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Mercati in ansia per l’Italia, parole di Trump spingono l’euro

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È un agosto caldo per i mercati finanziari mondiali, con la Borsa di Milano che tenta di rimbalzare dopo aver rotto minimi importanti che non vedeva da maggio 2017 e che corrispondono a una discesa delle Borse internazionali. Le piazze azionarie attraversano un momento particolarmente delicato, tra conflitti commerciali, crollo della lira turca e la crisi di fiducia nell’Italia in vista della manovra economica d’autunno.

L’Italia e il suo governo hanno grandi piani per la sua prima legge di bilancio, ma l’andamento dell’economia fiacco e il debito ‘monstre’ potrebbero ridurre i margini di spesa e investimenti. Le previsioni dicono che l’espansione dell’attività economica in Italia rallenterà da qui fino al 2020 e continuerà a fare peggio  della media dell’Eurozona. L’ultimo sondaggio condotto tra gli economisti da Bloomberg dice che l’inflazione dovrebbe riprendersi, mentre il tasso di disoccupazione – ancora a due cifre percentuali – rallentare solo di un poco.

L’incertezza circa la tenuta dei conti pubblici non piace alle agenzie di rating e intacca la fiducia degli investitori. È così che sul secondario lo Spread tra Btp italiani e Bund tedeschi decennali torna a sfiorare i 300 punti base (vedi grafico) prima di scendere in area 285 oggi. A Piazza Affari osservato speciale per via delle misure che il governo giallo verde prenderà dopo il crollo del ponte di Genova, tra cui la revoca della concessione autostradale e la nazionalizzazione di alcune tratte, rimane Atlantia: il titolo ieri è finito in asta fin dai primi scambi senza riuscire a fare prezzo, restando schiacciato sotto i 20 euro. Oggi si segnala un rimbalzo del 3% circa.

Gli Stati Uniti intanto stanno facendo meglio della altre Borse, con il gruppo dei cosiddetti FAANG che sostiene il Nasdaq. L’indice S&P 500 scambia meno di un punto sotto i massimi storici toccati a febbraio. Per quanto riguarda il Forex, in attesa del meeting di Jackson Hole della Federal Reserve gli operatori assistono al grande ritorno del re dollaro, che solo oggi da segni di debolezza.

Se l’euro progredisce oggi rispetto al dollaro sul Forex è grazie alle parole di Donald Trump, che ha affermato di essere “non essere entusiasta” all’idea che la Fed incrementi i tassi di interesse. Il presidente Usa ha parlato ieri in un’intervista concessa a Reuters prima della riunione di Jackson Hole della banca centrale americana.

Trump ha anche dichiarato di ritenere che Cina ed Eurozona stiano manipolando i cambi delle rispettive valute, con l’obiettivo di svalutarle nei confronti del dollaro e ottenere di conseguenza vantaggi concorrenziali nel commercio e favorire le rispettive importazioni di prodotti e beni in Usa. L’euro ha reagito recuperando terreno contro il biglietto verde, portandosi sui massimi dal 10 agosto. Il cross euro dollaro al momento viene scambiato intorno a quota $1,1530.

L’andamento al rialzo del biglietto verde degli ultimi giorni ha comportato un abbandono che altrimenti sarebbe stato abbastanza inspiegabile, delle materie prime, con il rame che è entrato in mercato orso (-20% dai massimi) e finisce per esacerbare la crisi della Turchia e dei mercati emergenti.

Le politiche di chiusura di Donald Trump e la guerra a colpa di dazi non riescono a spingere al rialzo l’oro, che viene dalla peggior settimana dal 2018. C’entra soprattutto la recente forza del dollaro. Un bene rifugio che invece sta tenendo bene è il franco svizzero. Gli investitori che amano prendere rischi e che non sanno dove mettere i soldi, insomma, li piazzano a Wall Street, anche perché sono motivati dalle ultime operazioni di M&A. Inoltre credono nelle buone trimestrali societarie e nel record di operazioni di buyback, che secondo i calcoli di Goldman Sachs toccherà i mille miliardi di dollari.