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Torna il sereno sui mercati, ma resta minaccia rialzo dei tassi

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L’aumento dei tassi d’interesse reali sembra essere una ulteriore causa dei sell-off visti negli ultimi giorni sui mercati azionari. Ma oggi torna il sereno in Borsa, anche perché – come osservano gli analisti di DWS – l’aumento dei tassi reali potrebbe essere dovuto al progressivo incremento delle attività economiche. Il tutto mentre le ultime trimestrali, in particolare nel settore bancario, stanno facendo meglio delle previsioni di mercato.

DWS esclude che la colpa dei ribassi delle scorse sedute sia della Fed, come sostiene Donald Trump. Il presidente Usa attribuisce alla stretta monetaria della banca centrale il sell-off sui mercati azionari. “La Fed sta commettendo un errore, penso che sia impazzita”, ha detto Trump, secondo il Financial Times. Il “grafico della settimana” di DWS indica tuttavia che la faccenda potrebbe essere “un po’ più sfumata” di così.

Nelle ultime settimane, si legge nel report, “i rendimenti dei titoli di stato statunitensi a 10 anni hanno raggiunto il livello più alto in sette anni. Ci aiuta a capire scomporre il rendimento in tassi di interesse reali e aspettative di inflazione, come misurato dal tasso di inflazione di pareggio derivato dai titoli protetti dall’inflazione (TIPS). Come mostra il nostro “grafico della settimana”, la maggior parte dei recenti aumenti dei rendimenti è dovuta all’aumento dei tassi di interesse reali, ora anche ai massimi da sette anni.

Ciò, secondo gli strategist, fa pensare a un forte impulso economico, che potrebbe alla fine calmare gli animi sui mercati azionari con l’avvio della stagione degli utili. Ciò significa anche che per il momento comunque la Fed sta stringendo quasi al giusto ritmo, il che significa abbastanza rapidamente da non lasciare sfuggire le aspettative inflazionistiche”.

Gli investitori sui mercati azionari dovrebbero contarci? “Ci sono tre motivi per essere prudenti. Innanzitutto, i titoli del Tesoro statunitensi ai livelli attuali potrebbero essere ipervenduti. Diversi i fattori tecnici che hanno probabilmente contribuito alla debole domanda del Tesoro e al conseguente costante aumento dei rendimenti, dal temporaneo aumento dei costi di copertura valutaria fino alla scadenza degli sgravi fiscali a metà settembre. Questi fattori potrebbero già stare per svanire; secondo gli ultimi risultati delle indagini congiunturali, il posizionamento su scadenze a breve è tornato ai massimi livelli per la prima volta a metà settembre.

In secondo luogo, l’aumento dei tassi reali sembra essere uno stimolo al sell-off sui mercati azionari. Forse i titoli del Tesoro statunitensi sono meno una causa scatenante e piuttosto un capro espiatorio per gli investitori azionari che si preoccupano di altri rischi, a cominciare dalle continue tensioni commerciali a livello globale. E terzo, ovviamente, non vi è alcuna garanzia che i mercati obbligazionari abbiano fatto le cose nel modo giusto. Né gli investitori obbligazionari né le banche centrali sono così onniscienti come a volte si vorrebbe”.

DWS: l'aumento dei tassi d’interesse reali sembra essere una ulteriore causa di sell-off sui mercati azionari.
DWS: l’aumento dei tassi d’interesse reali sembra essere una ulteriore causa di sell-off sui mercati azionari.