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Letta, cosa ha fatto finora contro la Casta?

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ROMA (WSI) – Via libera del Consiglio dei ministri al pacchetto sulla Pubblica amministrazione (un dl e un ddl). L’annuncio è arrivato dal premier Enrico Letta, al termine della riunione. Con un ma. “Purtroppo – ha annunciato il pemier – non riusciremo a usare in questi sette anni tutte le risorse disponibili” dai fondi strutturali europei.

Nei provvedimenti votati in Cdm sulla Pa “c’e’ un ulteriore taglio del 20% delle auto blu; una scelta che continua una direzione di marcia sulla quale dobbiamo fare ancora di più”.

Così il premier Enrico Letta, in conferenza stampa. Che il premier debba fare di più è sicuramente inequivocabile. Il fatto, però, è che l’Italia ormai sembra avere i giorni contati, vista l’evidente crisi di governo. Inizia ad arrivare dunque anche il momento di porsi domande. Cosa ha fatto davvero Letta per tagliare i costi della politica? Quali provvedimenti ha messo in atto per togliere i privilegi della Casta, per ridurre il numero dei parlamentari, per le pensioni d’oro, e tanto altro ancora?

Letta si vanta tanto dei decreti leggi che il CdM è stato capace di varare, ma non serve un’analisi attenta per capire che alla Casta, finora, non è stato tolto proprio niente.

Intanto, riguardo al suo ultimo traguardo, quello appunto sfornato ieri, Letta afferma che con il decreto legge “si decide di dare una soluzione strutturale al tema del precariato nella Pa. Si è deciso di tipizzare e ridurre le forme di lavoro flessibile” e di aver “messo barriere” per evitare le “scorciatoie per le assunzioni”.

Nel pacchetto sulla pubblica amministrazione c’è anche l’assunzione di 1.000 vigili del fuoco. Un investimento che segnala “un’attenzione profonda rispetto ai problemi del nostro territorio”.

Con il dl sulla P.A. arriva un “intervento importante di razionalizzazione del sistema per far sì che ci sia concentrazione e rafforzamento della lotta alla corruzione, della sua prevenzione e della trasparenza attraverso una divisione di competenze” che trasforma la Civit nel “soggetto oggi esclusivamente dedicato alla lotta corruzione” togliendole “tutte le altre funzioni” che saranno “allocate all’Aran, in particolare per la valutazione”, ha spiegato il premier.

“Mai più contratti a termine che non siano eccezionali e temporanei perché temporanea è la richiesta”: sottolinea il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D’Alia, alla fine del Cdm, precisando che il contratto “tipico” è il contratto a tempo indeterminato

E’ “prevista anche una norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso”, ha detto D’Alia. “In parte – ha aggiunto – questo riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più recenti”. Abbiamo deciso, anche con il ministro dell’Interno Angelino Alfano, di inserire “anche una norma che ci sembra un atto di giustizia: l’assunzione nella pubblica amministrazione di testimoni di giustizia”, ha annunciato D’Alia.

Sono previste “procedure selettive” perché tra coloro che hanno avuto un contratto a tempo determinato per tre anni negli ultimi cinque “si scelgano i migliori”. Nel dl è prevista la riserva del 50% dei posti a concorso per queste persone.

Saltano nuovi ‘ausiliari’ per incidenti ‘semplici’ – Non ci saranno nuovi ‘ausiliari’, dipendenti di società private autorizzate dai Prefetti (e che dovevano anche essere abilitati dal ministero dell’Interno) per intervenire in caso di incidenti senza morti o feriti. La norma, contenuta nelle bozze del disegno di legge sulla P.A. dei giorni scorsi, non è stata inclusa nel testo definitivo del ddl approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che l’ANSA è in grado di consultare.