Società

La figuraccia di Grillo, M5S respinto da Alde. Sfottò da politici e sui social

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ROMA(WSI) – L’accordo non s’ha da fare. Arriva il no degli europeisti di Alde alla M5S e dopo la votazione online che ha decretato a maggioranza degli iscritti il divorzio nell’europarlamento da Niegel Farage, grande sostenitore della Brexit e leader dell’Ukip.

“Le nostre strade si sono divise”, aveva scritto sul suo blog Grillo prima di annunciare la votazione online a cui hanno partecipato oltre 40mila iscritti di cui il 78,5 per cento ha votato a favore della nuova alleanza con il gruppo dell’Alde, europeisti e grandi sostenitori della moneta unica.

Una scelta, quella di divorziare da Farage, che aveva destabilizzato la stessa base del M5S ma che poi è stata difesa a spada tratta dagli stessi pentastellati. Alessandro Di Battista intervenuto durante la trasmissione televisiva “Otto e mezzo” su la7 aveva affermato:

“L’accordo che i vertici volevano fare con Alde è un accordo tecnico. In Europa funziona così: se fai parte di un gruppo puoi avere una maggiore forza politica. La mia posizione è sempre stata per un gruppo autonomo, quando noi andiamo da soli è meglio. Il mio sogno è riuscire a fondare un gruppo autonomo in Europa (…) Quello che io noto è che il M5S in Italia e in Europa viene percepito come un corpo estraneo”.

Subito dopo la votazione Davide Casaleggio, il figlio del compianto Gianroberto, era volato a Bruxelles per formalizzare l’accordo con Alde ma secca è stata la replica da parte del gruppo Ue guidato dal belga Guy Verhofstadt:

“Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un’agenda comune per riformare l’Europa (…) non c’è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo Alde. Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave”.

Il dietrofront dell’Alde arriva dopo la firma di un preaccordo datata 4 gennaio scorso tra lo stesso Movimento e l’Alde in cui si legge che i due gruppi “condividono i valori centrali di libertà, uguaglianza, trasparenza”.

“L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del M5S nel terzo gruppo più grande dell’europarlamento” attaccano i Cinque Stelle che in rete sfogano la loro rabbia anche contro lo stesso Grillo reo di aver provocato con la sua mossa la perdita di elettori.

Anche fuori dal M5S arriva una pioggia di critiche a partire dal leader del Carroccio Matteo Salvini – “Grillo un voltafaccia” a Lorenzo Fontana , eurodeputato e vicesegretario federale che parla di mossa sconcertante.

E sui social è boom di sfottò.