Economia

Intesa SanPaolo vuole Generali, via da grinfie di francesi e tedeschi

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MILANO (WSI) – E alla fine la conferma sulle indiscrezioni di questi ultimi giorni sulla scalata di Intesa SanPaolo su Generali è arrivata.

La banca guidata da Carlo Messina ha diffuso una nota in cui conferma la valutazione attuale sull’opportunità di una combinazione industriale con Generali, in considerazione dell’interesse dell’istituto di credito più grande d’Italia verso il settore del risparmio gestito, del private banking e in quello dell’assicurazione.

“Con riferimento a recenti notizie di stampa in merito a una possibile operazione di aggregazione con Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo conferma, in coerenza con il piano di impresa 2014-2017 reso noto al mercato, il proprio interesse industriale per la crescita nel settore del risparmio gestito, del private banking e in quello dell’assicurazione in sinergia con le proprie reti bancarie, anche con possibili partnership internazionali. Il management di Intesa Sanpaolo valuta regolarmente le opzioni di crescita endogena ed esogena, incluse quelle proposte dalle banche d’affari, secondo stringenti criteri di preservazione della leadership di adeguatezza patrimoniale e coerentemente con la politica di creazione e distribuzione di valore per i propri azionisti. In quest’ottica, il management di Intesa Sanpaolo valuta e continuerà a valutare con attenzione ogni possibile opportunità di rafforzamento del proprio posizionamento competitivo e di conseguenza dell’andamento prospettico economico-patrimoniale del Gruppo. Tali opportunità, incluse possibili combinazioni industriali con Assicurazioni Generali, sono oggetto di valutazioni in corso da parte del management”.

Obiettivo creare un colosso nel campo del risparmio gestito

Due fonti vicine confermano anche che Intesa sta studiando un’offerta pubblica di scambio sulla maggioranza di Generali con l’obiettivo di creare un colosso nel campo del risparmio gestito visto che Intesa è prima in Italia nelle polizze vita con una quota di mercato del 18,3% e a seguire Generali con 16,4%.

Nascerebbe così un gruppo con una capitalizzazione di Borsa pari a 60 miliardi, e che avrebbe l’appoggio di due fondazioni molto vicine alla banca, Compagnia San Paolo e Fondazione Cariplo. Potrebbero però nascere problemi a livello di concorrenza, che andrebbero valutati guardando alle sovrapposizioni sulle singole province.

Potrebbe essere contraria all’operazione Mediobanca che ha una partecipazione in Generali al 13%. Leonardo del Vecchio e i gruppi Caltagirone e de Agostini, con quota tra il 3,5% e l’1% invece, potrebbero decidere se appoggiare o meno l’operazione.

La scalata di Intesa SanPaolo per fermare Axa e Allianz

Ma perché questo interesse di Intesa SanPaolo su Generali? Secondo una delle fonti vicine alla vicenda, a muovere la scalata della banca nella compagnia del Leone di Trieste il rischio di ingerenze da parte di Axa o di Allianz.

“In un processo di consolidamento europeo Generali è la preda più ambita e le ipotesi di mosse dall’estero sono altamente attendibili. Il nostro Paese non potrebbe sopportare la perdita di Generali. Dopo Pioneer (andata ai francesi di Amundi) sarebbe un colpo mortale per il risparmio italiano“.

Così una fonte a Reuters. Intanto venerdì è in agenda un cda della banca in cui, assicura il presidente Gian Maria Gros-Pietro, all’ordine del giorno ci sarà il budget e non l’affaire Generali.

L’unico punto interrogativo che resta aperto riguarda le partecipazioni incrociate, dopo che Generali ha acquistato il 3,01% di Intesa. Il fatto che Generali abbia comprato il 3,01% di Intesa, a meno di un’Opa o Ops su minimo 60%, diventa un aspetto ininfluente nell’eventuale operazione. Resta da vedere se la banca in precedenza ha comprato una soglia che supera il 3%, e considerando che tale comunicazione deve essere fatta entro 4 giorni lavorativi, non è tanto remota la possibilità che Generali sia bloccata nel capitale di Intesa SanPaolo.