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IL MERCATO VUOLE 50 PUNTI BASE, MA LE BANCHE?

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(WSI) –Oggi è attesa la riunione della Bce in cui non è previsto alcun cambiamento all’attuale livello dei tassi. Più interessante sarà seguire la conferenza stampa di Trichet che potrebbe dare indicazioni circa la politica monetaria dei prossimi mesi. Nella riunione di oggi inoltre saranno rese note le stime di crescita ed inflazione per quest’anno e per il prossimo. In base alle ultime indiscrezioni le stime di crescita per il prossimo anno saranno drasticamente riviste al ribasso, non è quindi escluso una crescita abbondantemente sotto il 2% nel 2008. Attesa anche la riunione della BoE che, in base al consensus di Bloomberg non dovrebbe apportare modifiche ai tassi, sebbene diversi si aspettano un taglio da 25 pb.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno chiuso in rialzo in attesa della riunione della Bce e della BoE di oggi ed in seguito all’andamento positivo del mercato azionario. Lo spread sul 2-10 anni è rimasto fermo a 24. Sul monetario è continuato il rialzo dei tassi, con l’Euribor 3 mesi fissato ieri a 4,87%, sempre più vicino ai massimi del 2000.

Intanto sul fronte macro le vendite al dettaglio dell’intera area euro di ottobre hanno registrato un calo congiunturale dello 0,7%, attribuibile soprattutto al calo dei prodotti non alimentari, confermando la sfiducia dei consumatori nel periodo in considerazione. Oggi l’attenzione degli operatori sarà rivolta alle banche centrali e soprattutto sul discorso di Trichet. Sul decennale il supporto si colloca a 3,99% e la resistenza a 4,13%.

Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia della positiva chiusura dei listini azionari, spinti dai dati macro segnalanti una crescita annualizzata della produttività nel terzo trimestre ai massimi degli ultimi quattro anni, moderando pertanto le spinte salariali e lasciando maggiore spazio alla Fed per concentrarsi sul tema crescita. Oggi è attesa la conferenza stampa di Bush che dovrebbe ufficializzare il piano di aiuto ai mutuatari in difficoltà che prevede il blocco per cinque anni della quota interessi su una parte dei mutui a tasso variabile. Nel frattempo l’ipotesi di creazione di un superfondo da 100Mld$ sembra incontrare scarse adesioni. Secondo quanto riportato dal Wsj, il superfondo potrebbe comunque partire ma con una dotazione dimezzata.

Continuano ad arrivare notizie di svalutazioni di bilancio come nel caso di Royal Bank of Scotland che ieri ne ha annunciato circa 3Mld$. Le difficoltà nel settore mutui si stanno gradualmente estendendo anche al settore del credito al consumo, come testimoniato dai dati relativi al comparto dei prestiti per acquisto di auto che ammontano a circa 600Mld$ su base annua. Secondo quanto riportato dall’American Bankers Association, nel secondo trimestre il tasso di morosità a 30 giorni sui prestiti erogati da istituti diversi dalle banche ha toccato il massimo dal 1991. Gli operatori continuano ad avere piena fiducia nel fatto che la Fed taglierà i tassi fino a 50pb. Per oggi il livello di resistenza sul decennale è al 4,05%.

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Valute: Dollaro in recupero verso Euro sulla scia di dati macro più favorevoli sia sul fronte della produttività sia su quello del mercato del lavoro in vista dei relativi dati generali attesi il prossimo venerdì. Il supporto più rilevante nel breve termine si colloca a quota 1,4525. Yen in deprezzamento sulla scia dei rialzi dei listini azionari. Verso Dollaro lo Yen si mantiene prossimo ai minimi delle ultime 3 settimane, mentre verso Euro il cross continua ad oscillare tra area 160 e 164. I movimenti dello Yen nelle prossime sessioni continueranno ad essere influenzati dall’andamento dei listini azionari.

Materie Prime: ribasso per il greggio Wti sceso ai minimi da 6 settimane. Nonostante le scorte di greggio siano fortemente calate negli Usa, sono salite nella località di Cushing. Inoltre c’è stato un marcato aumento delle scorte di benzina e distillati. Il prezzo non ha beneficiato della decisione Opec di lasciare invariata la produzione. Tra gli industriali prosegue la debolezza del piombo (-2%) su timori che la società Ivernia possa riprendere le spedizioni dall’Australia, interrotte lo scorso aprile. Tra i preziosi debole l’oro (-0,5%) su apprezzamento del Dollaro. Tra gli agricoli in calo il grano (-1,3%) dopo che l’Egitto, secondo importatore mondiale, ha acquistato grano russo anziché americano.

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