Economia

Goldman Sachs mette a nudo grande menzogna della solidità Usa

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NEW YORK (WSI) – Goldman Sachs ha messo a nudo la grande bugia dei fondamentali solidi dell’economia e delle società americane. Dopo aver tagliato le stime sul Pil Usa, la banca ha di riflesso rivisto al ribasso quelle sugli utili aizendali a breve termine, citando anche il calo del petrolio e la forza del dollaro.

Da ottobre 2014, quando sono state pubblicate le ultime previsioni sull’utile per azione, la percentuale di crescita prevista per il prodotto interno lordo della prima economia al mondo è calata di ben 70 punti base, al 2,4% dal 3,1%. Nello stesso arco di tempo il biglietto verde si è rafforzato del 9% e il costo del greggio è calato di circa il 30%.

Alla luce di questi fatti, le attese sull’EPS per il prossimo anno sono state abbassate di cinque dollari a 126 da 131 dollari. I profitti per azione nel comparto energetico sono stati rivisti al ribasso di ben 8 dollari nel 2015, da 13 a 5 dollari.

Il target per l’S&P 500 è di 2.100 punti. Le nuove stime sull’EPS, che ora sono per 114 dollari, in calo da 122, rispecchiano il rallentamento del Pil rispetto al previsto, il collasso dei profitti dei gruppi petroliferi e il rialzo del dollaro. Le società quotate sull’S&P 500, l’indice allargato della Borsa Usa, registreranno una crescita del profitto per azione dell’1% nel 2015.

La stretta della Federal Reserve entro dicembre dovrebbe consentire al rapporto tra il prezzo dei titoli e l’utile previsto di chiudere l’anno in corso a 16,7 volte, sopra le previsioni precedenti.

Le trimestrali del settore hi-tech sono state tra le peggiori del secondo trimestre. I titoli Micron Technology hanno perso il 30% dopo che la società ha ridotto le linee guida la scorsa settimana.

Le stime sul fatturato su base annuale dei colossi hi-tech come HP (-7,3%), IBM (-14,2%), Intel (-4,5%) e Microsoft (-5,5%), mostrano come alcune delle aziende principali americani stiano facendo fatica a mantenere il buon andamento del business dell’anno scorso. l’unica nota positiva del comparto viene da Apple, i cui ricavi dovrebbero crescere del 29% rispetto al 2015.

(DaC)