Economia

I nomi delle banche che a Roma hanno concesso mutui a tassi usurai

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ROMA (WSI) – Mutui bancari che in diversi casi hanno superato la soglia prevista dalla legge antiusura. Questo il dato che emerge da un carteggio fra la banca di Credito cooperativo e Credito sportivo e che riporta Il Fatto Quotidiano.

Ma procediamo per ordine. Quando era sindaco di Roma, Francesco Rutelli negli anni novanta presentò il progetto sui Punti Verde Qualità, dei vasti parchi attrezzati e dati in concessione a operatori privati per essere poi messi a reddito. Obiettivo: riqualificare il verde della città, assegnando a imprenditori del mondo dello sport e della cultura intere aeree da riqualificare con impianti sportivi, teatri, botteghe di artigiani e ristoranti a km zero.

Le risorse per mettere a punto questo progetto venivano da mutui concessi da istituti come banca di credito Cooperativo e Istituto Credito Sportivo e garante per il 95% il Comune di Roma. Se le intenzioni erano buone, i fatti non lo sono stati. Alcuni concessionari hanno aperto le porte della loro società a soggetti che hanno gonfiato le cubature e stravolto i progetti, non restituendo alle banche neanche un euro di quanto avuto in prestito.

“Simbolo di questo scandalo quella che doveva essere la Città del Rugby di Spinaceto, struttura costata oltre 30 milioni di euro ma mai terminata, dove il verde non esiste e vi è stato realizzato un campo da gioco per la palla ovale che non rispetta nemmeno le misure regolamentari per disputarvi gare ufficiali”.

Ad oggi sono 11 i concessionari che da anni non pagano i mutui e devono ancora restituire 120 milioni di euro a cui si aggiungono altri 140 di arretrati degli altri imprenditori. Ma nello scandalo se ne inserisce anche un altro che riguarda gli stessi rapporti tra la Banca di Credito Cooperativo e il Credito Sportivo, con la prima che si rifiuta di restituire alla seconda un mutuo di secondo livello di 5 milioni di euro e in cui emergono tassi da usura.

Esiste un carteggio fra Banca di Credito Cooperativo e Credito Sportivo (…) dove si apprende che la Bcc si rifiuta di restituire all’Ics un mutuo di secondo livello di 5 milioni di euro, alla luce di una perizia contabile allegata nella quale si adombra senza mezzi termini addirittura l’usurarietà del tasso effettivo del finanziamento, con conseguenza la restituzione degli interessi ad oggi pagati all’Istituto”.

A sostenere la tesi per cui le banche in questione hanno concesso finanziamenti  a tassi fuori legge arriva anche da un esposto che uno degli imprenditori insolventi concessionario del parco della Madonnetta, Andrea Ciabocco, ha reso alla procura di Roma e dal magistrato Alfonso Sabella, assessore alla Legalità del comune di Roma, con delega ai Punti Verde Qualità.

“Parliamo di un problema di carattere tecnico: Credito Sportivo e Bcc hanno considerato quei mutui come altri crediti. Conseguentemente, si è applicata una percentuale molto più elevata del consueto. Siccome il mutuo è di solito garantito da un immobile, il tasso soglia di usura è molto più basso e in questa circostanza sarebbe stato superato. In realtà, in alcuni casi, se si considerano commissioni e altre spese, anche volendoli considerare come altri crediti il tasso-soglia è stato comunque sforato”.

Per uscire dal pantano, lo stesso Sabella offre la sua soluzione:

“Il mio piano era chiaro ovvero esigere dalle banche la rimodulazione dei mutui, spalmare tutto a 30 anni, accertare le responsabilità degli istituti, salvare il salvabile e risanare il bilancio. La Bcc era disponibile, il Credito Sportivo meno. Poi la Giunta Marino è caduta”.

Da qui l’appello all’attuale amministrazione guidata da Virginia Raggi di affrontare subito il problema.