arricchiti
alle spalle dei cittadini e quindi come minimo se ne devono andare, meglio
sarebbe se venissero anche puniti.

invece sono ancora tutti lì, e ci raccontano che solo loro sono in grado
di portarci fuori da queste acque.

personalmente credo che ci porteranno verso mari ancora più tempestosi, i
venti di guerra hanno già iniziato a spirare (perchè è sempre con le
guerre che si concludono questo genere di crisi economiche) e non vedo
niente di buono all’orizzonte.
limitandosi al presente e al prossimo futuro, credo che la crisi sia ben
lungi dall’essere all’epilogo, ci sono ancora le carte di credito, gli
hedge funds, il credito al consumo di un consumo insensato e altro ancora,
non vedo cosa ci sia da essere ottimisti.

grazie a WSI per l’ottimo lavoro

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81) Maurizio Mazzanti – Imprenditore

Wall Street Italia e’ un portale piuttosto indipendente e non si e’ mai
distinto per troppa partigianeria, se da risalto a notizie od analisi
catastrofiste
lo fa semplicemente perche la situazione e’ veramente pesantissima.
Mi rendo conto che questo “allarmismo” (secondo me giustificato),
nuocia all’attivita’ professionale dei vari promotori finanziari,
ma la realta’ e’ pur sempre la realta’.
Modificare la linea editoriale di questa testata, edulcorando le notizie,
non penso che porterebbe dei benefici all’economia reale…

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82) Patrizia Flaminio – promotore finanziario

Caro collega, complimenti per la tua lettera! Sono d’accordo con le
considerazioni che fai.
Nei brutti momenti della vita, valorizzare qualche positività …non è
facile… richiede coraggio e lungimiranza.

un saluto

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83) Marco Pacchiarini – addetto borsa in una banca

Il Sig. Marsili evidenzia con garbo tutta una serie di argomentazioni, più
o meno condivisibili. Però, a mio modesto parere, sbaglia di grosso a
criticarVi accusandoVi di eccessivo catastrofismo.

Il problema è che questa crisi non è come le altre, quelle di cui si possa
avere memoria (metà anni ’70, 1987, 1989, 1990, 1998, 2001-2003 ),
questa è una crisi di sistema! … Sono almeno 20 anni che non ci sono più
controlli seri, non c’è più chi faccia rispettare le regole, il potere
statale e sovranazionale di intervento è stato svilito,
le correnti speculative spazzano i mercati a piacimento, l’avidità e la
smania di guadagno nel breve termine hanno raggiunto vette un tempo
inimmaginabili. Sono state consentite le peggiori speculazioni,
un elenco esemplificativo sarebbe molto lungo e ve lo risparmio, e per
farle sono stati introdotti gli strumenti più sofisticati e taglienti !…

Si diceva che la ” mano invisibile del mercato ” avrebbe provveduto a
regolare ogni cosa !… Roba da ridere, anzi da piangere…. E la
globalizzazione ?… Un processo naturale e probabilmente
incontrovertibile, ma che avrebbe dovuto essere diluito nel tempo in vari
decenni, ed invece è avvenuto in pochissimi anni, e senza regole !… Ma
poi vogliamo parlare del lavoro, del lavoro vero ?.. Sta diventando ogni
giorno più raro. Dalle mie parti le aziende chiudono e magari riaprono in
Romania, o nell’Estremo Oriente. La generazione di mio figlio
probabilmente sarà la prima da chissà quanto tempo in cui i figli avranno
meno opportunità ed un tenore di vita più basso rispetto a quella dei
padri.

Ma cosa dovremmo fare ?.. Far finta di niente ??.. Dire che va tutto bene
??… Affermare che “a grandi ribassi seguono grandi rialzi” significa
aver capito poco delle cause, varie e profonde, di questa crisi.

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84) Vittorio Calisi – PF

Ritengo la lettera di Marsili un’ottima lettera.

A mio parere dalle notizie non traspare mai la verita’ poiche’ purtroppo
si pensa solo a fare notizia . Qualcuno crede che la notizia (in questo
caso pessimista) dica la verita’. Ho seri dubbi.
Le notizie dovrebbero essere interpretate solo come “puro” elemento per
una successiva e libera riflessione.

Avere tante notizie e’ utile ma quante ne assimiliamo e quanto siamo in
grado di gestirle?

Tuttavia a me sembra che WSI riporti le notizie nude e crude e questo e’
gia’ un grande lavoro e non vedo come possa essere suo compito
selezionarle.
Se lo fa mi dispiacerebbe e mi auguro che in questo sia imparziale. Non
voglio nemmeno pensarlo.

Sicuro la cultura finanziaria le persone non possono farsela con le
notizie ma solo con un consulente. Almeno e’ quello che ho appreso fino
ad ora e quello che consiglio vivamente.

Saluti

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85) Bruno Pasini – promotore finanziario

Voglio complimentarmi con Voi per la Vostra obiettività.
Continuate a tenere la Vostra linea che fotografa la cruda ma vera realtà.

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86) Francesco Castello – libero professionista

E’ VERO, HA RAGIONE… IL VOSTRO PREFERITO ULTIMAMENTE E’ SOPRATTUTTO UN
CERTO ROUBINI… MI SEMBRA PIU’ UN NOSTRADAMUS DELLE DISFATTE…
FATE TROPPO CATASTROFISMO… E NON FA BENE.

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87) Giancarlo Stefani – dipendente

Panem et circensi ma quando finisce il panem sono cavoli amari.

Ben venga l’informazione a 360° per evitare che gli investitori si
ritrovino in braghe di tela visto che a dire che le cose vanno sempre bene
ci hanno portato in questa situazione.

Rimarro’ assiduo lettore di WSI organo di informazione neutrale e
affidabile.

PS: Ricordo che quando le cose andavano bene WSI ha sempre dato le notizie con
il giusto rilievo.

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88) Giovanni Passali – libero professionista

IL SIGNOR MARSILI CONFONDE ECONOMIA CON FINANZA.

Purtroppo la finanza va malissimo, a causa di una ideologia liberista
fondata sulla speculazione.

L’economia sarebbe sana, ma occorre tenere conto del fatto che le forze
monetarie della finanza sono estremamente superiori!

NESSUN CATASTROFISMO, OCCORRE RACCONTARE LA REALTA’ COME STATE FACENDO,
CON I CONTRIBUTI DI TANTI COMMENTATORI DI DIVERSA ESTRAZIONE.

COME SI FA AD ESSERE OTTIMISTI QUANDO, IN MEZZO AD UNA CRISI FINANZIARIA,
I PRESUNTI ESPERTI ANCORA NON SANNO COSA FARE???

Occorre agire su due piani.

Per la finanza occorrono nuove regole per il futuro e regole certe per
gestire il presente.

Per l’economia reale, occorrono investimenti per aiutare le imprese,
aumenti di stipendi per aiutare le famiglie, e sistemi di moneta
complementare per aiutare tutti.

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89) Claudio Braccesi – Ingegnere

Più che il catastrofismo o l’ottimismo pesa il conformismo. Mi spiego:
poco tempo fa si dava per scontato che il petrolio potesse arrivare a
200-300 $ perchè era nelle cose, ovvero nella domanda cinese, la
globalizzazione, etc. Si diceva ch il grano dovesse arrivare a prezzi
indicibili a causa della domanda aumentata (cinese), per cui dovevamo
rassegnarci a pagare un piatto di pasta quanto una bistecca. Ragioniamo,
avete mai visto un cinese mangiare pasta e pane? Mi pare che sia più
facile che si abitui a mangiare le bistecche.

In realtà dietro questi aumenti non vi erano motivi legati all’economia
reale, ma solo e soltanto azioni speculative che le banche più blasonate
facevano, nella vana speranza di poter ricoprire così le perdite
accumulate con gli strumenti da loro stesse inventati per coprire i rischi
sui mutui.

Allora, il ruolo degli informatori, specie quelli specializzati come voi,
dovrebbe essere quello di dire la verità, che ovviamente era ben nota
negli ambienti finanziari. Non sarà ottimismo o pessimismo, ma almeno sarà
informazione utile per aiutare i lettori a capire le
cose.
Non ditemi però che queste semplici verità sono emerse soltanto ora,
perchè altrimenti, più che considerarvi informatori non obiettivi, dovrei
considerarvi incompetenti, che è sicuramente peggio.

Grazie

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90) Maurizio Nuovo – promotore finanziario

anch’io mi schiero col collega Marsili in quanto disegna realmente
l’eccessiva enfasi che viene sempre data alle cicliche crisi e invece
sottaciute le successive riprese dei mercati finanziari da parte dei
media. Un’altra breve considerazione che voglio esprimere è la poca attenzione
che viene data proprio all’opera di noi promotori che soprattutto in
questi momenti siamo vicini a tutti i nostri clienti risparmiatori.
Ho potuto notare che in quasi 20 anni di attività la nostra categoria è
parecchio poco pubblicizzata dai media è ciò è un grosso errore per la
comunità, invito quindi anche Wall Street Italia ad una maggiore
sensibilizzazione.

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91) Gianfranco Michieli – ex dirigente di banca

condivido che il catastrofismo non porta da nessuna parte e sono fiducioso
che il mercato riprenderà recuperando lentamente, dopo la scrematura i
titoli meritevoli d’interesse. Il problema è che a volte si alimentano
speranze sul breve che sfocciano in subitanee delusioni che colpiscono i
più deboli. Il sano giornalismo dovrebbe tutelare proprio chi più si
lascia portare dall’onda di ottimismi troppo facili, seguiti da repentine
inversioni di tendenza che andrebbero meglio e più pacatamente spiegate
anzichè alimentare il panico. In buona sostanza se fosse vero che da
domani mattina il mercato cancellerà le perdite, si potrebbe concludere
che tutta la crisi è solo un terribile sogno, od una grande balla, ma
sappiamo tutti che purtroppo non è così!

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92) Bruno Brunone – Impiegato

Non esistono articoli positivi o negativi, di sinistra o di destra.
Esistono buoni articoli e cattivi articoli.
E’ vero che tutti, in questa epoca, sono votati a plasmare le menti
altrui, ma credo che sia infantile pensare che nell’altura della
situazione in cui sono precipitate le borse, il parco buoi possa influire
in qualche modo.
Oggi il problema è legato ai grandi flussi di capitale in mano a esperti
del mercato, che non vuol dire infallibili.
Credo che questi operatori non siano influenzati da articoli “positivi” o
“negativi”, ma da elementi ben più significativi quali i dati economici.
Altrimenti saremmo davvero in cattive mani.

Grazie per l’attenzione.

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93) Andrea Manfredi – Bancario

Il mio parere personale è che i media hanno il compito di informare i
risparmiatori/investitori su tutte le operazioni finanziarie, senza
nascondere nulla!! ma al tempo stesso non devono essere cosi
“catastrofici” perchè cosi facendo non fanno altro che aumentare il
pessimismo ed in questo preciso momento storico il pessimismo non è il
miglior antidoto alla crisi.

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94) Giuseppe Giannetto – promotore finanziario

BUONASERA A TUTTI,WALL STREET ITALIA FACCIO SOLAMENTE I COMPLIMENTI.
GRAZIE PERCHE’ CI DATE UN’INFORMAZIONE LIBERA E NON MANIPOLATA, E GIA’
QUESTO E’ AMMIREVOLE; POI OGNUNO E’ LIBERO DI INTERPRETARE LE NOTIZIE
COME MEGLIO CREDE.

TRA I PROBLEMI CHE MI PIACE SOTTOLINEARE C’E’ QUELLO LEGATO ALLA
DISINFORMAZIONE.
UNA DISINFORMAZIONE DATA DAI GOVERNI O DA CHI LA FINANZA LA DOVREBBE
GOVERNARE CON REGOLE ISTITUITE PER TUTELARE IL RISPARMIATORE MA CHE POI
ALLA FINE PROVOCANO L’EFFETTO CONTRARIO (PATTI CHIARI AD ES.). MA COME
FACCIAMO A DIMENTICARE LE NOSTRE CARE SOCIETA’ DI RATING CHE IL LORO
LAVORO LO FANNO MALE A CONSTATARE DAGLI ULTIMI AVVENIMENTI. E LA
DISINFORMAZIONE CHE REGNA A LIVELLO MEDIATICO LA VOGLIAMO TRALASCIARE? CHE
VERGOGNA CERCARE DI FAR ASCOLTI CON TRASMISSIONI URLATE CHE DESTABILIZZANO
E CONFONDONO SOLO IL RISPARMIATORE.

PARLANDO POI DELLA MIA CATEGORIA NON CAPISCO IL MOTIVO PERCHè GLI SPAZI
SIANO LIMITATI.
OGGI IL PROMOTORE FINANZIARIO E’ UNA CATEGORIA RICONOSCIUTA CHE DA ANNI STA
ACCANTO AI CLIENTI SVOLGENDO UN RUOLO SOCIALE E MERITEREBBE PIU’ RISPETTO.
MA PERCHE’ PROMOTORI IN TRASMISSIONI NE HO VISTI POCHI?
PERCHE’ QUANTOMENO I RAPPRESENTANTI DELL’ANASF (ASSOCIAZIONE DEI
PROMOTORI) NON VENGONO INVITATI IN QUELLE TRASMISSIONI? PERCHE’ NON FAR
SENTIRE LA NOSTRA VOCE?
PERCHE’ GHETTIZZARCI O METTERE IN RISALTO SOLO DELLE NOTIZIE NEGATIVE…..,
PERCHE?
MI PIACEBBE QUALCHE RISPOSTA.

GRAZIE PER LO SPAZIO E CONTINUATE COSI’…..SPERANDO CHE I MERCATI
RISALGONO MA ANCOR DI PIU’ SI CREINO DELLE REGOLE TRASPARENTI CHE TUTELINO
VERAMENTE IL RISPARMIATORE, L’UNICO SECONDO ME A RIMETTERCI CON QUESTA
DISINFORMAZIONE.

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95) Giuseppe Pulitanò – Promotore

Salve a tutti,

Perchè la crisi finanziaria è scoppiata in modo così violento?… Perchè i
dubbi sull’uscita da questa crisi, in termini di costi e di tempi, non
sono stati ancora evasi? Semplice, perchè NON ABBIAMO NOTIZIE CERTE
SULL’INDEBITAMENTO in strutturati garantiti da Subprime in pancia alle
banche ed altri enti (Assicurazioni, Fondi, Fondi pensione, etc.). E’ la
scarsa informazione che ha provocato l’ecatombe delle borse.

Il collega forse fa un pò di confusione.

Una cosa è l’ottimismo da diffondere eventualmente sui mercati, che è
parte fondamentale della speculazione.
Altra cosa è la fiducia dei nostri clienti. Tale fiducia non è intaccata
solo oggi da una crisi che tocca le tasche, e quindi i risparmi, ma è una
crisi sulla trasparenza e l’efficienza del nostro ruolo.

Dire che tutto va bene, non fa salire le borse. Forse, permette ad alcuni
di noi di conservare gli asset, e di sopravvivere, ma non fa performare
fondi comuni o titoli.

Non è l’ottimismo del risparmiatore che alimenta la borsa, ma i meccanismi
di informazione a cui hanno accesso alcuni privilegiati.
Se gli Hedge Funds escono, caro collega, i tuoi clienti perderanno soldi,
anche se penseranno che tutto va bene.

Leggo WSI da anni. Se Deutsche Bank pubblica un Target Price per General
Motors pari a 0,000 dollari, non è catastrofismo, è una notizia
finanziaria. E’ solo un bene che venga messa a conoscenza del pubblico.

Questa è la cultura del risparmio, il libero accesso alla informazione,
non le formule di matematica finanziaria inserite nei prospetti delle
Index e degli strutturati con margini di guadagno del 10%.

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96) Franco Ghiraldo

Essere ottimisti credo non significhi avere gli occhi bendati e non
guardare in faccia la realtà. Detto questo vi è anche da considerare che
ogni investimento è un rischio che quasi mai gli istituti bancari hanno
fatto notare questo ai loro clienti. Un imprenditore ha il rischio
d’impresa, mi sembra normale che anche l’investitore abbia il rischio
finanziario. Ma chi ha detto che un investimento debba andare solo bene?
Vogliamo guadagnare di più? Così ci esponiamo al rischio e di questo
dobbiamo tenerne conto.

Certo è che le banche hanno sempre fatto
moltissimo i loro interessi e molto poco quello dei clienti. In una corsa
all’oro chi materializza guadagni certi è chi vende pale picconi e viveri.
Così hanno fatto le banche, hanno venduto facili guadagni, strutturati in
un’infinità di prodotti finanziari. Quando le borse sono in perdita titoli
catastrofici, ma quando guadagnano silenzio. Certo è che il titolo
catastrofico fà vendere giornali e crea audience mentre un normale titolo
non si nota.

Comunque quando un’azione viene svenduta ci deve essere per
forza qualcuno che la compra, vi siete chiesti perchè qualcuno la compra?
Oggi i pescecani della finanza stanno riempiendo i loro granai a prezzi
irrisori grazie al panico da vendita e per molti questo è il momento di
comprare, ricordiamoci che non c’è chi vende se qualcuno non compra.

Grazie comunque a WSI per la puntuale e costante informazione, continuate!

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97) Rino Santoni – imprenditore

Condivido totalmente le idee espresse dal sig. Marsili.
Per quanto vi riguarda siete bravi ma vi piace il catastrofismo e poi
siete un pò troppo schierati.
Signori: il mondo o finisce o va avanti.

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98) Vincenzo Cacciapuoti – impiegato

altro che sicurezza. Signor tal dei tali, lei dice di vivere sui mercati
finanziari da tantissimo tempo e vuole propinare agli altri di imporre la
fiducia per ristabilire cosa? un mondo di mangiasoldi? si trovi un lavoro.
Serio però.

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99) Paride Lenatti – quadro direttivo

sono solo chiacchiere e conflitto di interesse.
una lettera che mi fa pensare alla famosa frase “fare i conti senza
l’oste”.
da diversi anni la professione del promotore e del bancario ha
approfittato della semplicita’ culturale del cittadino medio.
ora quest’ultmo e’ incazzato e invece che volare basso continuiamo a
pensare di poterlo prendere in giro.
ci vuole realismo e onesta’ professionale, la professionalita’ paga
sempre.

saluti

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100) Mario Montelli – libero professionista

ritengo che i giornalisti debbano dare la “notizia”, asettica e non
inquinata anche se tradotta con termini per i non addetti ai lavori.
spetta a chi legge (se lo vuole) definirla bella o brutta.

cordiali saluti

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Continua — Le email vengono pubblicate con l’ordine in cui arrivano nella casella di posta WSI, poiche’ sono diverse centinaia (!) selezioneremo le migliori che saranno pubblicate nei prossimi giorni.