Mercati

Google ai massimi storici, Apple sotto 400 miliardi

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SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro, la sessione di ieri è stata caratterizzata dall’attesa per la riunione dell’Eurogruppo, dopo che alcune indiscrezioni giornalistiche hanno riportato che Portogallo ed Irlanda avrebbero chiesto un allungamento dei tempi del piano di salvataggio. Nel frattempo continua la riduzione dello spread Italia vs Spagna, in conseguenza dell’andamento divergente dei tassi sul comparto decennale, con quelli italiani in rialzo. I CDS a 5 anni Italia continuano a permanere al di sopra degli analoghi spagnoli per circa 15pb.

Poco variato invece lo spread del Btp decennale vs Germania. Al termine della riunione il capo dell’Eurogruppo, Dijsselbloem, ha dichiarato che la possibile estensione dei termini per il piano portoghese ed irlandese sarà discussa oggi durante la riunione dell’Ecofin.

È’ inoltre emersa una certa apertura alla revisione degli obiettivi di bilancio per i paesi in difficoltà, come ha dichiarato il commissario agli Affari Economici e Monetari Rehn. Sull’Esm Dijsselbloem ha dichiarato che sono stati fatti progressi sul tema della retroattività della ricapitalizzazione delle banche, mentre su Cipro ha affermato che i governi europei auspicano una “veloce conclusione” dei colloqui sul pacchetto di aiuti entro marzo. Asmussen, membro Bce e Bundesbank, ha dichiarato che la Troika oggi sarà a Cipro per riaprire i colloqui per il piano di salvataggio.

Oggi sono attese aste sul medio e lungo termine in Austria per 1,5 Mld€, mentre Grecia, Belgio e Esm saranno impegnati per emissioni di titoli a breve termine per circa 6 Mld€. Negli Usa tassi di mercato in rialzo in un contesto di maggiore propensione verso i mercati azionari che nel frattempo stanno continuando il forte rally rialzista.

Ieri Yellen, vice presidente Fed ed indicata da molti analisti come possibile successore di Bernanke il prossimo anno, ha ribadito chiaramente l’intenzione di continuare la politica di acquisto di bond senza alcun rallentamento, ipotesi che invece era emersa dalle minute dell’ultima riunione Fed. Il motivo di tale determinazione risiede nel fatto che il mercato del lavoro è “lontano dall’essere guarito” e che l’economia sta crescendo ad un tasso “ben lontano dal suo potenziale”.

Ha inoltre ribadito il target sul tasso di disoccupazione al 6,5%, aumentando pertanto il focus degli operatori su tale indicatore nel corso della citata pubblicazione di venerdì. Su questo punto Kocherlakota, membro Fed non votante, si è anzi detto favorevole ad una riduzione per portarlo al 5,5%, ipotizzando pertanto implicitamente la propensione per una politica monetaria espansiva per ancora molto tempo.

Nel frattempo in Giappone si è registrato un’ennesima giornata di forte calo dei tassi governativi, con il comparto decennale ai minimi dal 2003, dopo che il probabile prossimo governatore BoJ si è espresso a favore di una forte politica di acquisto di bond a lungo termine.

Valute: ieri l’euro è rimasto stabile verso dollaro in prossimità dell’area di supporto collocata presso 1,30, in attesa delle notizie in arrivo dall’Eurogruppo. Questa mattina è in lieve rialzo complice la partenza positiva delle borse europee. Per oggi il livello di supporto più vicino si colloca a 1,2970, mentre la resistenza passa da 1,3150.

Durante il corso della giornata le vendite al dettaglio dell’area Euro e l’ISM non manifatturiero Usa potrebbero essere dei dati capaci di muovere il mercato, soprattutto il dato statunitense. Lo yen verso euro continua a collocarsi in prossimità di area 121. Ieri il probabile neogovernatore della BoJ, Kuroda, ha dichiarato che esiste lo spazio per acquisti di bond a lunga scadenza da parte della banca centrale (attualmente si limita a comprare quelli fino a 3 anni).

Ha inoltre aggiunto che, in seguito all’impegno del G20 ad evitare politiche di svalutazione competitiva della propria valuta, risulta adesso più difficile considerare gli acquisti di bond stranieri tra gli asset che la BoJ potrebbe comprare. Per oggi la resistenza si colloca a 122,20, il supporto a 120. Stabile sopra al supporto 0,86 l’euro/sterlina.

Oggi il Pmi sui servizi potrebbe rappresentare un dato importante intraday prima della riunione BoE di giovedì. Stabile anche lo yuan cinese verso dollaro, sui massimi da circa 1 mese dopo che anche i Pmi servizi hanno evidenziato un rallentamento come già avvenuto per quelli relativi al settore manifatturiero. Il premier uscente Wen Jiabao durante il Congresso del Partito Popolare ha annunciato il target di crescita per il 2013 al 7,5%, in linea con l’anno scorso. Quello sull’inflazione è stato abbassato al 3,5% dal 4%.

Commodity: quinto giorno di calo consecutivo per l’indice GSCI che ieri ha perso lo 0,4%. Nel settore energia lieve calo per il Brent (-0,3%), nonostante la notizia del blocco di una parte della produzione nel Mare del Nord per una perdita di greggio; non si conoscono i tempi di riapertura.

Questa mattina il prezzo sta recuperando e si colloca sopra i 110$/barile. E’ proseguita la debolezza dei metalli industriali al LME guidati dal piombo (-1,3%) a causa delle nuove restrizioni sul mercato immobiliare cinese. Intorno alla parità i metalli preziosi. Andamento misto nel settore agricolo dove spicca il rialzo del caffè arabica (+2,1%) ed il calo di grano (-2,4%) e cacao (-1,3%), quest’ultimo sceso ai minimi da 14 mesi.

Azionario: apertura di settimana in lieve calo per i principali listini azionari europei che riescono, però, nel corso della giornata a recuperare le perdite iniziali in un contesto di forte calo dei volumi rispetto alla scorsa settimana. Gli operatori, in attesa degli eventi principali della settimana, sembrano muoversi sul mercato seguendo principalmente il flusso di notizie a livello di singole società.

Tra i pochi indici in positivo troviamo l’Ibex (+1,5%) ed il CAC40 (+0,3%) francese che beneficiano entrambi del forte rialzo di Telefonica e France Telecom rispettivamente. Il settore delle telecomunicazioni è risultato infatti uno dei migliori all’interno dell’indice Stoxx 600, insieme a quello utilities ed health care; ad ulteriore dimostrazione, in questa fase di incertezza, di una maggiore propensione degli operatori, ad acquistare titoli che offrono un alto dividend-yield a scapito di settori più ciclici quali materie prime e finanziari, risultati tra i peggiori del listino. Da segnalare inoltre il forte calo di Nokia (-2,5%) dopo la notizia dell’esclusione dall’indice eurostoxx 50 a partire dal prossimo 18 marzo a fronte dell’entrata di EADS, che specularmente è risultata invece in rialzo (+2,5%).

In Italia l’indice Ftsemib è risultato ancora il peggiore a livello europeo penalizzato ancora dall’andamento negativo del settore bancario. Peggior titolo del listino è risultato Mediaset (-6,5%). Positivi invece gli industriali ed in particolare il settore del lusso. In mattinata si sta assistendo ad un’apertura in forte rialzo per i listini europei. Negli Usa seduta in lieve rialzo per i principali listini con l’indice Dow Jones che ha segnato nuovi massimi 2007, avvicinandosi a meno dell’1% dai massimi storici raggiunti sei anni fa. Gli operatori non sembrano essere preoccupati dal mancato accordo sul tema del sequester ma guardano con fiducia ad una continuazione delle misure di stimolo da parte della Fed dopo le parole di Bernanke e Yellen.

All’interno dell’indice S&P500 tutti i settori hanno chiuso al rialzo ad eccezione di quello energetico penalizzato dal calo del petrolio. Da segnalare inoltre i minimi da un anno per il titolo Apple (-2,4%), la cui capitalizzazione è scesa sotto i 400 Mld$, nella stessa giornata in cui invece un altro colosso tecnologico, Google (+1,9%) fa segnare nuovi massimi storici. Sul fronte emergente, l’indice MSCI EM ha chiuso venerdì la seconda seduta in negativo (-1,1%), penalizzato dai cali in tutte le principali aree geografiche. Durante la notte forte rialzo generalizzato per i listini asiatici trainati da quello cinese (+2,3%) in forte rimbalzo dopo le parole del premier Wen Jibao.

INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

BANCA GENERALI – La banca ha registrato a febbraio una raccolta netta totale pari a 203 Mln€, di cui 200 Mln€ da prodotti di risparmio gestito (115 Mln€ verso fondi e Sicav).

BANCO POPOLARE – La società ha annunciato che potrebbe registrare perdite annue superiori alle attese del mercato a causa delle performance deboli della partecipata Agos-Ducato e dell’ammontare delle rettifiche di valore nette su crediti.

ENI – In Libia la situazione all’impianto di compressione del gas di proprietà Eni-Noc a Mellitah è tornata sotto controllo. Secondo quanto riportato da Reuters, il gigante energetico russo Gazprom non potrebbe aumentare le forniture all’Italia, che sono già a livelli massimi, e comunque non ha ricevuto richieste in tale senso dal nostro Paese dopo che la Libia ha bloccato temporaneamente le forniture dell’impianto di Mellitah.

TELECOM ITALIA MEDIA – La società, controllata di Telecom, ha deciso definitivamente di cedere La7 a Cairo Communication. La notizia, anticipata da un tweet di Gad Lerner, è stata confermata da alcune fonti e poi dallo stesso Urbano Cairo, presidente dell’omonimo gruppo. Consob ha avviato accertamenti in riferimento alla diffusione della notizia della vendita di La7, secondo quanto riferito dall’istituto di vigilanza. Il Cda ha inoltre esaminato i conti del 2012 che rivelano una perdita di 240,9 Mln€, contro i -83,8 Mln€ dell’anno precedente, e una crescita dell’indebitamento di oltre 120 Mln€ che si attesta a 260,1 Mln€.

UBI BANCA – Centrobanca, incorporata in Ubi il mese scorso, ha registrato a fine 2012 un utile al netto delle componenti non ricorrenti pari a 1,7 Mln€. L’utile contabile è stato pari a 300.000€ conferiti integralmente a riserva, in calo rispetto agli 1,2 Mln€ del 2011.

HSBC – La banca inglese ha archiviato il 2012 con profitti inferiori alle attese di mercato, in calo a 14,02 Mld$ contro i 16,8 Mld$ realizzati l’anno precedente. La banca d’affari ha registrato risultati sull’anno record nella divisione commerciale e per questo il Cda ha deciso di alzare il dividendo del 29%.

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