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La prossima puntata short in Borsa, “come il Titanic”

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Alcuni fondi hedge hanno individuato il loro nuovo “big short”, una scommessa al ribasso che potrebbe fondarsi su un crollo “superiore a quello dei mutui subprime”. A fare i conti con un tetro futuro sarebbe il settore delle vendite al dettaglio. “Il retail è come il Titanic”, ha dichiarato al Financial Times il numero uno dell’hedge fund Sound Point Capital, Stephen Ketchum.

La ragione è nota da tempo, lo shopping online si sta dimostrando un concorrente sempre più pericoloso per le catene tradizionali come Sears, le cui quote nel 2007 erano arrivate a costare 191 dollari, mentre ora ne valgono meno di 10. Quello di Sears è un caso limite, ma anche altri concorrenti dello storico retailer potrebbero sperimentare ribassi significativi ed essere costretti a chiudere i battenti.

Alla base di questa previsione c’è essenzialmente l’eccesso di punti vendita a fronte di una domanda dirottata sull’e-commerce in misura crescente: “Ciò ha creato una bolla e, come quella del mercato immobiliare, ora sta scoppiando”, ha detto Richard Hayne, Ceo di Urban Outfitters, un brand di abbigliamento. “Stiamo già osservandone i risultati: porte che chiudono e affitti in ritirata. Questo trend proseguirà nel futuro prevedibile e potrebbe anche accelerare”.

Anche il fronte dell’occupazione rivela l’evoluzione del settore: il dipartimento del Lavoro americano, nonostante il ritmo di 17mila nuovi posti di lavoro mensili, nel 2016 ha segnato una perdita di 9mila impieghi al mese nelle vendite al dettaglio.

Il cosiddetto effetto Amazon ha cominciato a ripercuotersi sui titoli del retail tradizionale come Carrefour o Walmart, che apparivano isolati dalla sfida, in seguito all’acquisizione di Whole Foods da parte della creatura di Jeff Bezos, una mossa interpretata come un deciso passo verso l’integrazione del mondo dell’e-commerce con le catene di vendita (e la loro automatizzazione).