Economia

Numero uno ESM: “Pericolo spread pesa da subito sulle banche”

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Lo spread impatta sul settore bancario italiano. A dirlo Klaus Regling, il numero uno dell’European Stability Mechanism (il Fondo salva-Stati) nel corso di un’intervista a Bloomberg TV.

“Ciò che vediamo è preoccupante perché gli obiettivi fiscali annunciati dal nuovo governo entrato in carica qualche mese fa sono in disaccordo con il quadro fiscale concordato che i paesi dell’area dell’euro. Tutti i governi erano d’accordo su questo, incluso il governo italiano all’epoca. E ciò che il nuovo governo sta annunciando non è in linea con questo (…) dobbiamo aspettare e vedere. Ma c’è un potenziale per un conflitto”.

La principale preoccupazione per Regling è la risposta dei mercati alla legge di bilancio italiana e la reazione sul comparto bancario.

“Non va bene per l’economia italiana. Il settore pubblico italiano non lo avvertirà molto rapidamente perché il suo debito è finanziato a lungo termine e le scadenze medie sono di otto anni. Ma lo vediamo nel settore bancario che soffre quasi immediatamente, perché gli istituti sono legati al debito sovrano. Il costo del finanziamento sale. Le banche Hanno molto debito pubblico nei loro bilanci e potrebbero avere un mark-to-market per alcuni di questi. Quindi vediamo questo impatto sul settore bancario. E’ un punto debole e spero che il governo italiano ne terrà conto”.

Regling ammette che il governo giallo-verde avrà comunque la possibilità di finanziarsi con successo per un po’ di tempo.

Nonostante il rapporto debito / PIL italiano sia elevato, la scadenza media del debito italiano è piuttosto lunga (…)  non vi è alcun impatto negativo immediato proveniente da quella parte. E’ il comparto bancario quello in cui vediamo l’impatto molto più velocemente (…) L’Italia presenterà il suo piano e tutti gli stati membri dell’UE lo fanno. Questo è l’approccio tradizionale, è stato concordato e presumo che ciò accada. E solo allora vedremo tutti i dettagli dietro le loro proiezioni, che sono importanti per ottenere un quadro completo. E poi la Commissione europea valuterà la situazione.