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Mercati si leccano le ferite, governo italiano chiede stop vendite allo scoperto

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La volontà espressa dal governo italiano di mettere al bando le vendite allo scoperto contro i titoli italiani ottiene l’effetto controproducente di provocare tensione nelle sale operative. L’ipotesi di divieto di vendite allo scoperto sui titoli bancari non è al momento all’attenzione di Consob, secondo quanto riferito alle agenzie di stampa dal presidente vicario della Commissione Anna Genovese.

Oggi sul mercato secondario lo Spread di rendimento tra Italia e Germaniaa è in fase calante dopo le rassicurazioni del vice premier Matteo Salvini sulla revisione di alcuni punti critici della manovra finanziaria. Ma ieri la tensione era palpabile sui titoli di Stato italiani e anche sulle banche. Lo spread, per settimane più o meno stabile intorno ai 300 punti, la vigilia è salito fino a 335 punti per poi chiudere a quota 326, con il rendimento del Btp decennale issatosi al 3,61%.

A preoccupare è anche lo scarso interesse mostrato dagli italiani per il nuovo Btp Italia. È un segnale del fatto che gli investitori al dettaglio non offriranno un grande supporto ai Btp l’anno prossimo. “Bisognerebbe iniziare a vietare le vendite allo scoperto anche in Italia”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, innervosendo gli investitori. Limitare il mercato è proprio quello che non vuole il mercato, fanno sapere dalle sale operative.

“Mi sembra che siamo un mercato marginale, che con duemila miliardi di debito non ti puoi permettere”, dice un trader a La Stampa. Con un rialzo di un punto percentuale abbondante, oggi Piazza Affari sta recuperando una parte delle perdite pesanti subite ieri.