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Legalità: Contrasto alla corruzione – Tutto fa brodo!

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Legalità: Contrasto alla corruzione –  Firmato accordo tra Polizia di Stato e Anac

 

Con il documento firmato l’altro giorno dal Capo della Polizia Franco GABRIELLI e dal Responsabile dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele CANTONE, viene aggiunto un altro tassello nel difficile percorso del contrasto alla corruzione ed all’illegalità.

Dopo il nuovo Codice degli appalti pubblici, la legge anti corruzione già in vigore da qualche anno, taluni obblighi antiriciclaggio estesi alla Pubblica amministrazione, le linee guida[1], il calo nella classifica mondiale del malaffare già registrato, si consolida così il rapporto di collaborazione interistituzionale tra Anac e Direzione centrale per la polizia criminale, direzione investigativa antimafia e direzione centrale anticrimine, attraverso la definizione di obiettivi comuni, ambiti e modalità esecutive.

Il documento si prefigge l’ambizioso obiettivo di fissare i principi di trasparenza, efficienza ed efficacia nella prevenzione e nel contrasto alla corruzione nel funzionamento della Pubblica amministrazione.

L’accordo definisce nei dettagli gli schemi di collaborazione a supporto del Dipartimento della Pubblica sicurezza, in presenza di “stazioni appaltanti” per la fornitura di beni e servizi, individuando altresì percorsi formativi comuni a beneficio del personale impegnato nell’attività di controllo[2].

Agente provocatore

Al pari di altre legislazioni di cultura anglosassone, soprattutto negli Stati Uniti d’America, la figura dell’agente provocatore è una realtà, particolarmente utile nel dispositivo di contrasto alla corruzione nella Pubblica amministrazione.

La possibilità di utilizzare “agenti infiltrati o sotto copertura” da parte della polizia giudiziaria al fine di “incoraggiare” fenomeni corruttivi per meglio scoprire e acquisire prove inconfutabili di dipendenti infedeli nella Pubblica amministrazione, da noi non è consentita.

L’attuale ordinamento giuridico e la stessa legge anti corruzione non prevede questa possibilità e molti credono, come chi scrive, che trattasi di un grave vulnus nel dispositivo di contrasto oggi in vigore[3].

Con l’accordo di oggi abbiamo arricchito il complesso meccanismo in vigore di un palliativo nell’ottica che “tutto fa brodo”.

Insomma, siamo al contorno, la pietanza deve ancora arrivare, forse!

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[1] RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO & APPALTI PUBBLICI: Linee guida Anticorruzione

 

[2] Fonte: Ministero dell’Interno, comunicato del 2 agosto 2017

[3] Decreto legislativo 25 maggio 2016, n. 97 – Revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza, correttivo della legge 6 novembre 2012, n. 190 e del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ai sensi dell’articolo 7 della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (16G00108) (GU Serie Generale n.132 del 8-6-2016)