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Israele, missili contro la Siria. ‘Dichiarazione di guerra’

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NEW YORK (WSI) – Israele torna a colpire in Siria: dopo l’attacco portato tra giovedi’ e venerdi’ contro un carico d’armi – come riferito dalla stampa Usa – un nuovo blitz e’ avvenuto stanotte. Obiettivo un centro di ricerche militari a nord di Damasco che era gia’ stato attaccato in gennaio. La notizia viene diffusa dalla tv di Stato siriana e confermata anche dall’agenzia di stampa, Sana.

L’attacco israeliano alla base militare a Damasco è “una dichiarazione di guerra” da parte di Israele. Lo ha detto in un’intervista alla Cnn il vice ministro degli Esteri siriano, Faisal al Mekdad, annunciando che la Siria potrebbe esercitare ritorsioni con i suoi modi e con i suoi tempi.

Un alto responsabile israeliano ha confermato che Tel Aviv ha condotto il raid. “Il blitz vicino all’aeroporto di Damasco aveva come obiettivo missili iraniani per gli Hezbollah”, ha detto la fonte che ha mantenuto l’anonimato.

“L’Iran ha condannato gli attacchi di Israele contro la Siria e ha esortato i paesi della regione a levarsi contro le aggressioni israeliane”: lo sottolinea il sito dell’emittente statale iraniana Press Tv.

La tv parla di immagini di una ”palla di fuoco” proprio sul centro di ricerche che sarebbe stato colpito da razzi israeliani. Il primo attacco sarebbe avvenuto invece, secondo quanto riportato dalla Cnn ieri, tra giovedi’ e venerdi’ scorsi e avrebbe avuto come obiettivo un altro carico d’armi destinato probabilmente agli Hezbollah libanesi. Non ci sono conferme ma lo stesso Libano parla di oltre una quindicina di sorvoli di aerei israeliani nei due giorni del primo attacco. Nessun commento e’ comunque stato fornito dal portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Mark Regev. E neanche l’esercito israeliano ha voluto commentare, ma un funzionario del ministero della Difesa ha detto che ”Israele sta seguendo la situazione in Siria e Libano, in particolare il trasferimento di armi chimiche e armi speciali”.

Nonostante l’acuirsi della crisi il presidente americano Barack Obama ha gia’ detto che non ha intenzione di inviare le sue truppe in Siria, anche se fosse provato che il regime di Bashar al-Assad ha usato armi chimiche nella guerra contro i ribelli. Intanto arrivano immagini raccapriccianti dalla regione costiera siriana di Banias, dove, secondo testimonianze, le milizie fedeli al presidente Bashar al Assad hanno compiuto l’ennesimo massacro a sfondo confessionale. E mentre centinaia di famiglie hanno tentato di fuggire da Banias in direzione di Tartus verso sud, gli Stati Uniti si dicono ”inorriditi” e l’Italia, tramite la Farnesina, ha espresso una condanna del crimine, giudicando ”intollerabile” la spirale di violenza in atto nel Paese.

DAMASCO, PROTEGGEREMO SIRIANI CON TUTTI MEZZI – Il governo siriano ha dichiarato che proteggerà il suo popolo con tutti i mezzi dopo l’ultimo raid condotto da Israele alla periferia di Damasco. Lo riferisce la tv Al Arabiya.

SIRIA: EGITTO, CONDANNA “AGGRESSIONE ISRAELIANA” – La presidenza egiziana ha condannato, in un comunicato, “l’aggressione israeliana” contro la Siria. In una conferenza stampa il ministro degli Esteri egiziano Kamel Amr ha condannato “qualsiasi attacco” contro i territori di uno stato arabo, sottolineando la necessità di rispettare la sovranità siriana. (ANSA)

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[ARTICLEIMAGE] DAMASCO – La Siria avrebbe dispiegato batterie di missili puntate verso Israele. Lo affermano ”alte” fonti siriane citate dalla tv Almayadin, emittente iraniana vicina agli Hezbollah, che trasmette da Beirut. Secondo le stesse fonti, la Siria ha intenzione di fornire alla ”resistenza libanese” nuovi armamenti di ogni genere. In un’intervista alla Cnn il viceministro degli Esteri siriano, Faisal al Mekdad, ha detto che l’attacco alla base militare a Damasco è “una dichiarazione di guerra”. La Siria ha accusato Israele di aver lanciato un nuovo raid aereo a Jamraya, alla periferia di Damasco. Il raid aereo israeliano “apre le porte a qualsiasi possbilità”, ha minacciato il ministro dell’Informazione siriano Omran al-Zoubi. Dura condanna all’azione di Israele è arrivata dall’Iran, dall’Egitto e dalla Lega Araba che ha chiesto l’intervento dell’Onu

IL RAID A DAMASCO. Nella notte c’è stato un nuovo raid su Damasco con obiettivo un centro ricerche militari che era già stato attaccato in gennaio. La notizia diffusa dalla tv di Stato siriana, che ha descritto una ‘palla di fuoco’ sul centro di ricerche colpito da razzi. Un alto responsabile israeliano, che ha confermato il raid a Damasco, ha detto che era contro un rifornimento di armi iraniane destinato agli Hezbollah libanesi. Da Israele non è arrivata ancora nessuna dichiarazione ufficiale.

INTELLIGENCE MEDIORIENTALE: SECONDO RAID IN 3 GIORNI. Una fonte ufficiale dell’intelligence in Medioriente, poco prima delle dichiarazioni del responsabile israeliano, aveva già confermato che Israele aveva compiuto il secondo attacco aereo in tre giorni in Siria. La fonte, che ha voluto mantenere l’anonimato visto che si tratta di una questione coperta dal segreto militare, spiega che il raid è avvenuto nella capitale e l’obiettivo era proprio un carico di missili guidati sofisticati di produzione iraniana dei quali si ritiene fosse in corso il trasferimento a Hezbollah. L’agenzia di stampa di Stato siriana riferisce che ci sono vittime.

NO COMMENT DA NETANYAHU, RINVIATO VIAGGIO IN CINA. Il primo ministro israeliano Beniamyn Netanyahu non ha commentato per ora le notizie sul raid in Siria contro armi destinate ad Hezbollah attribuito ad Israele. Intervenendo ad una cerimonia ufficiale per l’apertura di un’autostrada – di cui uno degli svincoli è intitolato al padre Ben Zion Netanyahu – si è limitato – secondo quanto riferiscono i media – ad accennare al fatto che il genitore gli ha insegnato ”il grande impegno che abbiamo nell’assicurare la sicurezza di Israele e nel fortificare il suo futuro”. Netanyahu, che nel pomeriggio doveva partire per una visita di Stato in Cina di 5 giorni, ha rinviato il viaggio.

HEZBOLLAH: NON COLPITA CENTRO DI RICERCA JAMRAJA. La tv di Hezbollah al-Manar tv ha riferito che il centro di ricerca di Jamraya non è stato colpito nell’attacco compiuto da Israele. L’emittente inoltre, citando fonti della sicurezza siriana, ha aggiunto che gli obiettivi del raid erano tre: baracche militari, depositi di armi per l’esercito e un centro di difesa aerea. La televisione libanese al-Mayadeen, che ha molti giornalisti in Siria, ha riferito che uno degli attacchi ha preso di mira una postazione militare nel villaggio di Saboura, a ovest di Damasco e a circa 10 chilometri dal confine con il Libano.

EGITTO, CONDANNA ”AGGRESSIONE ISRAELIANA”. La presidenza egiziana ha condannato, in un comunicato, ”l’aggressione israeliana” contro la Siria. In una conferenza stampa il ministro degli Esteri egiziano Kamel Amr ha condannato ”qualsiasi attacco” contro i territori di uno stato arabo, sottolineando la necessità di rispettare la sovranità’ siriana.

LA CONDANNA DELL’IRAN. ”L’Iran ha condannato gli attacchi di Israele contro la Siria e ha esortato i paesi della regione a levarsi contro le aggressioni israeliane”: lo sottolinea il sito dell’emittente statale iraniana Press Tv. Per l’Iran si tratta dell’ “aggressione contro la Siria” di Israele, riferendosi al raid condotto dai caccia israeliani per distruggere un carico di missili. “Il regime sionista ed i suoi alleati stanno cercando di creare una discordia etnica e religiosa tra i paesi musulmani”, ha dichirato un portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehmanparast, esortando i paesi della regione ad essere uniti contro Israele. Il portavoce iraniano ha definito gli attacchi israeliano come “calcolati” tentativi di creare insicurezza ed instabilità nella regione. Il comandante delle Forze di terra iraniane, Amir Ahmad-Reza Pourdastan, ha detto che se necessario l’Iran è pronto ad addestrare l’esercito siriano. Il generale ha premesso che ”la Siria ha un forte esercito e, con la struttura e l’esperienza accumulata nel confronto con il regime sionista, può sicuramente difendere il paese e non c’e’ bisogno di interferenze da parte di altri paesi. Ma – ha aggiunto come riporta l’agenzia iraniana Fars – se c’è qualsiasi bisogno di addestramento, possiamo aiutarli”.

VENERDI’ SCORSO L’ALTRO RAID ISRAELIANO. Un altro attacco israeliano aveva colpito il territorio siriano venerdì, ma non è chiaro dove precisamente. La fonte ha precisato ad Associated Press che nell’attacco di oggi, come in quello di venerdì, l’obiettivo erano missili terra-terra Fateh-110, che hanno sistemi di guida molto accurati. Israele ha più volte avvertito che non avrebbe permesso il trasferimento di armi sofisticate dalla Siria a Hezbollah, con base in Libano. Il gruppo è alleato del presidente Bashar Assad e nemico giurato dello Stato ebraico. Tra l’altro proprio questa settimana il suo leader, Hassan Nasrallah, ha dichiarato esplicitamente che Hezbollah appoggerà se necessario il presidente siriano Bashar Assad nello sforzo di porre fine ai due anni di rivolta. L’area investita dalle esplosioni di oggi, quella del centro di ricerca militare di Jamraya, si trova a nordovest di Damasco e a 15 chilometri di distanza dal confine con il Libano.

OBAMA NON INVIERA’ TRUPPE. Nonostante i blitz di Israele (uno a gennaio, il secondo venerdì e il terzo questa notte) il presidente americano Barack Obama ha già detto che non ha intenzione di inviare le sue truppe in Siria, anche se fosse provato che il regime di Bashar al-Assad ha usato armi chimiche nella guerra contro i ribelli. Dopo un primo attacco a fine gennaio contro strutture militari in Siria, implicitamente confermata da Israele, l’aviazione di Israele ha condotto il raid a metà settimana, secondo fonti Usa. L’esercito israeliano non ha voluto commentare, ma un funzionario del ministero della Difesa ha detto che ”Israele sta seguendo la situazione in Siria e Libano, in particolare il trasferimento di armi chimiche e armi speciali”, destinate probabilmente agli Hezbollah libanesi.