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MPS, nuovi guai per la banca: i soci chiedono 800 milioni di danni

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SIENA (WSI) – Tutto pronto per la cessione dei crediti deteriorati della banca più antica del mondo, il Monte dei Paschi di Siena ma nel frattempo arrivano altre grane da risolvere.

La prima vede protagonisti i soci di Mps vittime del crollo delle azioni dell’istituto senese. Ben 800 milioni di euro richiesti per i danni. Dai conti semestrali emerge che le richieste di danni degli ormai ex azionisti (chi avesse ancora titoli è stato ‘polverizzato’ dal ‘burden sharing‘) sono più che raddoppiate nel corso del semestre rispetto ai 396 milioni di euro di fine 2016. Ma non è l’unica gatta da pelare per  Rocca Salimbeni, da poco nazionalizzata.

Dopo un’ispezione sul portafoglio crediti durata oltre otto mesi, la Bce è in attesa ancora di 250 milioni di euro di rettifiche nonostante la gran parte dei suoi rilievi siano stati assorbiti dalle svalutazioni operate nel 2016 e nel 2017, esercizio in cui la banca più antica del mondo ha totalizzato oltre 4 miliardi di euro di rettifiche su crediti in vista della cessione dell’intero portafoglio delle sofferenze.

Per quanto riguarda la cessione dei crediti deteriorati di Monte dei Paschi di Siena, il primo step è previsto per il prossimo autunno, quando sarà il momento di creare il veicolo di cartolarizzazione e in un secondo momento il portafoglio degli npl, tra novembre e dicembre, dovrà essere trasferito. Affluiranno al veicolo 26,1 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi. Come scrive MilanoFinanza:

“A quel punto saranno emesse tutte le note e MPS sottoscriverà temporaneamente le senior A1 e A2 da quasi 3,8 miliardi di euro e le junior (le più rischiose) mentre le mezzanine passeranno ad Atlante 1,02 miliardi. Entro la metà del 2018 è attesa la Gacs, ossia la garanzia pubblica, sulle emissioni”.