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J.P.Morgan, investimenti alternativi sempre più protagonisti

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J.P. Morgan ha presentato le Long term capital market assumtions (Ltcma) in anteprima in Italia. Il lungo ciclo economico è nella sua fase finale, soprattutto negli Usa. Gli investitori devono prepararsi alla fase successiva. 

Il ciclo economico sta vivendo la sua fase finale, in particolare negli Stati Uniti. Purtroppo non si può sapere quanto a lungo questa fase finale durerà. È difficile quindi individuare il punto di svolta. Anche affidarsi all’inversione della curva dei rendimenti obbligazionari, evento che statisticamente precede una recessione, è inutile. Lo ha chiarito subito Stephen Macklow-Smith (nella foto), portfolio manager & strategist di J.P. Morgan a.m. presentando le Long term capital market assumptions 2019:

“In passato il periodo temporale tra l’inversione della curva e l’arrivo di una recessione è stato a volte lungo, a volte più breve”.

Stephen Macklow-Smith Difficile quindi, per non dire impossibile, avere una misurazione con un grado accettabile di certezza. Quello che si può fare, ha sottolineato lo strategist nel corso della presentazione delle Long term capital market assumptions (Ltcma) dell’asset manager

“è comprendere la complessità di un ciclo maturo e prepararsi per la fase successiva”.

Le principali previsioni per i prossimi 10-15 anni

Gli analisti di J.P.Morgan non hanno modificato, rispetto allo scorso anno, le loro aspettative sul Pil globale per i prossimi 10-15 anni. La crescita attesa è del 2,5% annualizzato (1,75% Stati Uniti, 1,5% Eurozona, 1,25% Regno Unito, 4,25% Paesi emergenti).

“Il nostro outlook di lungo termine è stabile – ha proseguito Macklow-Smith – con rischi bilanciati tra il freno posto dalle dinamiche demografiche e il potenziale traino proveniente dall’incremento di produttività guidato dalle nuove tecnologie”.

È cambiata invece la presenza di rischi ciclici, in aumento negli ultimi dodici mesi, non solo perché ci si trova nella fase finale del ciclo economico.

“Gli investitori devono essere consapevoli di quali cambiamenti odierni potrebbero rappresentare i nuovi equilibri di domani”.

Le principali prospettive per le asset class

Azioni

Le Ltcma 2019 mostrano come le previsioni sui rendimenti azionari riflettano la variazione della ricchezza delle singole aree geografiche nel corso dello scorso anno. L’outlook per le azioni statunitensi è leggermente diminuito e il premio al rischio è ora sotto le medie di lungo termine. Le aspettative per il mercato azionario dei Paesi Emergenti sono migliorate, aumentando leggermnte il divario tra le previsioni di rendimento delle azioni dei Paesi sviluppati e di quelli emergenti. Le prospettive sui rendimenti di equilibrio per le azioni globali sono stabili e ragionevolmente interessanti.

Obbligazioni

Ulteriori aumenti dei tassi di liquidità sono attesi in questa fase del ciclo, ma vediamo meno rischi di rialzo per i rendimenti a lungo termine, il che probabilmente porterà a una curva dei rendimenti piatta o invertita alla fine di questo ciclo, anche se a livelli di tassi assoluti più bassi. Tassi più bassi e curve più piatte sono viste come una situazione normale nel corso dei prossimi 10-15 anni, una visione che riflette le nostre prospettive di inflazione contenuta e l’anticipazione di lunghi periodi di stimolo mano a mano che i cicli economici futuri si allungano. Il credito e il debito dei Paesi emergenti offrono ancora le migliori possibilità di rendimento all’interno del reddito fisso nei prossimi 10-15 anni.

Alternativi

Gli asset alternativi sono la nota positiva nell’edizione 2019 delle Long term capital market assumption, con aspettative sulla generazione di alpha in crescita nel private equity, il che si traduce in un miglioramento delle nostre prospettive per l’anno in corso. Data la scarsità dei rendimenti sulle asset class tradizionali, ci aspettiamo che il capitale continuerà ad affluire in attività alternative alla ricerca di rendimenti superiori. La selezione dei gestori rimane il fattore determinate nei rendimenti in tutte le classi di alternativi.

Valute

Le previsioni sulle valute sono leggermente cambiate, riflettendo la relativa stabilità dell’outlook di lungo termine nel corso di quest’anno. Mentre il dollaro statunitense rimane ben al di sopra del fair value, ci aspettiamo un suo indebolimento nei confronti delle maggiori valute nel corso dei prossimi 10-15 anni, spingendo i rendimenti di una diversificazione internazionale per coloro che sono investiti in dollari statunitensi, ma con effetto opposto per gli investitori non investiti su questa valuta. Nonostante le preoccupazioni circa i disavanzi e le dinamiche di debito degli Stati Uniti, destinate a crescere con il passare del tempo, nel nostro orizzonte di previsione vediamo poca concorrenza al sollaro quale valuta di riserva mondiale.