Economia

Junker da Trump per salvare le auto tedesche. Analisti: “incontro teso”

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Mancano poche ore all’incontro tra il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker e il presidente Donald Trump. Il meeting, in calendario oggi a Washington, sarà cruciale per le sorti delle relazioni tra Europa e Stati Uniti, dopo le recenti tensioni sul fronte commerciale.

Va precisato che Juncker non ha un mandato a negoziare né presenterà precise proposte: il presidente della Commissione europea arriva alla Casa Bianca nel tentativo estremo di convincere Donald Trump a non inasprire le guerre commerciali in corso e in particolare a non introdurre, come già minacciato, dazi addizionali sulle importazioni di autoveicoli negli Usa.

Il valore complessivo delle importazioni americane dall’Europa di auto e componentistica si aggira sui 50 miliardi: le nuove tariffe Usa colpirebbero soprattutto l’industria tedesca

Sarà “un’occasione per sdrammatizzare il potenziale delle tensioni e impegnarsi in un dialogo costruttivo” ha detto portavoce di Juncker alla vigilia della partenza per Washington.

Juncker, che porterà con sé anche il commissario al commercio Cecilia Malmstrom, avrà prima un bilaterale con Trump e poi la riunione sarà estesa alle delegazioni.

“L’incontro nasce dal summit del G7 del Quebec, dove c’è stata la prima discussione sul commercio che ha portato a questa possibilità di un incontro tra Juncker e Trump. Il presidente si sente pronto a esporre le argomentazioni europee“, e dopo l’accordo con il Giappone “tutti sanno che la Ue difende il commercio globale aperto e libero”.

Le premesse del viaggio non sembrano tuttavia le migliori. Ieri, alla vigilia dell’incontro, in una nuova serie di tweet, Donald Trump ha esaltato le virtù dei dazi.

“Le tariffe doganali sono la cosa migliore!”. Secondo il leader statunitense, le opzioni sono “semplicemente” due: o un Paese che “ha trattato ingiustamente gli Usa in campo commerciale negozia un accordo equo o viene colpito da dazi”. Promettendo che “tutto sarà fantastico”, Trump ha aggiunto in un altro tweet che “le nazioni che per anni ci hanno trattato ingiustamente stanno venendo tutte a Washington per negoziare. Questo sarebbe dovuto succedere anni fa ma, come si dice, meglio tardi che mai!”.

Sempre via Twitter poche ore dopo, Trump ha lanciato un appello:

“Gli Stati Uniti e l’Unione europea eliminino tutte le tariffe, le barriere, i sussidi! Ciò finalmente si chiamerebbe libero mercato e commercio equo”. E ha poi aggiunto: “L’Unione europea viene a Washington domani per negoziare un accordo sul commercio. Ho un’idea per loro”, ha cinguettato ieri Trump, riferendosi al suo invito. “Spero lo facciano. Noi siamo pronti. Ma non lo faranno”, ha messo le mani avanti il presidente americano che ha minacciato dazi addizionali del 20% sulle importazioni di auto dall’Ue.

Gli osservatori non si aspettano nulla di buono.

“Le relazioni sono molto tese”, ha detto a CNBC Danae Kyriakopoulou, capo economista del think tank londinese OMFIF, citando le continue tensioni sulla spesa per la difesa per l’Alleanza NATO, la politica sui cambiamenti climatici e la recente multa della  Commissione Europea a Google. “Le premesse non sono certo per un incontro  fruttuoso”, ha detto, aggiungendo che ci si aspetta solo nell’incontro venga utilizzato “un tipo di linguaggio accettabile dalle due parti”.