Società

IL WALL STREET JOURNAL
VOLTA PAGINA
E PUNTA SUL WEB

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(WSI) –
Dal 2 gennaio il Wall Street Journal volta pagina e diventa il primo dei grandi giornali americani a ridefinire i propri contenuti tenendo conto del web. La riforma si basa sulla constatazione che i lettori interessati delle notizie più aggiornate le cercano sul sito Internet. Da qui la scelta di potenziare il web del Wall Street Journal – abbonarsi costa 99 dollari l’anno – in maniera di affidargli il compito di aggiornare i lettori in tempo reale.

Il giornale in carta perderà dunque molte «breaking news» puntando ad intercettare un altro tipo di lettorato ovvero coloro che cercano approfondimenti, analisi e commenti. Da qui anche la revisione del formato perché il nuovo giornale passerà da 6 a 5 colonne, sarà più maneggevole e destinerà all’interno un maggiore spazio alle inchieste.

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L’idea di fondo che sta dietro alla revisione di grafica e contenuti nasce dalla volontà di intercettare due diversi tipi di pubblico offrendo notizie sempre più attuali a operatori di borsa, giovani e appassionati del web ed al tempo stesso puntando a rafforzare il blasone di giornale di qualità nei confronti di un pubblico più selezionato, disposto a spendere pur di poter leggere approfondimenti che altrove non si trovano.

Goordon Crovitz, editore del Wall Street Journal, scommette su questa formula per aumentare profitti che, ammette, «non sono come dovrebbero essere». Sarà il 2007 ad esprimere il verdetto sulla scommessa della testata economica più apprezzata d’America anche se una conferma della crescente importanza del web viene dal fronte delle televisioni.

E’ di ieri l’annuncio che colossi dell’etere e dello spettacolo come la Fox tv di News Corporations, Viacom, Cbs e Nbc Universal hanno iniziato a lavorare sul progetto di rispondere alla sfida di YouTube dando vita ad un sito sul quale si potranno vedere in esclusiva le loro immagini.

YouTube è stato acquistato di recente da Google per 1,65 miliardi di dollari e deve il proprio successo al fatto di mettere online video amatoriali ma spesso offre anche immagini pirata di tv, film e spettacoli coperti da copyright. Per far fronte al problema i giganti dell’intrattenimento hanno così deciso non di puntare su sentenze di tribunale ma su un prodotto che promette di essere più completo e competitivo.

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