Economia

Guerra dazi: altro che prove di pace, si rischia escalation tensioni

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Mentre Donald Trump tenta (inutilmente) di rasserenare i mercati azionari, affermando che le trattative con la Cina per la soluzione della guerra commerciale, stanno andando nella giusta direzione, l’uomo scelto dall’inquilino della Casa Bianca per capitanare i negoziati commerciali con la Cina sembra convinto che altri dazi contro le importazioni cinesi siano necessari affinché  gli Stati Uniti ottengano concessioni evitando di accettare “promesse vuote” come l’aumento temporaneo degli acquisti di semi di soia americana.

Secondo il New York Times, è questo l’approccio di Robert Lighthizer, lo ‘zar’ commerciale statunitense pronto a volare a Pechino per riprendere le trattative.

L’indiscrezione fa temere una escalation delle tensioni tra le due potenze mondiali che nel corso del 2018 si sono colpite a vicenda con dazi. Cio’ renderebbe difficile il raggiungimento di un accordo entro il primo marzo prossimo, la data in cui scadra’ la tregua commerciale siglata il primo dicembre scorso tra il presidente americano e quello cinese Xi Jinping.

Ieri, intanto, Trump ha affermato che i negoziati tra Stati Uniti e Cina “procedono molto bene, vedremo cosa succede” ma non mancato chi ha segnalato che l’ottimismo del leader Usa sia esagerato e pensato per calmare l’azionario americano, che ha chiuso il peggiore anno dal 2008.