Economia

Ocse: tassi bassi e governi inerti mix atomico

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NEW YORK (WSI) – I tassi di interesse perennemente bassi e la timidezza dei governi sono diventati un mix esplosivo dannoso che sta compromettendo seriamente gli investimenti e i risparmi dei cittadini e delle imprese, impedendo una ripresa dell’economia. Il monito viene dall’Ocse, secondo cui questo fenomeno anomalo minaccia la crescita economica a lungo termine.

I rendimenti a zero dovrebbero essere una soluzione di emergenza per ravvivare economie tramortite da periodi di crisi in momenti di difficoltà, ma quando diventano la norma come sta succedendo adesso oppure se vengono lasciati su tali livelli per un lungo periodo di tempo non fanno che recare danni.

L’unico modo per uscirne è che i governi si decidano a riformare le loro economie stagnanti e le aziende che non rendono vanno lasciate fallire. Un altro sistema efficace è quello di incoraggiare le banche a svalutare i prestiti concessi alle società a rischio default e fare di tutto per aiutare invece le imprese più innovative e con maggiore potenziale.

“Sette anni di politiche monetarie estremamente accomodanti non hanno portato alla crescita di produttività e investimenti necessaria per avere un aumento dei redditi pro capite, dei salari reali, della domanda e della crescita”, avverte l’Ocse.

La politica dei tassi zero era stata pensata per stabilizzare il sistema finanziario e alimentare la ripresa dell’economia, ma ha finito per andare semplicemente a colmare il buco creato dall’assenza delle politiche di cui c’è veramente bisogno. Il riferimento è alla mancanza di riforme strutturali da parte dei governi.

I problemi ora stanno venendo tutti alla luce, in particolare negli ultimi tempi per via della crisi e delle forti oscillazioni nei mercati delle materie prime. Da giugno 2014 i prezzi del petrolio hanno perso più del 50% del loro valore e anche altri materiali di base e altre risorse naturali hanno preso la strada dei ribassi.

In passato gli investimenti nelle materie prime e negli altri settori a esse collegati hanno favorito la crescita dell’economia globale, in particolare nei mercati emergenti.

Fonte: The Telegraph