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Juventus, presidente Agnelli accusato di rapporti con la malavita

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Le accuse che i procuratori della giustizia sportiva muovono a Andrea Agnelli sono molto pesanti. Secondo gli inquirenti il presidente della squadra di calcio della Juventus avrebbe intrattenuto rapporti anche personali con organizzazioni malavitose e avrebbe favorito il business degli ultrà ai bagarini, il mercato in nero dei biglietti per andare a vedere una partita allo stadio.

Secondo la procura della Figc, capitanata dall’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, Agnelli avrebbe agevolato l’attività dei bagarini e avrebbe incontrato di persona esponenti della criminalità organizzata per poter scendere a patti con loro e assicurare il mantenimento della quiete allo stadio.

L’accusa arriva a conclusione delle indagini condotte dalla giustizia sportiva. Dall’inchiesta emerge che il numero uno bianconero avrebbe intessuto rapporti personali con la malavita organizzata.

Il numero in edicola oggi deIl Fatto Quotidiano, che ha avuto accesso ai documenti legali, ha pubblicato i dettagli dell’inchiesta condotta dai magistrati di Torino e della Figc. Secondo Pecoraro, per garantire la pace allo stadio della Juventus di Torino, il club garantiva agli stessi ultras un bagarinaggio esclusivo e sugli affari della malavita organizzata.

“Con il dichiarato intento di mantenere l’ordine pubblico nei settori dello stadio occupato dai tifosi ‘ultras’, (Agnelli) non impediva ai tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus, di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultras’, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata, autorizzando la fornitura agli stessi di dotazione di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito, anche a credito e senza presentazione dei documenti di identità dei presunti titolari, così violando disposizione di norme di pubblica sicurezza sulla cessione dei tagliandi per assistere a manifestazioni sportive e favorendo, consapevolmente, il fenomeno del bagarinaggio”, dichiara Pecoraro.

Il club della Juventus Juventus ha emesso stamattina un comunicato in cui afferma di “aver affidato ai legali la tutela della propria onorabilità e rispettabilità”.

La precedente inchiesta dei magistrati di Torino non aveva fatto emergere frequentazioni e incontri diretti dei malavitosi con la Juventus. Tra meno di una settimana, martedì prossimo, intanto, la commissione parlamentare dell’Antimafia, che sta conducendo indagini sui legami tra clan e curve in Serie A, ascolterà i magistrati del capoluogo piemontese.