Boris Johnson: “dobbiamo salvare Brexit, non avremo un’altra chance”
“Non è troppo tardi per salvare la Brexit”, dice in aula in un appello accorato ai deputati Boris Johnson, il segretario britannico degli Esteri uscente. Il Regno Unito fa ancora in tempo, secondo Johnson, uno dei fautori convinti della Brexiteer fin dall’inizio, a difendere il genere di Brexit e la “visione gloriosa” per il Regno Unito descritti nell’intervento di Lancaster House. Allora la premier Theresa May ha delineato per la prima volta i piani concreti del governo da intavolare nei negoziati di addio all’UE. E secondo Johnson è l’ora di mettere in pratica quelle promesse, dal momento che il tempo stringe e un’altra chance come questa non si presenterà.
Johnson è convinto che sarebbe un errore accettare ora un “trattato raffazzonato” e poi provare a resettarlo da capo più avanti in futuro. I piani “miserabili” del governo per un rapporto stretto con l’UE rendono “molto più difficile” per Londra negoziare accordi commerciali con altri paesi. Il voto della sera di martedì 18 luglio, in cui un emendamento a un testo legislativo sul commercio e relativo all’unione doganale ha rischiato di mandare in crisi un esecutivo sempre più spaccato a causa dell’opposizione di 14 ribelli, “ha mostrato che non c’è una maggioranza chiara alla Camera dei Comuni per rimanere nell’unione doganale”.
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