Economia

Grazie Brexit – Milano, nuova “City” della finanza

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Finora si muovevano solo i capitali. Oggi, grazie alla Brexit, si muovono anche i big della finanza dal risparmio gestito all’investment banking.

JP Morgan, il colosso americano della finanza cerca casa a Milano per sostenere ed accrescere le sue attività nel bel Paese.

Qualche altra, come Amundi SGR, dopo la recente acquisizione di Pioneer con l’annuncio dei trecento nuovi ingressi l’ha appena trovata in via Cernaia – fra Brera e Porta Nuova. Anche il fondo Vanguard arriverà a breve nel capoluogo lombardo con una sede in zona Porta Nuova insieme ad altre aziende del settore che stanno valutando il da farsi, contribuendo in qualche misura nella crescita della piazza milanese.

Insomma, molti banchieri, se non in fuga, certamente sono in partenza da Londra per transitare nella nostra capitale economica, la più accreditata a livello mondiale per ospitare questi fuggiaschi della finanza.

Pur di vincere sulla concorrenza di altri capitali europee come Francoforte, Dublino, Parigi, Lussemburgo e  Madrid, solo per citarne alcune, si sta pensando ad una task force  composta da Mef, Comune di Milano, Consob e Bankitalia che vada ad incontrare le banche internazionali e facilitare il trasloco.

Si aspetta la Citi-group che ha già annunciato il trasferimento dalla capitale londinese di oltre 150 banchieri, oltre a Morgan Stanley e la giapponese Nomura: insomma una rivoluzione logistica di portata planetaria.

Secondo la segreteria tecnica del Ministero dell’Economia e delle Finanze, una stima preliminare porta a prevedere l’arrivo a Milano di 1500 specialisti dell’Investment banking e dell’asset management.

Se son rose fioriranno, anche al passo delle Riforme tante volte annunciate, soprattutto nel campo della “giustizia civile” e della perenne instabilità politica.

Anche qui la nostra “accozzaglia” ha una responsabilità, ma questo è un altro discorso.

Adesso è tempo di festeggiare e dire che l’isolamento non paga e che il “passaporto finanziario europeo” è accessibile stando dentro e non uscendo come, improvvidamente, come i fatti stanno a dimostrare, ha deciso di fare con l’esito del referendum popolare che ne ha decretato l’uscita.

Grazie Brexit e benvenuti in Italia: AVANTI TUTTA!