Piazza Affari, euro e Wall Street sottotono, petrolio ai massimi dal 2014
Piazza Affari è nervosa e altalenante dopo un avvio positivo in rialzo di oltre il +1%. Pesano i cali del settore bancario, dovuti in parte al movimento ribassista del Btp (il cui rendimento a 10 anni è salito al 2,18% allargando lo spread col bund a 158 punti base).
A Milano il listino delle blue chip Ftse MIB, che a un certo punto perdeva anche fino a 200 punti in area 23.650 punti, ora scambia in area 23.687 (-0,2%). In progresso le altre Borse europee, mentre a Wall Street l’avvio è sottotono (Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq subiscono perdite dell’ordine del -0,2-0,3%).
Tra gli altri mercati il petrolio sale ai massimi dal 2014, mentre sul Forex il cross euro dollaro torna a scendere sotto $1,18. Sul greggio influiscono i timori riguardanti le sanzioni che gli Stati Uniti intendono imporre sull’Iran, che solo tre anni fa era tornato a inondare il mercato di barili. Il contratto sul Brent guadagna l’1,1% a quota $80,18 attestandosi ai massimi di circa quattro anni.
Breaking news
Il colosso americano dello streaming ha annunciato di aver concluso il primo trimestre del 2024 con un utile netto di $2,33 miliardi, o di $5,28 per azione, meglio degli $1,30 miliardi, o di $2,88 per azione, riportati nello stesso periodo dell’anno precedente.
I prezzi del contratto spot sull’oro sono balzati fino al nuovo record di $2.411,09 l’oncia subito dopo la notizia dell’attacco, mentre lo yen si è rafforzato.
Il Brent balza del 3,6%, oltre la soglia di $90 al barile.
Una recente decisione del Tribunale di Roma ha stabilito l’illegittimità delle cessioni di presunti rami d’azienda da parte di Bnl, ordinando il reintegro di 16 lavoratori precedentemente esternalizzati nel 2022. La sentenza rappresenta un significativo riconoscimento delle rivendicazioni dei dipendenti e delle posizioni sostenute dal sindacato First Cisl.