Società

“L’uomo di Macron non è Renzi: è Letta”

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All’interno del Pd le figure di Matteo Renzi ed Enrico Letta, che già si erano contesi la guida del governo, sarebbero in competizione per prendere la guida di un nuovo partito che insegua la scia di “En Marche” di Emmanuel Macron. Lo ha scritto il direttore de La Verità, Maurizio Belpietro, mettendo in chiaro che, a giudicare dalle onorificenze che Letta ha ricevuto in Francia, sarebbe proprio quest’ultimo l’interlocutore preferito dall’Eliseo.

“Non so se si tratti di una sua illusione, al momento non confortata da riscontri, o se ci siano stati incontri e incoraggiamenti”, scrive Belpietro, “ma l’ ex segretario mira a farsi sponsorizzare dal presidente francese. Per Renzi, Emmanuel Macron non è solo l’ uomo che dalla sera alla mattina si è fatto un partito su misura per scalare l’ Eliseo in barba ai vecchi schieramenti gollisti e socialisti (e dunque un esempio da imitare), ma è soprattutto l’ arcinemico di Salvini”.

 

Eppure il curriculum transalpino di Letta giocherebbe fortemente a suo favore. Dopo la presidenza del Consiglio, infatti, Letta si è “riparato in Francia, dove siede sulla poltrona di direttore dell’ École des affaires internationales oltre a ricoprire l’incarico di presidente dell’Istituto Jacques Delors, un think tank fondato 20 anni fa dall’ex presidente europeo”. Letta, inoltre, è stato insignito della più alta onorificenza riconosciuta dalla Repubblica: la Legion d’Onore.
Pertanto, commenta il direttore, “l’uomo che dovrebbe far risorgere il Pd e segare l’albero su cui è seduta l’alleanza pentaleghista si chiama Enrico Letta, il quale da giorni sfoglia la margherita per decidere se scendere in pista o godersi i molteplici incarichi conquistati sulle rive della Senna”.