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Indagini su “MPS leasing”: nuovi sequestri e perquisizioni

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SIENA (WSI) – Nuove perquisizioni e sequestri a Siena. Gli inquirenti hanno perquisito tutte le proprietà di Antonio De Gortes, figlio dell’ex fantino Aceto, e l’Enoteca Italiana, dove il ristorante è gestito dal fratello Alberto. L’inchiesta sarebbe collegata a quella sul Mps, 5 gli indagati.

Secondo quanto si apprende, la Procura indaga sull’acquisto di alcuni immobili (a Castiglion della Pescaglia, Massa Marittima e Grosseto) da parte di Antonio De Gortes (tra l’altro presidente di Monte Paschi Leasing) che sarebbero stati ceduti da ‘valorizzazioni immobiliari’, società gestita dal Monte.

Le accuse sarebbero di turbativa d’asta e infedeltà immobiliare. Una volta acquistati gli immobili sarebbero stati rivenduti, in breve tempo, a prezzi nettamente superiori. L’inchiesta sarebbe un nuovo filone di quella su Antonveneta. Oltre al materiale cartaceo sarebbero stati sequestrati anche alcuni computer.

Intanto da New York il ministro dell’economia, Vittorio Grilli, lancia un messaggio rassicurante: il Monte dei Paschi di Siena “é una banca solida” e “le potenziali perdite che potrebbero emergere dalle indagini non andranno ad intaccare questo quadro complessivo”. Per analisti e osservatori d’Oltreoceano sono questi due fattori a rendere volatile il mercato e a porre ancora una volta l’Italia al centro delle turbolenze finanziarie. Ma – spiega Grilli – “se guardiamo bene alla situazione, questa volatilità si è mantenuta in un range normale”, come normale è che i mercati siano un po’ nervosi prima di ogni elezione. Il ministro però sottolinea i passi in avanti compiuti dal nostro Paese negli ultimi mesi.

“Abbiamo passato momenti difficili, ma – sottolinea parlando all’attenta platea americana – la situazione adesso in Italia è molto cambiata”. E – assicura ancora – la ripresa economica in Italia si farà viva nella seconda metà dell’anno, quando ci sarà una chioara “inversione di tendenza”. Pur restando ancora incerta l’entità. Certo, la vicenda del Monti dei Paschi di Siena pone molti interrogativi, anche in America. Grilli ribadisce come il suo staff al Tesoro stia ultimando l’esame che dovrebbe portare alla sottoscrizione dei cosiddetti ‘Monti bond’ da 3,9 miliardi di euro emessi da Mps: “Gli uffici stanno lavorando – spiega – e stanno approfondendo le procedure. E quando avranno finito, vedremo”. Per quel che riguarda le voci di una loro sottoscrizione già nelle prossime ore, Grilli si limita a dire: “Io oggi sono qui a New York e domani all’Ecofin a Bruxelles”.

E l’ex vicedirettore generale di Banca Monte dei Paschi di Siena Marco Morelli si è recato in Procura a Siena accompagnato dal suo legale Riccardo Olivo. Morelli ha salutato i giornalisti presenti prima di entrare nelle stanze dei sostituti Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso. L’ex vice di Antonio Vigni è indagato nell’ambito dell’inchiesta per l’acquisizione di Banca Antonveneta da parte del Monte. L’interrogatorio è durato oltre cinque ore. “Gli atti sono stati secretati”, ha detto il difensore di Morelli, l’avvocato Riccardo Olivo, lasciando il palazzo di Giustizia insieme a Morelli.

Intanto la Fondazione Mps ha fatto sapere che manterrà la propria sede a Siena mentre all’orizzonte si intravede una modifica dello statuto volto a recepire alcune disposizioni legislative in materia di incompatibilità e i principi della Carta delle Fondazioni varata dall’Acri a proposito di governance, attività istituzionale e gestione del patrimonio. In particolare, la Fondazione con riferimento alle indiscrezioni e alle prese di posizione apparse in questi giorni sui media in merito all’eventuale revisione del proprio statuto, precisa che non sarà messo in discussione lo sp

ostamento da Siena della sede legale e della direzione generale di Banca Mps. L’Ente, infatti, “intende confermare l’impegno a fare tutto quanto sarà in proprio potere, avvalendosi quando fosse necessario dei diritti derivanti dall’attuale e futura sua partecipazione al capitale della banca conferitaria, per assicurare la stabilità e l’inalterabilità nel tempo dell’attuale ubicazione”.

Le eventuali modifiche statutarie poi, aggiunge Palazzo Sansedoni, “potranno riguardare, se condiviso dalla competente deputazione generale, il recepimento di alcune disposizioni legislative cogenti in materia di incompatibilità, nonché dei principi contenuti nella “Carta delle Fondazioni” varata dall’Acri nel campo della governance, dell’attività istituzionale e della gestione del patrimonio”.

Altro punto all’esame della Deputazione Generale in materia statutaria “si potrà riferire alla miglior aderenza della composizione del futuro organo di indirizzo all’esigenza di assicurare una prevalente e qualificata rappresentanza degli enti, pubblici e privati, espressioni della realtà locale” come previsto dalla legge. “Non è quindi e non sarà comunque messo in discussione – ribadisce l’ente – l’imprescindibile legame tra la Fondazione e il proprio storico territorio di riferimento, ma – eventualmente – sarà ricercata una più ampia ed equilibrata configurazione delle diverse realtà senesi, pubbliche e private, che appaiano meritevoli di rappresentanza nell’organo di indirizzo”. (Ansa)