Rumor su dismissioni e aumento capitale: Unicredit sotto pressione in Borsa
Unicredit sotto pressione a Piazza Affari: il mercato teme il varo di un aumento di capitale diluitivo per i soci azionisti. Sarebbe la prossima mossa strategica per rilanciare il gruppo in crisi, dopo lo stravolgimento manageriale ai vertici ideato dal neo Ceo Jean Pierre Mustier. L’Ad ha promosso Papa a direttore generale e le Fondazioni, come avverrà anche per quelle bancarie di Mps, diranno addio.
Il titolo Unicredit cede il -5% circa al momento in Borsa, mentre gli operatori aspettano di conoscere l’esito degli stress test dell’Eba, i cui risultati usciranno venerdì. Sui corsi azionari pesa anche lo stop alle trattative per l’aggregazione di Pioneer Investments e Santander.
Il quotidiano Milano Finanza ipotizza un aumento di capitale da circa 5 miliardi di euro che potrebbe passare mediante nuove operazioni di cessione di quote di Bank Pekao in Polonia e di Fineco in Italia (titolo sospeso per eccesso di ribasso), dopo i placement a sconto del 6% decisi di recente. C’è poi chi parla di un possibile disimpegno totale dalla Polonia.
Breaking news
Nel marzo 2024, l’indicatore Eurocoin ha registrato un aumento, segnando il secondo mese di crescita consecutiva e tornando positivo per la prima volta dall’inizio dell’anno precedente. La Banca d’Italia ha evidenziato che questa crescita riflette soprattutto la dinamica positiva dei mercati azionari e il miglioramento degli indicatori qualitativi sull’attività economica nell’area euro.
FS Italiane ha finalizzato la vendita degli scali ferroviari dismessi di Farini e San Cristoforo a REDEUS Fund, gestito da Prelios SGR, per 489,5 milioni di euro. Questo passo avanza il progetto di rigenerazione urbana a Milano, iniziato nel 2017.
L’ISTAT ha rilevato un leggero incremento dell’indice dei prezzi al consumo a marzo 2024, con variazioni significative nei settori energetico e dei trasporti, nonché un rallentamento nel settore alimentare e dei tabacchi.
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.