Euro si svaluta prima della Bce: Draghi rischia di provocare grandi scossoni
In attesa della riunione della Bce di giovedì in cui Mario Draghi dovrebbe annunciare il ridimensionamento del programma di allentamento monetario straordinario, l’euro si indebolisce sul Forex. La moneta unica guarda inoltre con timori all’aggravarsi della crisi costituzionale in Catalogna. Il cambio euro dollaro scambia al momento in area $1,1762, in calo dagli 1,1785 dollari della chiusura di venerdì. Il dollaro/yen sale a 113,731 da 113,500. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib sale solo dello 0,01% a 22.349 quota punti in avvio.
Il tutto mentre la Bce rischia di provocare grandi scossoni sui mercati finanziari mondiali e non sono in area euro. Le banche centrali dell’Africa e dei paesi confinanti o che fanno affari con l’Europa, le cui monete sono molto influenzate dall’euro, spesso si allineano a quello che decide e fa la Bce. L’impatto della riduzione della mole del programma di Quantitative Easing, seppure in concomitanza con una sua estensione probabilmente di nove mesi, si sentirà dalla Svizzera alla Costa d’Avorio secondo il Wall Street Journal.
Breaking news
Nel marzo 2024, l’indicatore Eurocoin ha registrato un aumento, segnando il secondo mese di crescita consecutiva e tornando positivo per la prima volta dall’inizio dell’anno precedente. La Banca d’Italia ha evidenziato che questa crescita riflette soprattutto la dinamica positiva dei mercati azionari e il miglioramento degli indicatori qualitativi sull’attività economica nell’area euro.
FS Italiane ha finalizzato la vendita degli scali ferroviari dismessi di Farini e San Cristoforo a REDEUS Fund, gestito da Prelios SGR, per 489,5 milioni di euro. Questo passo avanza il progetto di rigenerazione urbana a Milano, iniziato nel 2017.
L’ISTAT ha rilevato un leggero incremento dell’indice dei prezzi al consumo a marzo 2024, con variazioni significative nei settori energetico e dei trasporti, nonché un rallentamento nel settore alimentare e dei tabacchi.
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.