Panama Papers: Ocse all’attacco dei furbetti evasori
E’ in corso a Kyoto il vertice fra i principali Paesi Ocse, insieme con una serie di Paesi in via di sviluppo, per tracciare una linea comune contro il fenomeno dell’elusione fiscale, messo in evidenza da svariate inchieste, da Luxleaks ai Panama Papers. Presenti, fra gli 82 stati che hanno aderito, anche le rappresentanze di “osservati speciali” come Hong Kong, Uruguay e Singapore; altri 21 Paesi potrebbero prendere parte alle discussioni nei prossimi sei mesi. Il summit, organizzato al Committee on Fiscal Affairs Ocse, ha un “significato storico”, secondo il ministro delle Finanze giapponese, Taro Aso, proprio per la sua natura inclusiva.
Secondo stime prudenti sono tra i 100 e i 240 i miliardi elusi a livello globale a causa delle pratiche di trasferimento dei profitti là dove il fisco è più lasco. In questa cornice giapponese, Argentina, Cucacao, Georgia, Corea del Sud e Uruguay hanno firmato l’accordo multilaterale per lo scambio di informazioni fiscali (noto come Multilateral Competent Authority Agreement for the automatic exchange of Country-by-Country reports) portando i firmatari a quota 44.
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