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Germania, il falco degli Esteri che mina rapporti Ue-Russia

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Una lunga esperienza nella politica tedesca, ma nessuna esperienza negli affari internazionali. Eppure, Heiko Maas è stato scelto come ministro degli Esteri della Germania nel nuovo governo di coalizione e ha preso la carica dal 14 marzo 2018. Maas ha preso da subito una posizione dura contro la Russia che dalle parole è passata ai fatti con l’espulsione di quattro diplomatici russi da Berlino dopo l’attacco con agenti nervini nel Regno Unito che ha ucciso l’ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia.

In molti settori, come la politica dell’Unione europea e le relazioni franco-tedesche, il socialdemocratico 51enne ha promesso continuità. Con la Russia, tuttavia, il cambiamento di tono è evidente. Le osservazioni di Maas sono state lette come un rimprovero verso gli esponenti politici tedeschi più accomodanti verso i rapporti con Vladimir Putin.

Tra questi c’è Sigmar Gabriel, il predecessore di Maas agli Esteri, che aveva promesso più volte la fine delle sanzioni occidentali contro la Russia. “La grande differenza con Sigmar Gabriel è che Maas è stato molto veloce nel sollevare la questione dello stato di diritto, in modo diplomatico, ma molto determinato”, ha commentato Omid Nouripour, deputato tedesco, portavoce del partito di opposizione dei Verdi tedeschi.

Maas è originario del Saarland, al confine fra Germania e Francia, e come molti dei nativi della zona, ha affermato di essere impegnato sia per l’integrazione europea che per una forte alleanza franco-tedesca. Durante il suo mandato, dal 2013 al 2018, come ministro per la giustizia e la tutela dei consumatori, Maas si è scagliato contro l’estrema destra in Germania, ed è emerso come uno dei più espliciti critici della formazione “Alternativa per la Germania” e di simili movimenti populisti di destra.