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JP Morgan: nuovi accantonamenti e rischio perdite pesanti da petrolio

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NEW YORK (WSI) – Una delle prime banche statunitensi, la JP Morgan ha annunciato nella presentazione preparata per gli investitori, nuovi accantonamenti per 500 milioni di dollari nel primo trimestre con l’obiettivo di coprire le possibili perdite sui crediti dal settore del petrolio e del gas.

Un annuncio che mette in luce il forte deterioramento che sta attraversando il settore energetico americano e in particolare il continuo calo del prezzo del petrolio sta mettendo in serie difficoltà le società energetiche.

Già alla fine del 2015 la JP Morgan aveva accantonato 815 milioni di dollari dei quali 124 milioni connessi al portafoglio oil & gas e 35 milioni invece connessi alle esposizioni nel settore minerario, per un totale di accantonamenti per perdite sui crediti di JP Morgan pari alla fine del 2015 a 1,3 miliardi di dollari con un incremento del 49%.

Così ora Jamie Dimon, l’amministratore delegato di JP Morgan, ha annunciato ulteriori accantonamenti per 500 milioni di dollari, ovvero un 60% in più rispetto a quanto già messo da parte, che rappresentano così un ulteriore balzo nelle coperture contro i cali dei prezzi del greggio.

Dopo questo annuncio la banca ha riservato un’altra sorpresa per gli azionisti riferendo che le entrate del gruppo bancario, il primo per asset negli Stati Uniti, sono molto critiche, prospettando un calo del 25% nel primo trimestre. Come riporta MarketWatch, le entrate delle banca sono in calo del 20% dall’inizio dell’anno, segno di una concorrenza “molto difficile” in aree di trading dove è richiesto molto capitale.

Il nuovo accantonamento da 500 milioni di dollari serve a coprire l’esposizione verso alcuni clienti – come ha precisato Marianne Lake, direttore finanziario della banca – ma i 42 miliardi di dollari che la banca ha investito in prestiti su petrolio e gas corrisponderebbero a meno del 2% del totale delle sue attività, stando ai dati di settembre.

Sulla scia della notizia, il titolo di JP Morgan ha ceduto il 3,7% a Wall Street ieri e ha messo il freno anche alle azioni delle altre grandi banche del paese, in discesa tra il -1 e il -4%.