Manovra, cosa prevede la Web Tax “all’italiana” appena approvata
Pur con le dovute premure del caso, una Web Tax contro i grandi gruppi Internet, come Amazon, Facebook e Google, è necessarie e il principio su cui si basa è apprezzabile. Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, in riferimento alla proposta contenuta nella manovra finanziaria del governo che prevede di accordarsi con le multinazionali del Web su determinati importi prima di dover rischiare costosi contenziosi fiscali.
Parlando con i giornalisti a margine di un convegno sulla Moda alla Luiss Calenda ha precisato che “come sempre le cose vanno viste nella loro implementazione, il principio è molto condivisibile”. L’emendamento alla manovra approvato ieri dalla commissione Bilancio della Camera stabilisce che le società web possono chiedere al fisco italiano una verifica dei requisiti se ravvisano il rischio che “l’attività esercitata nel territorio dello Stato costituisca una stabile organizzazione”. La procedura offre due vantaggi, spiega Reuters: un quadro tributario certo per il futuro e sanzioni dimezzate per le tasse non versate nei periodi d’imposta già scaduti (è il cosiddetto accertamento con adesione).
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