Politica nazionale: fuoco amico, quasi fumo

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Politica nazionale: fuoco amico, quasi fumo

“Con questa legge elettorale sfidiamo il Pd e saremo capaci di far tornare l’entusiasmo nei milioni di voti che il Pd ha perso” : lo ha detto Giuliano Pisapia, leader di Campo Progressista, in un incontro al teatro Parenti di Milano.

“Noi stiamo lavorando da un anno e mezzo per un centrosinistra di governo. Orlando è rimasto indietro. Forse lui non ha avuto coraggio di fare le scelte al momento giusto”. Lo ha affermato Pisapia replicando all’invito che gli ha fatto il ministro della Giustizia. “Apprezziamo che forse ora – ha aggiunto -, ha capito che il Pd non deve guardare a destra“.

Il casus belli sembra essere stato lo stop tecnico all’iter parlamentare dello Ius soli, dove questa sterpaglia di sinistra, dimenticando che nei trent’anni passati non sapeva neanche cosa fosse questo tema, oggi si erge a paladina dei diritti di migliaia di bambini e ragazzi che, si dice, vedono negati diritti fondamentali. Si tratta di una grave e inaccettabile frattura nella società, la cui soluzione non può essere più procrastinabile”.

Così Giuliano Pisapia nel messaggio inviato all’iniziativa di Andrea Orlando per un “nuovo centro-sinistra per unire l’Italia”. “Non rassegniamoci, non accettiamo la melina che si sta portando avanti: è melina dire ‘o ci stanno tutti o non si fa la riforma’”.

E’ a questo punto che entra in ballo un altro aspirante statista dell’acqua fresca, al secolo Andrea Orlando, che critica la linea del Pd e lavora, dice lui, per un “nuovo centro sinistra per unire l’ItaliaLui, il nostro Dalai Lama che non si capisce perché non esca ufficialmente dal Partito democratico non essendo d’accordo su nulla, insiste, persiste e non desiste nel creare confusione, incertezza e perplessità nell’elettorato.

A seguire questi soloni del 2 o 3% di consensi, questa sterpaglia della sinistra che non hanno compreso che il tempo delle chiacchiere e del vogliamoci bene a prescindere, è finito e si ha quasi l’impressione  che questi credono veramente a quello che dicono. Personalmente mi fanno quasi pena.

Loro non presentano progetti di riforma, qualche idea per risolvere i problemi dell’occupazione, semplificare i processi amministrativi per facilitare la vita dei cittadini e delle imprese, loro pensano ad “unire” per conservare le poltrone. Del resto, considerati i problemi atavici che abbiamo, loro queste preoccupazioni da trent’anni a questa parte non li hanno mai avuti.

Questi signori ci vogliono riportare al Medioevo, all’epoca dei “tacchini sul tetto”, al “giaguaro da smacchiare”, alla “bambola da pettinare” o “all’attualissima mucca nel corridoio”.

Matteo Renzi ha vinto le Primarie del 30 aprile con il 70% di consenso nel Partito democratico. Questo è un partito che, insieme al popolo del SI, al popolo del 41%, ai 13 milioni di persone aventi diritto al voto, ha la forza, le idee e la determinazione per cambiare l’Italia. Il 4 dicembre 2016 è nato un  progetto e il popolo del SI a quel progetto ci crede, al netto dell’accozzaglia che pensa ad una Italia immobile, una Italia ferma che non ha neanche la capacità di sognare.

Il popolo del SI è un’altra cosa, un altro pianeta e voi continuate pure a urlare alla luna, il popolo del SI, insieme al partito democratico è impegnato a cambiare l’Italia!

 

NOTA BENE: Le opinioni espresse e le raccomandazioni formulate sono da considerare personali e non rispecchiano necessariamente quelle di Wall Street Italia, i cui orientamento e linea editoriale rimangono indipendenti e neutri.