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Olanda: primo evento chiave dell’anno delle “super elezioni”

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Il 15 marzo è la prossima data elettorale da segnare sul calendario: le elezioni in Olanda, infatti, saranno il primo appuntamento di un 2017 nel quale il panorama politico europeo potrebbe cambiare aspetto ancora una volta. Il 23 aprile sarà poi il turno delle presidenziali francesi; infine, si terranno le elezioni federali in Germania.

L’importanza della tornata elettorale dei Paesi Bassi sarà ancora una volta decisa dal risultato che riuscirà a portare a casa la principale forza nazionalista e anti-islam. Geert Wilders, il leader carismatico del Partito della Libertà, probabilmente raccoglierà intorno alla sua figura la maggioranza relativa dei seggi: 31-37 su 150. Un segnale non da poco se si considera che nel manifesto del suo partito Wilders ha promesso di chiudere le moschee, bandire il Corano, serrare i confini e invocare l’uscita dell’Olanda dall’Unione Europea. Il leader populista lo scorso dicembre è stato condannato per “incitamento all’odio” a causa di alcune affermazioni contenute in un suo discorso del 2014 (aveva chiesto ai presenti se volessero più o meno marocchini nel Paese).

Una ragione per cui non sarebbe da sopravvalutare l’eventuale successo della compagine nazionalista è che, anche nella migliore delle ipotesi, la formazione di Wilders difficilmente potrebbe far parte di una coalizione a sostegno del governo. Il leader del partito Liberale, il premier Mark Rutte, lo ha detto chiaro: le possibilità che i liberali, il secondo partito nei sondaggi, possano allearsi con Wilders sono pari a zero.

“E’ chiaro che nessuno vuole governare con lui”, ha dichiarato all’Afp l’analista politico Andre Krouwel, anche se “potrebbe ben succedere che quello di Wilders diventi il più grande dopo le elezioni”.