Economia

Manovra, occasione persa. Padoan: “non abbiamo bacchetta magica”

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Per l’Italia l’incertezza politica pesa più della fine del Quantitative Easing, che ormai viene data per scontata dai mercati. Ne è convinto il capo del Tesoro Pier Carlo Padoan.

In un intervento al Festival dell’Economia di Trento questa settimana il ministro dell’Economia ha infatti fatto capire che secondo lui il fatto che Mario Draghi si appresti a staccare la spina delle misure straordinarie di allentamento monetario non finirà per pesare quanto potrebbe invece fare l’elezione in Italia.

Il rischio di ingovernabilità in vista delle elezioni anticipate in un paese il cui elettorato è spaccato in tre è reale. Anche per il governatore della Banca d’Italia uno degli elementi più critici nei prossimi mesi è rappresentato dalla legge elettorale, in via di definizione e il cui funzionamento non è ancora del tutto chiaro. Oggi alla Camera hanno inizio i dibattiti sulla riforma della legge elettorale alla Camera. 

Sul tema sempre caldo dei conti pubblici, il ministro del Tesoro – che ha appena chiesto a Bruxelles uno sconto di fino a 10 miliardi nella prossima manovra correttiva, ha garantito che la prossima finanziaria “non verrà sprecata”, ma ha anche sottolineato che non esistono “scorciatoie” o “bacchette magiche” in politica economica.

La richiesta avanzata alle autorità europee di uno sconto di fino a 10 miliardi di euro nella manovra correttiva è buona sulla carta, specie se vorrà dire che sul fronte dell’Iva si farà marcia indietro scongiurando l’aumento di tre punti percentuali per onorare le clausole di salvaguardia.

In questo frangente l’Ance, che pur esprime soddisfazione per il congelamento della riforma del Catasto, non è troppo ottimista. Nel corso di un’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, l’associazione dei costruttori immobiliari ha criticato il provvedimento, in quanto contiene “disposizioni che preoccupano molto tutti i settori produttivi e in particolare il settore delle costruzioni, ispirate solo a una logica di cassa contingente, sotto la veste ufficiale di contrasto all’evasione fiscale, senza in alcun modo considerare l’obiettivo di rilancio dell’economia del Paese”.

“Per il settore delle costruzioni, in particolare, l’innalzamento dell’aliquota ridotta del 10% colpisce ulteriormente il mercato immobiliare, ad esempio delle seconde case e delle case destinate all’affitto, comprimendo ancor di più le attività di un comparto ancora fortemente in crisi”.

Sui mercati a metà mattina Piazza Affari è in ribasso di quasi l’1%, mentre i titoli delle banche scambiano contrastate in una seduta dai volumi contenuti anche sull’obbligazionario secondario per via della pausa per la festa della Pentecoste in Germania, Svizzera e Danimarca: lo spread tra Btp e Bund a 10 anni si sta riducendo attestandosi a quota 197 punti base.