Economia

Manovra bis: tutte le misure del maxi decreto

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ROMA (WSI) – Si compone di ben 68 articoli il maxi decreto approvato dal Consiglio dei ministri, la manovra bis da 3,4 miliardi di euro che attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per diventare definitiva.

Tra le misure più importanti che trovano spazio nel provvedimento troviamo l’aumento di capitale per Invitalia, al massimo di 300 milioni di euro, in modo tale da permettere alla controllata del Tesoro di fornire una garanzia pubblica ad Alitalia alle prese con il referendum dei lavoratori. Via libera del maxidecreto anche alla fusione tra l’Anas e le Ferrovie dello Stato  con l’impegno ad aumentare gli investimenti del 10% nel 2017 e nel 2018.

Passando al capitolo tasse, viene aumentata la tassazione sui giochi che passa dal 6 al 12 per cento sulle vincite oltre i 500 euro mentre sale dal 6 all’8% il prelievo del Lotto. In aumento anche le accise sulle sigarette che permetteranno di incassare 83 milioni quest’anno e 125 nel 2018. Verrà introdotta anche la cedolare secca sugli affitti brevi come case vacanze e immobili affittati su Booking e Airbnb.

Maximulta fino a 200 euro a chi viaggia in autobus sprovvisto di biglietto. In tal caso il maxidecreto prevede che i gestori dei servizi di trasporto pubblico possano affidare prevenzione, accertamento e contestazione delle violazioni alle norme di viaggio anche a soggetti non appartenenti agli organici, qualificabili come agenti accertatori. Le rilevazioni dei sistemi di video sorveglianza presenti a bordo e alle fermate possono essere utilizzati come mezzo di prova.

Stralciata definitivamente l’idea di aumentare l’Iva come ha anche affermato il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan. Una buona notizia questa considerando che il rialzo dell’imposta sul valore aggiunto non avrebbe certamente sortito l’effetto di ridurre il debito pubblico, considerando che a subire le conseguenze sono tanto i consumatori quanto i venditori, i primi inevitabilmente non spenderanno, mentre i secondi saranno costretti a tagliare e tutto ciò ovviamente non giova al PIL.