Economia

Lavoro, nasce Statuto partite Iva: le novità

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Via libera atteso per oggi con il voto alla Camera per il Disegno di legge sul lavoro autonomo, lo Statuto delle partite Iva. Il provvedimento consta di 22 articoli ed è stato ribattezzato il nuovo Jobs Act che valorizza il lavoro autonomo.

Ecco da vicino quali sono le novità più importanti contenute nel provvedimento e che riguarderanno oltre due milioni di partite Iva e collaboratori.

In primo luogo si estende ai lavoratori autonomi la disciplina sull’abuso di dipendenza economica e si conferisce al professionista il diritto di utilizzare gli apporti originali e invenzioni. Il DDl inoltre introduce un trattamento di favore in caso di eventi come infortunio, malattia e gravidanza. Chi svolge attività continuativa per un committente, in tali circostanze non vedrà estinguersi il rapporto di lavoro ma non riceverà corrispettivo, e può essere sospeso dal lavoro fino ad un massimo di 150 giorni.

In caso di maternità inoltre, se c’è il consenso del committente, la neo mamma può essere sostituita da altri colleghi di fiducia, in possesso di requisiti professionali. Se poi la malattia o l’infortunio dovessero essere molto gravi, allora il lavoratore può interrompere il versamento di premi e contributi fino a due anni.

Per le altre novità si segnala l’estensione da luglio dell’indennità di  disoccupazione per i collaboratori, anche a progetto, quella che viene comunemente chiamata Dis-Coll, ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio.

Il governo dovrà poi valutare se prevedere un’aliquota aggiuntiva massimo di 0,5 punti percentuali per l’estensione dell’indennità di malattia e maternità anche ai non ordinisti, ossia gli iscritti alla gestione separata dell’Inps.

Altra misura contenuta nel ddl sul lavoro autonomo riguarda la possibilità che azienda e lavoratore possano disciplinare i tempi di riposo, il cosiddetto diritto alla disconnessione, e il trattamento economico in tal caso non potrà essere inferiore a quello dei colleghi che svolgono le stesse mansioni nell’impresa in attuazione dei contratti collettivi.