Economia

Non solo Saudi Aramco: tutte le possibili IPO del 2018

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MILANO (WSI) – Spotify, Saudi Aramco, Drop Box, Softbank sono solo alcuni dei grandi nomi che sbarcheranno in borsa quest’anno.

Secondo una ricerca pubblicata da Dealogic, il numero di offerte pubbliche iniziali (IPO) nel 2017 ha registrato un aumento del 44 % rispetto al 2016 e gli investitori si aspettano un altro anno di ripresa nel 2018. Così quest’anno appena iniziato passerà alla storia perché ci sarà una maxi quotazione, quattro volte più grande di quella avvenuta per il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba: lo sbarco in borsa di Saudi Aramco, leader mondiale del petrolio, l’oro nero.

Altro nome che quest’anno potrebbe fare il suo debutto sui listini mondiali è Xiaomi, colosso cinese degli smartphone che punta a Hong Kong e Wall Street. Dal Sole Levante a Tokyo la strada è per così dire breve e un altro colosso potrebbe debuttare sul mercato: si tratta del colosso delle telecomunicazioni giapponesi Softbank che sta valutando la quotazione della sua divisione wi-fi, che lo porterebbe a raccogliere almeno 18 miliardi di dollari.

Tra le altre probabili Ipo anche quella di Spotify che alla fine di dicembre ha segnalato confidenzialmente alle autorità statunitensi che intendeva arrivare alla borsa valori di New York nel primo trimestre di quest’ anno non per raccogliere liquidità fresca, ma per dare agli investitori esistenti un mercato per negoziare le loro azioni. Prevista per la prima metà del 2018 anche l’IPO di Dropbox, la società di condivisione dei dati e di Airbnb, servizi di affitti privati a breve termine pronta a debuttare sul mercato azionario.

Tra le altre quotazioni spuntano i nomi di IPL Plastics, prima conosciuta con il nome di One51 che da un po’ sta valutando un’Ipo i Irlanda e Toronto da attuare entro la fine dellanno, la società di telecomunicazioni Digicel di Denis O’ Brien che ha lanciato un progetto di quotazione alla fine del 2015 e ora potrebbe prendere in considerazione un altro approccio al mercato quest’ anno, fino a Stripe, la società di pagamenti digitali, fondata dai fratelli Limerick John e Patrick Collison, da tempo candidata all’ IPO.