Economia

Governo, con rialzo tassi nel 2019 conti in bilico

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ROMA (WSI) – L’Italia sul filo del rasoio con la fine del Quantitative easing deciso dal numero uno della Bce Mario Draghi.

Fino a settembre la Banca centrale continuerà a comprare 30 miliardi al mese di obbligazioni (per lo più titoli di Stato): poi, fino a dicembre, l’ammontare scenderà a 15 miliardi. E dal 2019 cosa succederà?

Probabilmente la Bce continuerà a rinnovare i titoli in scadenza per alcuni mesi ma poi dovrà cominciare a venderli, come sta già la Fed. La conseguenza inevitabile sarò una stretta monetaria e aumento degli interessi sui debiti pubblici.

Nel mirino i paesi più deboli dell’eurozona che dovranno offrire agli investitori rendimenti più alti. Tra questi  l’Italia che se non raggiungerà il pareggio di bilancio avrà conseguenze molto negative e immediate. Gli acquisti della Bce difatti hanno aiutato a sostenere la domanda di titoli di Stato, allentando la stretta del credito delle banche. Nel pieno del Qe l’Italia ha risparmiato circa 15 miliardi di euro all’anno sul cosiddetto servizio al debito, cioè riconoscendo minori interessi sui titoli di Stato ai suoi sottoscrittori. Come ha spiegato all’Agi l’economista Marcello Messori, direttore della School of European Political Economy dell’Università Luiss (in una intervista dell’ottobre 2017):

“Se l’Italia non saprà dare segnali importanti sul fronte del debito pubblico, in prospettiva potrebbero esserci problemi. Un Paese come il nostro inevitabilmente entrerà in una fase di maggiore difficoltà. L’auspicio è che si sfrutti ancora questo spazio temporale in cui la Bce diminuirà gli acquisti ma continuerà comunque a farli. L’Italia può sfruttare questo tempo che ha a disposizione per avviare una graduale ma costante diminuzione del rapporto tra debito pubblico e Pil. Penso che questa sia davvero la scommessa che ci giochiamo”.

Per l’Italia, a medio termine, la fine del programma QE significherà che i tassi di interesse inevitabilmente saliranno minando la sostenibilità del debito pubblico italiano trascinando le banche e suoi clienti, come avvenuto in Grecia e a Cipro.  Altro che flat tax, pace fiscale e quota 100: il governo giallo-verde dovrà affrontare quindi una prova molto dura prestissimo.