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Macedonia: il nuovo fronte della guerra tra Russia e Usa

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SKOPJE (WSI) – La Repubblica di Macedonia, un paese economicamente povero ma di un’importanza strategica centrale nei Balcani, è diventata il nuovo fronte della guerra per procura tra Russia e Stati Uniti che tocca il culmine della tensione nel conflitto in Ucraina.

Che gli Stati Uniti stiano fomentando un cambiamento di regime, una rivoluzione simile a quella che ha portato al colpo di stato delle forze filo europee a Kiev, per contrastare l’influenza crescente di Mosca non è un segreto.

Allo stesso tempo non si può negare che gli interessi russi nella regione siano legati a stretto filo con quelli delle élite autoritarie corrotte al potere.

La settimana scorsa il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov ha dichiarato: “Non posso esserne sicuro ma gli eventi in Macedonia si stanno materializzando proprio mentre il governo si rifiuta di appoggiare le sanzioni economiche contro la Russia”.

Un’altra considerazione che fa Lavrov è che Skopje ha anche dato il suo appoggio alla costruzione della pipeline Turkish Stream, un progetto che incontra la strenua opposizione di molti paesi, a Bruxelles e al di là dell’Atlantico. Il gasdotto darebbe alla Russia la possibilità di trasportare il gas nella regione balcanica bypassando l’Ucraina.

“Non possiamo liberarci dalla sensazione che ci sia una sorte di collegamento tra questi fatti”.

Non appena la Repubblica di Macedonia ha incominciato a prendere in considerazione tra le alternative strategiche un rafforzamento delle relazioni cona la Russia e un sostegno alle iniziative della Cina nei Balcani, la situazione all’interno del paese si è radicalizzata.

Si tratta di mere congetture, ma porsi una domanda in più ha sempre dei meriti. Il media filo russo Sputnik Internazional è tra coloro i quali in Russia si chiede come mai alla manifestazione dell’opposizione a Skopje fossero presenti gli ambasciatori di alcuni paesi dell’Unione Europea, l’ambasciatore Usa, il capo della missione UE in Macedonia.

Da qualche giorno nelle strade della capitale della Macedonia è il caos. Migliai di persone sono scese in piazza in seguito allo scandalo di corruzione che ha coinvolto il primo ministro Nikola Gruevski.

Domenica scorsa oltre 20mila persone hanno manifestato contro il governo e chiesto le dimissioni di Gruevski. Dalle intercettazioni pubblicate a febbraio sono emersi casi di abuso di potere, di brogli elettorali, di sperpero di fondi pubblici, e persino la copertura di un omicidio di un ragazzo 22enne nel 2011.

Le rivelazioni sono state diffuse dal leader dell’Opposizione, Zoran Zaev, che anche per questa ragione viene accusato di essere al soldo di spie straniere e di voler tentare un colpo di stato.

(DaC)