Donnet: “Generali pronta a turnaround industriale”
NEW YORK (WSI) – “In questi ultimi tre anni abbiamo completato il turnaround finanziario che ci ha consentito, anche grazie alla cessione di attivi non core, di migliorare la condizione patrimoniale e di rifocalizzare il gruppo sul core business. Ora dobbiamo realizzare un turnaround industriale”.
Così Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali in un forum con i giornalisti del Sole 24 Ore in cui sottolinea che la sfida piu’ grande al momento e’ quella di adeguare rapidamente l’azienda a un nuovo scenario di altissima volatilità dei mercati e di incertezza politica.
Parlando delle priorita’, Donnet specifica:
Per il settore assicurativo – si legge in un articolo del Sole 24 ore – i tassi di interesse sono un po’ come l’ossigeno e noi siamo entrati in un mondo con molto meno ossigeno. Insomma, bisogna essere più agili, perché con un peso eccessivo si fa fatica a fare la salita. Avendo una dimensione ridotta rispetto ai competitor internazionali, noi saremo più veloci. Anche perché, in questa fase di tensioni finanziarie, abbiamo un doppio onere: operiamo in un settore, quello assicurativo, e siamo quotati in un mercato, quello italiano, che hanno entrambi sottoperformato rispetto agli indici di riferimento.
Breaking news
Nel marzo 2024, l’indicatore Eurocoin ha registrato un aumento, segnando il secondo mese di crescita consecutiva e tornando positivo per la prima volta dall’inizio dell’anno precedente. La Banca d’Italia ha evidenziato che questa crescita riflette soprattutto la dinamica positiva dei mercati azionari e il miglioramento degli indicatori qualitativi sull’attività economica nell’area euro.
FS Italiane ha finalizzato la vendita degli scali ferroviari dismessi di Farini e San Cristoforo a REDEUS Fund, gestito da Prelios SGR, per 489,5 milioni di euro. Questo passo avanza il progetto di rigenerazione urbana a Milano, iniziato nel 2017.
L’ISTAT ha rilevato un leggero incremento dell’indice dei prezzi al consumo a marzo 2024, con variazioni significative nei settori energetico e dei trasporti, nonché un rallentamento nel settore alimentare e dei tabacchi.
L’oro ha raggiunto un nuovo record storico a marzo, chiudendo a 2.254,80 dollari l’oncia, con un incremento complessivo del 9% nel mese, il maggiore dal luglio 2020. Questo aumento è stato influenzato dalle previsioni di taglio dei tassi della Federal Reserve.