Società

M5S: Grillo assolve tutti. Di Maio già superato, nasce la stella Di Battista

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Il leader incontrastato e misericordioso del M5S, Beppe Grillo, assolve i suoi adepti. Luigi di Maio, nella sia versione più contrita e imbarazzata, chiede scusa in relazione alla bufera esplosa dalla timoniera del Campidoglio, Virginia Raggi. Ha anche l’ardire di parlare di “caso montato”, ma il mea culpa lo fa: “Ho commesso un errore. Ho sottovalutato” il contenuto della mail che mi era stata inviata. Non l’ho detto a Roberto, Carla, Carlo, Alessandro, l’ho sottovalutata e sono qui a dirvelo negli occhi”.

E intanto a Nettuno nasce una stella: è quella di Alessandro Di Battista, che si conferma la nuova promessa del Movimento. Più di Di Maio, visto che bisogna vedere se gli elettori del M5S gli accorderanno la stessa clemenza, seguendo l’esempio del guru Grillo. In ogni caso Luigi Di Maio ha sbagliato, mentre Alessandro Di Battista, Dibba, così come lo chiamano, è diventato di colpo il nuovo. Nella piazza di Nettuno è lui a essere osannato:”Dibba, Dibba”.

Lui, Dibba, dice:

“Qualche errore lo facciamo anche noi, per carità. Nessuno è perfetto. Ma qualcuno glielo ha chiesto a Renzi che il dl salva banche ha rovinato un sacco di gente? E ora scrivono che noi stiamo attraversando qualche momento di difficoltà… Ma perchè non pensano ai pensionati che sempre vivono momenti di difficoltà, o agli imprenditori strozzati dai debiti. Lo abbiamo sempre saputo che non era facile ma andiamo avanti. Come si permettono ad attaccarci…Fate pure, ci siamo abituati da tre anni”.

E sempre dal palco tuona:

“Un enorme ‘no’, secco e chiaro, alle Olimpiadi farà tremare il potere. I palazzinari vogliono mettere le mani sulle Olimpiadi: Caltagirone, il proprietario di Messaggero, si sente padrone di Roma assieme a Malagò e Montezemolo. E noi dovremmo far fare a loro le Olimpiadi?”.

Di Maio sul palco parla:

“Da quando noi governiamo Roma sono diventati tutti Sherlock Holmes: ma dove erano i giornalisti quando c’era Mafia Capitale?”.

Ma la sensazione è che ormai Di Maio faccia parte del vecchio e sia stato, per usare una espressione renziana, rottamato.

La teoria della cospirazione e del caso montato viene più volte ribadita dal palco di Nettuno, tappa finale del tour di Alessandro Di Battista Costituzione Coast to Coast contro la riforma costituzionale. Torna anche il Grillo dei vaffa.

“Stiamo sfondando un sistema che era in piedi da 50 anni, che ci crediate o no. Andate a fanc… tutti!”. Beppe Grillo afferma che il M5S accetta le sfide impossibili: “Noi siamo quelli dell’impossibile” e “Dedico questa serata anche a Gianroberto Casaleggio…”.

Sul sistema in cui il M5S è entrato, il leader del movimento mostra tutta la sua euforia.

“La reazione di questo sistema a noi è una cosa bellissima. Aspettiamo un avviso di garanzia vero, cinque chili di cocaina nella macchina… E’ una meraviglia, siamo entrati. E’ bellissimo questo sistema che reagisce compatto. Abbiamo ragione noi, è una meraviglia”. Contro il M5s “dicono sempre le stesse cose, siamo tornati a due anni fa quando il Movimento era morto”.

E ringrazia il direttorio per la solidarietà manifestata a Raggi:

Ringrazio il direttorio che ha protetto Virginia Raggi, andrà avanti, e noi vigileremo” ha aggiunto Grillo, che fa poi i complimenti a Raggi: “Virginia Raggi sta reggendo benissimo in questa situazione impossibile. Andrà avanti, noi vigileremo che il programma del Movimento sarà espresso. Virginia è nella stessa situazione del primo sindaco negro nel 1968 nel Mississippi”. Per il leader del M5S le polemiche esplose sul M5s sono la “reazione del sistema” che non accetta il governo di Virginia Raggi a Roma.

“Il sistema reagisce compatto contro di noi. Per danneggiare il M5s c’è solo un mezzo, parlarne bene. Invece questi dilettanti della comunicazione continuano a insistere. Siamo entrati da due mesi (al comune di Roma) e la Raggi ha riscoperto 90 milioni, in due mesi con le ferie incorporate. Non sono niente, è roba piccola, una porzioncina piccolissima. Non ha fatto chissà che cose, ha tolto delle cose ai privati perché si possono fare con il pubblico. Chi ha perso quella roba lì comincia a fare due conti…”.