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Mercati, PIMCO: guerra valutaria renderà ancora più forte il dollaro

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Gli economisti sono più scettici sulle potenzialità di crescita dell’area euro, mentre il rialzo dei tassi in Usa rafforza il dollaro Usa. Da PIMCO sono convinti che una “guerra fredda valutaria” potrebbe aiutare anziché penalizzare il biglietto verde. Dopo aver fatto fatica per la maggior parte dell’anno scorso, nel 2018 il dollaro si sta rifacendo sotto, in un altro segnale del fatto che la crescita sta riprendendo slancio soprattutto in Usa, mentre altrove nel mondo l’attività non è più ai livelli del secondo e terzo trimestre 2017.

Gli ultimi dati economici, più delle trimestrali societarie, stanno rubando la scena nei mercati finanziari, con gli investitori che tengono d’occhio in particolare qualsiasi nuova indicazione sull’inflazione e in ambito di politica monetaria. Mercoledì 2 maggio la Federal Reserve potrebbe imporre una nuova stretta dopo quella di marzo. Il mercato (se ci si basa sull’andamento dei future sui Fed Funds del CME) sconta un livello dei tassi guida del 2-2,5% entro fine anno. Il tutto mentre Bce e Banca del Giappone segnalano che per loro è invece ancora presto per rimuovere i piani di stimolo monetario straordinari.

Sul Forex il dollaro statunitense scambia ai massimi da gennaio, mentre sul fronte del reddito fisso i rendimenti obbligazionari Usa decennali viaggiano intorno al 3% dopo aver superato la settimana scorsa la soglia spartiacque, un evento che non si verificava da gennaio 2014. Secondo gli analisti è l’ennesima prova che alcune parti dell’economia americana stanno tornando su condizioni più normali dopo anni di tassi zero e misure monetarie espansive da parte della banca centrale.