Economia

Guerra Mondiale è iniziata. Esercito iraniano: assalto in Siria, al fianco di Russia e Hezbollah

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DAMASCO (WSI) – A giudicare dagli ultimi titoli delle testate di informazione su Internet, viene da chiedersi se la guerra per procura in corso in Medioriente non stia sfociando nella Terza Guerra Mondiale. Non si tratta piu’ di un conflitto regionale, ma di un vero e proprio confronto a viso aperto su scala globale.

Reuters fa sapere che centinaia di soldati iraniani hanno fatto il loro ingresso in Siria per combattere a fianco di Hezbollah, delle milizie sciite irachene e del regime di Assad contro gli insorti, con l’aiuto aereo della Russia. Le truppe di terra stanno combattendo al fianco dei russi che hanno iniziato da ieri a bombardare i gruppi di ribelli anche chi di loro non fa capo allo Stato Islamico.

L’ultimo gruppo colpito, l’esercito libero della Siria, è stato finanziato e armato dall’Occidente e i suoi combattenti addestrati dalla CIA. Come i curdi in Iraq e nel nord della Siria, è una fazione di insorti sostenuta da Europa e Stati Uniti.

Il gruppo ha riferito a Reuters che una delle sue basi nella provincia di Idlib è stata colpita da 20 missili nell’ambito di due raid aerei distinti. I suoi combattenti sono stati addestrati dalla CIA in Qatar e Arabia Saudita, nel quadro del programma che Washington ha ideato per combattere ISIS e Assad nella regione.

Mosca è pero’ favorevole al mantenimento dello status quo politico in Siria. Il Cremlino vuole che Assad rimanga in carica, perché è l’ultimo alleato di spicco che gli rimane nella caldissima regione mediorientale, dove l’avanzata dell’Isis in Siria e in Iraq, senza contare l’espansione progressiva in Libia, nel Nord Africa, sta creando instabilità spostando gli equilibri.

Centinaia di soldati iraliani sono arrivati in Siria per unirsi all’offensiva guidata dalle truppe governative di Bashar al-Assad, secondo quanto riportato da fonti libanesi. E’ un chiaro segnale che la guerra civile si sta trasformando in una guerra per procura, nella quale le grandi potenze del mondo fanno le loro mosse in una sempre piu’ confusa scacchiera mediorientale.

Gli aerei dell’esercito russo hanno bombardato il paese per il secondo giorno di fila, colpendo civili e ribelli anti governativi, ma non solo obiettivi sensibili dello Stato Islamico, il violento gruppo terroristico islamista che vuole creare un nuovo califfato nella regione e a cui si oppongono un po’ tutte le nazioni della regione e dell’Occidente.

La lotta allo Stato Islamico sembra pero’ ormai rimasto l’unico obiettivo comune di Mosca e Washington, che per la prima volta dai tempi della Guerra Fredda sono avversari in un vero conflitto. E mentre i suoi aerei bombardano la Siria, il Cremlino sta armando i curdi con l’aiuto del governo in Iraq. I curdi sono nemici dichiarati dell’ISIS, ma anche della Turchia.

Turchia e Arabia Saudita, come gli Stati Uniti e l’Unione Europea, vogliono vedere cadere Assad, accusato di aver provocato migliaia e migliaia di morti sotto il suo regime che non ha mai accettato l’esistenza di oppositori. Un governo che ha fatto decisamente piu’ morti dello stesso Stato Islamico.

Finora il sostegno diretto degli iraniani ad Assad è arrivato nella forma di consulenti militari. Teheran aveva tuttavia in passato mobilitato le milizie sciite da Iraq e Afghanistan per convincerle a unire le forze con le truppe governative siriane.

Mosca ha detto di aver colpito postazioni e basi dello Stato Islamico, ma anche aree vicino alle città di Hama e Homs dove si trovano alcuni gruppi di ribelli che, al contrario dell’ISIS, sono appoggiati dagli alleati di matrice sunnita degli Usa, come sauditi e turchi.

Fonte: Reuters