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Marchionne: nel 2019 mi sostituirà un ‘interno’ non una superstar

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L’amministratore delegato di FCA Sergio Marchionne ha confermato che se ne andrà nella primavera del 2019 e che il suo sostituto sarà un elemento “interno” e non una superstar. L’amministratore delegato del gruppo automobilistico ha detto che lascerà le redini del gruppo in concomitanza con l’assemblea di approvazione del bilancio 2018, ossia nella primavera del 2019.

“La mia scelta” per la mia successione alla guida del gruppo Fca “è farla internamente – ha spiegato il manager a margine del workshop 2017 del consiglio per le relazioni Italia-Usa – perché siamo cresciuti in una certa maniera, questa è un’azienda che è fondamentalmente diversa da 14 anni fa, siamo molto più vicini al business model degli altri”.

Quindi secondo Marchionne non si dovrebbe “mettere sopra questa roba dei superstar, gente che non smazza….”, ma è una questione “che deve essere discussa in Consiglio”. “Il ruolo mio – ha proseguito, a chi gli chiedeva dell’ipotesi di ridistribuzione delle deleghe – non è facile, bisognerebbe alleggerirlo in qualche maniera”.

A chi gli chiedeva se non fosse un suo problema trovare comunque il suo successore, Marchionne ha replicato: “Sì che è un problema mio, ci ho messo una vita” qui dentro, “poi sono azionista”. “Bisogna prendere quei poveri stronzi che lo vogliono fare – ha scherzato il manager – Non è una vita facile. C’è gente che stiamo analizzando“.

Quanto alla prova del gruppo, Marchionne ha fatto inoltre sapere di non essere del tutto soddisfatto dei risultati del secondo trimestre, ma sono comunque in linea con le attese. “Non sono mai soddisfatto”, ha detto, ma il secondo trimestre “è in linea con le aspettative”. “Abbiamo confermato la stessa guidance che è abbiamo dato nel primo trimestre”, ha aggiunto.

I dati sulle immatricolazioni di auto invece devono aver lasciato soddisfatto il manager. Nel mese di maggio il gruppo FCA ha infatti continuato a fare meglio rispetto alla media del europea. Il gruppo italo americano ha aumentato le vendite dell’11,5% su base annuale rispetto a un mercato europeo (Ue-Efta) cresciuto del 7,7%.

FCA dice poi di non vedere un impatto negativo sugli obiettivi del piano 2018 dal caso dieselgate scoppiato in Usa. Lo ha detto l’Ad di Fca, Sergio Marchionne, a margine del workshop 2017 del Consiglio per le relazioni Italia-Usa. “Per quello che ne so, no” ha risposto a chi gli chiedeva se ci fosse un impatto sul piano al 2018 dagli eventi Usa sulle emissioni diesel.

Nel pomeriggio a Piazza Affari i titoli FCA hanno ceduto l’1,15% a 9,45 euro dopo aver toccato punte al rialzo di anche oltre il +1% in mattinata.