Economia

Italiani meno propensi a investire: boom depositi bancari

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In dieci anni i depositi bancari sono raddoppiati arrivando ad una media di 21mila euro pro capite con differenze da città a città. I numeri sono quelli elaborati da Ani e Banca di Italia e poi rielaborati dal Sole 24 ore in lasso di tempo tra il 2008 e il 2018, un decennio.

La somma di 21mila euro si riferisce a tutte le forme di deposito: quelle con durata prestabilita, a vista, overnight, rimborsabili con preavviso, buoni fruttiferi, certificati di deposito e conti correnti. Ed è proprio sui conti correnti che è rimasta la fetta maggiore della liquidità degli italiani. Ovviamente le cifre sono diverse da città a città. Così a Milano la variazione percentuale dei depositi bancari in dieci anni è stata del 99%, 87% a Roma con picchi a Treviso del 237%, Aosta 120%, Verona 130%, Piacenza 116%, Ancona 100%.

Secondo quanto rivelano i dati oggi si contano quasi 1.200 miliardi di euro parcheggiati in banca, una somma in crescita in dieci anni di ben il 75 per cento. Un segnale che dimostra come oggi gli italiani preferiscono tenere i soldi parcheggiati piuttosto che investirli, cosa che è emersa anche dalla deludente raccolta dell’ultimo Btp Italia che ha registrato appena gli 863 milioni di euro il minimo da sempre. Resta, infine, molto elevata la quota di contante circolate, anche questa in netto aumento, addirittura dell’82% rispetto al 2008.

Come scrive Il Sole, ad alimentare gli afflussi verso i depositi sono stati anche i rimborsi provenienti dalle obbligazioni bancarie.

L’occhio più attento dei regolatori, unito alla difficoltà incontrata da molte banche a emettere nuovi bond in una fase critica per il credito italiano, nel giro di dieci anni ha fatto precipitare l’ammontare di questi strumenti da quasi mille a poco più di 300 miliardi di euro.