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Mercati ed euro tremano per sorte Tria: muro contro muro sul deficit

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Non è lo scontato rialzo dei tassi della Fed, il terzo quest’anno, a smuovere i mercati in queste ultime battute, bensì la situazione politico economica italiana. Sale la tensione per l’esito della riunione di governo sulla legge di bilancio italiana: sembra che l’appuntamento sia stato rimandata e circolano voci circa le possibili dimissioni del ministro dell’Economia Giovanni Tria per via delle divisioni con il M5S.

Se il pragmatico professore di economia, ago della bilancia tra falchi e colombi delle politiche fiscali in seno alla coalizione del governo giallo verde, dovesse lasciare veramente (il MEF per ora smentisce) e il rapporto tra deficit e Pil dovesse essere fissato intorno al 2,5% per il 2019, come promesso da Luigi Di Maio e contro l’obiettivo per una soglia inferiore al 2% indicata da Tria, la reazione dei mercati sarebbe pessima, sia lato azionario sia sul fronte valutario, per quanto riguarda l’euro (-0,31% in mattinata). Il risultato è che la Borsa di Milano subisce il calo più marcato in un mese di tempo.