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M5S: Lobby e spese, Di Maio sotto accusa. Grillo lo difende

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NEW YORK (WSI) – Resta alta la tensione all’interno del Movimento Cinque Stelle, dopo le nuove rivelazion, pubblicate ieri mattina su La Stampa, dell’ultimo capitolo di Supernova, il libro di Nicola Biondo e Marco Canestrari, due ex collaboratori, di Gianroberto Casaleggio, in uscita tra due mesi.

Al centro delle polemiche resta Luigi Di Maio, vicepresidente M5s della Camera, finito nel mirino anche degli attivisti del suo movimento per i 108 mila euro spesi per attività politica negli ultimi tre anni. Nonostante tutto, Beppe Grillo lo difende: “Luigi deve solo abbassare un po’ le penne, ma dobbiamo tenere lui”. Ma quali sono le principali accuse mosse nei confronti di Di Maio:

Secondo quanto si legge sulla Stampa:

Di Maio è nel mirino per tante ragioni. Innanzitutto perché in questi mesi si è fissato un’agenda personale di incontri con lobby, poteri, grandi imprese, ambasciatori, per nulla concordati dentro il Movimento (anche altri del direttorio non ne sapevano nulla). Incontri di rassicurazione nei quali promette che, se andrà a Palazzo Chigi, non farà un governo infarcito di cinque stelle, ma anzi, si servirà di grand commis, garanzia per il sistema”

Sotto i riflettori e’ altresì finita, la nomina di Vincenzo Spadafora a uomo di punta dello staff di Di Maio.

Spadafora – si legge ancora – ha avuto un ruolo cruciale e coperto (questo si sa poco) nella formazione della giunta Raggi. Alcuni parlamentari ne chiedono espressamente conto: «Perché prendere un uomo che era intercettato al telefono con Balducci, nelle indagini sulla Cricca?». Spadafora non fu indagato; ma appare quanto di più distante dallo spirito delle promesse originarie del M5S. I rivoltosi attaccano, scrive Supernova: «Uno così, Grillo anni fa l’avrebbe preso a calci e mandato via».

Non meno spinosa la gestione finanziaria:

Da elaborazioni di Canestrari – conclude la Stampa – basate sul sito tirendiconto.it è venuto fuori che Di Maio ha speso 108mila euro in due anni e dieci mesi. I parlamentari in Italia non pagano treni e aerei, come si spiegano questi soldi? Il secondo, Roberto Fico (il punto di riferimento della Rivolta) spende appena 31600 euro nello stesso periodo. Di Maio ieri ha replicato: «È normale per un parlamentare spendere per attività sul territorio». Significa che si sta facendo la sua corrente? Alla stampa estera ha risposto: «Eventi sul territorio è una dicitura fittizia. Tutti quanti utilizziamo fondi, sono gli spostamenti logistici per un normale parlamentare che si muove sul territorio». L’espressione «dicitura fittizia» ha fatto sobbalzare ancora di più i suoi avversari: «Che vuol dire esattamente?», domanda un deputato del nord.

Fonte: La Stampa