Economia

Manovra: trovate coperture per deficit al 2,04%. Ecotassa solo per auto di lusso

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Le coperture per arrivare al 2,04% del deficit/Pil ed evitare la procedura di infrazione ci sono. Le risorse che mancano – che ammonterebbero a circa 3 miliardi – sarebbero state trovate nelle pieghe del bilancio dello Stato. Lo hanno assicurato fonti di governo dopo il vertice di maggioranza di ieri sera a Palazzo Chigi.

Il premier Giuseppe Conte, e i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno raggiunto “un totale accordo” sulla proposta da inviare all’Ue.

Tra queste,  il taglio alle pensioni d’oro fino al 40% che finanzierà l’opzione donne: una possibilità per le lavoratrici di pubblico e privato di andare in pensione in anticipo a patto di accettare un assegno calcolato interamente su sistema contributivo.

Trovata intesa sull‘ecotassa che ci sarà, ma solo sulle auto extralusso: viene depotenziata la misura rispetto alla versione originaria prevista. Valida per alcune auto (tipo Porsche, Suv) ma non per quelle di piccola cilindrata. Previsti bonus fino a 6000 euro per elettriche e ibride. Sono state inoltre aumentate le colonnine per la ricarica elettrica.

Il bonus cultura sarà finanziato solo per acquistare eBook e libri, non per i concerti e i cinema.  Trovata un’intesa sul pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione verso le aziende creditrici. Accordo anche sul cosiddetto ‘end of waste’ sui rifiuti.

Sono stati infine stanziati infine stanziati fondi per riparare le strade di Roma. Trovata infine intesa anche sulla riduzione delle tariffe Inail.

Il vertice maratona ha avuto inizio dopo le 20 a Palazzo Chigi. Lo ha convocato il premier Giuseppe Conte sulla manovra. Presenti i vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i ministri Riccardo Fraccaro e Giovanni Tria e i viceministri Massimo Garavaglia e Laura Castelli.

Il voto sugli emendamenti partirà oggi. Diventa improbabile, dunque, che i lavori della commissione possano concludersi entro domani per consentire l’approdo del provvedimento in Aula martedì. Due le strade che potrebbero aprirsi: o la manovra andrà in Aula senza mandato ai relatori o sarà necessario rimettere mano al calendario dell’Assemblea.